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Ole Einar Björndalen premiato con la ISPO Cup 2019

Atleta e tester straordinario

Letizia Scritto il
da Letizia Ortalli

Ole Einar Bjorndalen e Per Wiik Klaus Dittrich, Ole Einar Björndalen e Per Wiik ISPO VIP dinner 2019

Si è appena conclusa la più grande fiera internazionale degli sport invernali a Monaco di Baviera: ISPO Monaco 2019. 80.000 sono stati i visitatori che hanno animato i dodici padiglioni ricchi di novità per la stagione 2019/2020, tra abbigliamento e attrezzature.

Ogni anno, il comitato organizzatore premia con la ISPO Cup una figura rappresentativa nel mondo dello sport, lo scorso premio è andato a Gert Boyle, spirito portante di Columbia, che ha partecipato alla premiazione in diretta streaming visti i suoi 93 anni.

Quest’anno Klaus Dittrich, direttore della fiera, ha premiato Ole Einar Björndalen vera leggenda del biathlon norvegese, vanta di una carriera lunga 25 anni e costellata di successi, attualmente è lo sportivo più titolato nella storia del biathlon e nei giochi olimpici invernali.

Ole Einar Björndalen

Nel suo palmares ci sono: 8 vittorie olimpiche, 20 titoli di campione del mondo e 135 vittorie in coppa del mondo, record difficilmente eguagliabili.

Si è ritirato lo scorso anno all’età di 44 anni, per problemi cardiaci che non gli hanno più  permesso di potersi allenare ad alto livello.

Björndalen è un vero esempio di sport, un atleta genuino, completo, appassionato e dedito a fare le cose fatte bene, dalla propria preparazione personale, al materiale, e la cura dei dettagli.

Durante la serata di premiazione abbiamo avuto modo di assistere alla testimonianza di Per Wiik, marketing manager di Madshus, e amico da ormai molti anni, in cui ci ha raccontato dei simpatici aneddoti e scorci di vita passata assieme.

Parlando delle medaglie racconta: “Sapete dove Ole Einar teneva le sue medaglie? Nascoste in una sacca nella cantina dei genitori, nell’angolo più recondito della Norvegia, lontane, per non realizzare il fatto di essere un buon atleta. Lui doveva sempre fare di meglio, aveva paura di perdere la sete di vittoria.”

Ma non era solo sete di vittoria, Björndalen gareggiava per sé stesso, per divertirsi perché lo sci di fondo ed il biathlon erano le sue vere passioni come ha confessato: “il biathlon non è mai stato il mio lavoro, era il mio hobby, la mia passione”.

Tester straordinario 

Oltre al fantastico talento e alla voglia di lavorare sodo, Björndalen è stato un “tester straordinario” afferma Wiik.

Nel 2004 decide di utilizzare gli sci Madshus, ma prima di firmare il contratto richiede una serie di test mai svolti prima d’ora sugli sci. Non era interessato esclusivamente alle caratteristiche di scivolamento, ma anche a misurazioni della frequenza cardiaca, valori di lattato e così via.. In questo modo Madshus è riuscita a stabilire un nuovo standard per i propri test.

Per Bjornadalen lo sviluppo tecnico dell’attrezzatura ha sempre avuto un ruolo fondamentale, se lo sci e la preparazione erano fatte bene, non potevano esserci scuse durante le gare. 

Dedicava moltissimo tempo alla prova degli sci per comprendere quale poteva andare più o meno bene in base alle sue esigenze.

Aveva le doti giuste per poter essere un buon tester, era onesto e comunicativo; la prima gli permetteva di dare un giudizio obiettivo escludendo il suo stato fisico, e la seconda qualità gli permetteva di interfacciarsi agli altri personaggi coinvolti nel sistema di ricerca e sviluppo per poter mettere a punto soluzioni o correggere eventuali difetti.

Un esempio del suo essere un “tester straordinario” c’è stato quando Madshus ha deciso di sviluppare la sua prima linea si scarpe da fondo. Necessitavano feedback veri e affidabili per poter partire e progettare. Con Björndalen, in circa un anno Madshus è riuscita a presentare la sua prima linea di calzature da fondo. “Se non ci fosse stato lui, ci avremmo messo almeno un anno in più”, confessa Wiik.

Un atleta completo, dalle eccellenti doti fisiche e sensibili. La scorsa primavera si è ritirato dal mondo gare, ma ha segnato generazioni, tenendoci incollati ai teleschermi nel vederlo “correre” o sparare magistralmente.

Le competizioni sono lontane ormai, è arrivato il momento di esporre le tanto sudate medaglie e godersi un nuovo capitolo di vita.


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