Meno popolare e conosciuto dello sci alpino, il freestyle, anche detto Freeski, è uno sport invernale che prevede salti, acrobazie, tricks. Si tratta di una disciplina abbastanza recente, molto scenografica e adrenalinica. A livello della FIS (Federation Internazionale di Sci), c’è la categoria Freestyle & Freeski. Quest’ultima è divisa in 3 categorie: SkiCross – Moguls & Aerials – Freeski.
Con Elisa Nakab, della Nazionale Italiana di sci e atleta Freestyle – Slopestyle e BigAir del Team Livigno, siamo entrati nel vivo di questo sport emozionante, illustrandolo.
Intervista a Elisa Nakab
Elisa, cosa si intende per Freeski?
“Con «Freeski» intendo discipline considerate come «sport estremi». Prima di diventare sport olimpico, c’erano già gare su un circuito «alternativo» alle gare FIS. La più prestigiosa è «X Games». Queste gare sono state le prime per le mie discipline, sono solo su invito personale (invitano solo i top 10/15 della disciplina) e sono considerate come le gare più importanti. Chi vince gli X Games è considerato il migliore”.
Quali sono le discipline dello sci freestyle?
“Le discipline del freestyle sono 3: Slopestyle – BigAir – HalfPipe, nelle quali l’atleta ha delle chances e deve mostrare il proprio stile, prima di arrivare al traguardo. Non è questione di velocità come nel sci alpino ad esempio. Lo stile (cioè
- Sloopestyle: in questa specialità è prevista una pista con salti (due, tre, anche quattro in base alla grandezza della pista) e ostacoli vari detti rail (come tubi, cilindri e ringhiere di diversa di diverse misure) sui quali salire per eseguire evoluzioni.
- Big Air: il BigAir è leggermente diverso in quanto nella finale l’atleta ha 3 runs (chances) per fare vedere 2 tricks diversi. Per la classifica si fa la somma di 2 tricks diversi. Praticamente hai 1 chances per fare ogni uno dei tuoi 2 migliori tricks + 1 jolly. Mi piace tantissimo guardare le gare di BigAir perché avendo questo jolly, all’ultima run può cambiare tutta la classifica. Il Big Air è una disciplina molto spettacolare, a volte le gare si svolgono in città.
- Halfpipe: letteralmente “mezzo tubo”, assomiglia allo skate: gli sciatori devono scendere lungo un percorso costituito da un semi cilindo. L’atleta ha due chances e deve mostrare la migliore linea eseguibile, più salti e varietà possibili, al massimo delle sue potenzialità, prima di arrivare al traguardo”.
Com’è percepito lo sci freestyle?
“Storicamente è una disciplina abbastanza giovane, meno diffusa dello sci alpino. Ad esempio il Big air verrà inserito per la prima volta nelle prossime Olimpiadi. Sicuramente è meno conosciuto dello sci alpino e molte persone non sanno che anche con gli sci, non solo con lo snowboard, si possono fare tricks, salti ed evoluzioni”.
Quale attrezzatura si usa?
“Nello sci freestyle si usano sci a doppia punta, comodi per andare sia avanti che indietro. Spesso racchette, che però sono molto più basse rispetto a quelle di chi fa sci alpino (e addirittura ultimamente si tende a non usarle). Assolutamente il casco e il paraschiena”.
Quale allenamento e preparazione vengono previsti?
“Noi atleti di sci freestyle, su neve, facciamo tre/quattro ore al giorno di allenamento. E’ importante avere le basi di sci alpino, per essere sicuri, veloci e puliti ma noi generalmente studiano le evoluzioni e facciamo preparazione atletica, tappeto elastico, per avere forza esplosiva, coordinazione, agilità”.
Come si arriva allo sci freestyle?
“Oggi si può imparare direttamente sci freestyle, senza passare dalla carriera agonistica nello sci alpino, affidandosi alle Scuole di sci, agli sci club”.
Qual è la tua località preferita per praticare sci freestyle?
“Assolutamente Livigno. E’ veramente un posto meraviglioso: le condizioni sono quasi sempre perfette e lo snowpark è bellissimo”.