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I gradi dell’arrampicata

6a+, VII-, 5.10b ma cosa significano questi numeri? Scopriamolo assieme

Andrè de Biasi Scritto il
da Andrè De Biasi

L’arrampicata è sinonimo di libertà ma siamo esseri umani, e in quanto tali abbiamo un istinto irrefrenabile di catalogare e misurare tutto ciò che ci circonda, lo stesso avviene anche per questo bellissimo sport.

Arrampicare significa usare mani e piedi per salire. Tuttavia anche quando facciamo delle escursioni capitano delle volte in cui ci ritroviamo davanti a dei passaggi dove dobbiamo aiutarci con le mani (passaggi di I/II grado). Ora capiamo come interpretare i gradi dell’arrampicata.

Scale di difficoltà e rischi di caduta

I gradi dell’arrampicata, espressi in numeri romani, derivano dalla vecchia scala Welzenbach, ora sostituita dalla UIAA (Unione Internazionale Associazioni Alpinistiche). È composta dai numeri romani e dai simboli + e – usati per indicare una leggera difficoltà maggiore o minore rispetto al grado stesso.

Partono dal I (semplice salita) fino a raggiungere il massimo riconosciuto ad oggi di XII+. La scala Welzenbach arrivava fino al VI grado, considerato all’epoca la difficoltà massima che l’uomo potesse raggiungere scalando.

Negli anni ’70 venne sdoganata da Messner e dal 1985 l’UIAA riconobbe i gradi superiori al VI. Solitamente quest’ultima non viene più utilizzata per definire i gradi nell’arrampicata sportiva bensì per quelli  delle vie multipitch trad. 

 

gradi arrampicata
Scala Welzenbach

 

Nelle relazioni delle vie tradizionali, dove le difficoltà non sono date solo dal mero gesto arrampicatorio ma anche dalla difficoltà di inserire protezioni veloci o dalla scarsità di chiodi, molto spesso si trovano dopo il grado espresso in numeri romani anche delle R (rischio). 

Di seguito una breve descrizione:

R1: proteggibile facilmente e con protezioni sempre sicure e numerose, tratti obbligatori limitati.

Lunghezza potenziale di caduta qualche metro al massimo, volo senza conseguenze.

R2: mediamente proteggibile, protezioni sempre solide e sicure ma più rade, tratti obbligatori tra le protezioni.

Lunghezza potenziale della caduta più lungo di R1 e volo senza probabili conseguenze.

R3: difficilmente proteggibile, protezioni non sempre buone e distanti, lunghi tratti obbligatori.

Lunghezza potenziale della caduta fino a 10 metri e volo con possibile infortunio ma senza conseguenze letali.

R4: difficilmente proteggibile, protezioni scarse, inaffidabili e/o distanti che terrebbero solo una piccola caduta, lunghi tratti obbligatori.

Lunghezza potenziale della caduta fino a 15 metri con possibilità di fuoriuscita di ancoraggi e volo con probabile infortunio, ma senza conseguenze letali.

R5: stesse protezioni di R4 che terrebbero solo una piccola caduta, lunghi tratti obbligatori.

Possibilità di lunghe cadute e di fuoriuscita di ancoraggi che potrebbero determinare un volo molto lungo con probabile infortunio e possibile conseguenza letale, volo di oltre 20 metri. 

R6: improteggibile se non per brevi e insignificanti tratti lontani dai passaggi chiave del tiro.

Un’ eventuale caduta può avere conseguenze letali e causare la fuoriuscita della sosta.

La stessa cosa vale per le vie multipitch protette a spit, la sola differenza è la S al posto della R, intesa come distanza di spittatura.

 

gradi arrampicata
Tabella con tutte le varie scale

Scala francese

In Europa la scala più diffusa in arrampicata sportiva è quella francese. I gradi dell’arrampicata vengono espressi tramite dei numeri che vanno dall’ 1 al 9 suddivisi da 3 lettere a, b e c suddivise a loro volta da un + (ad esempio 6a, 7b+, 8c, ecc..). Si può iniziare a parlare di arrampicata vera e propria dal 4° in su, e al momento il massimo grado liberato è il 9c, ma con l’evoluzione dei materiali e l’allenamento non sarà difficile vederlo aumentare ancora essendo uno sport così giovane. 

Altre scale…

Oltre alle già citate sopra esistono anche altre scale, sotto ne vediamo qualcuna. Se vi state appassionando a questo magnifico sport avrete visto sicuramente qualche video di arrampicata estrema nella Yosemite Valley sull’iconico El Capitan.

La scala americana viene chiamata Yosemite Decimal System (YDS) ed esprime le difficoltà con 5.xx. Sono suddivise anch’esse con le lettere a, b, c o d (per esempio 5.13b).

La scala inglese UK o GB è usata in Gran Bretagna e si esprime come la scala francese ma con numeri e lettere sfalsati rispetto a quest’ultima. 

La scala AUS australiana espressa solo con numeri che vanno dall’ 11 al 39. 

Come si fa a determinare il grado di una via?

Ora che abbiamo fatto un po’ di chiarezza sui numeri è giunto il momento di capire come si grada un tiro di corda. 

Innanzitutto l’ apritore della via, ovvero il primo che riesce a salirla in arrampicata libera, propone un grado secondo la sua esperienza. I futuri ripetitori daranno il loro giudizio dopo aver chiuso la via in free climbing. Solitamente ci sono delle differenze di opinione se la via è un po’ più dura o meno rispetto ad altre vie di quel grado. 

 

gradi arrampicata
Esempio di bacheca informativa in una falesia

 

Per poter determinare il grado bisogna tener conto di alcuni fattori: quanti riposi ci sono, quanto sono intense le sequenze di movimenti e quanto sono lunghe, ecc.. Solo dopo aver salito alcune vie di un determinato grado si avranno le capacità per individuare quella difficoltà.

Ora non resta che andare a provare le varie vie in giro per il mondo! Buone scelte a tutti!!


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