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Quest’anno provo il freeride: noleggio gli sci da freeride o uso i miei?

Consigli e raccomandazioni per chi esce dalle piste per provare l'ebbrezza della neve fresca

Scritto il
da Redazione outdoortest.it

Polverosa, morbida, immacolata. La neve fresca esercita sempre un fascino seducente e prima o poi nella vita di uno sciatore abituato ai tracciati battuti, arriva il momento in cui desidera provare a scendere da un pendio o un canale fuori pista. Qualcuno a inizio stagione se lo dà persino come obiettivo: questo inverno proverò il freeride! Ma come prepararsi all’avventura? Per le prime volte in fuori pista è bene noleggiare gli sci da freeride larghi? Abbiamo chiesto qualche dritta a Riccardo Stacchini, testatore di Outdoortest, Maestro di Sci a tempo pieno a St. Moritz e in Trentino, oltre a Telemark, Sci per disabili e docente ai corsi maestri sull’insegnamento dello sci ai bambini.

“Per chi ha sempre sciato in neve battuta il passaggio in neve fresca può risultare difficile. Al primo approccio conviene provare con i propri sci, perché li conosciamo meglio e quindi abbiamo più confidenza con lo strumento.

Nel momento in cui abbiamo iniziato a capire meglio la tecnica della sciata in fuori pista e abbiamo preso le misure con le differenze rispetto a quella in pista, allora sì, conviene cambiare lo sci e prenderne uno un po’ più largo. Gli sci da freeride larghi infatti, galleggiano molto meglio in neve fresca, mentre lo sci stretto è più indicato per la pista, quindi su neve battuta.

L’errore più comune per chi non ha mai provato il freeride è quello di cimentarsi subito con uno sci da freeride largo, aggiungendo così le difficoltà del diverso tipo di sciata a quelle date dall’utilizzo di un attrezzo che non si conosce. Il risultato spesso in questo modo, è quello di fare dei gran voli, riempirsi di neve la giacca a vento, e in definitiva finire per scoraggiarsi. Il che sarebbe un vero peccato!

Infine, una raccomandazione: in neve fresca è vivamente consigliato (e in alcune regioni obbligatorio) avere artva, pala e sonda, ovvero i dispositivi di autosoccorso in caso si rimanga travolti da una valanga. Si possono noleggiare nei noleggi più forniti, ma risultano inutili se non si sa come utilizzarli. Anzi, potrebbe spingere l’utilizzatore ad azzardi maggiori, proprio perché in possesso di tale attrezzatura. Serve la perfetta conoscenza e ripetuti allenamenti per non farsi trovare impreparati in caso di necessità.

Il rischio zero non esiste, le variabili sono infinite in funzione del pendio, della neve, temperatura e la storia dei vari strati nevosi scesi durante la stagione. Purtroppo sbagliano gli esperti, figuriamoci i neofiti!

Per questa ragione consiglio ai principianti del freeride di fare le prime discese a bordo pista, in tratti semplici e non troppo ripidi. Serve inoltre accertarsi che non ci siano divieti di fuoripista nei comprensori in cui ci si trova, ed è sicuramente utile appoggiarsi a maestri di sci e Guide alpine per ricevere informazioni e competenze.”

 

 

 


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