Meindl Litepeak GTX è uno scarpone ben strutturato nato per il trekking, ben protetto da un perimetro gommato e dalla punta rinforzata. Il battistrada è in
Vibram con tassellatura pronunciata ed estremamente morbida.
L'intersuola è in
EVA a tre diversi colori e densità. Alla flessione manuale risulta alquanto rigida, flette appena la punta, evidenziando un utilizzo tecnico su terreni anche accidentati ma con ottima tenuta per via del morbido battistrada.
L'allacciatura è classica a laccetti tondi e cavi all'interno: 6 passanti per lato nella parte inferiore, un passante intermedio in plastica che mette in tensione il cavo di acciaio del sistema
Variofix andando ad agire sulla parte alta del tallone. Superiormente troviamo
2 ganci metallici senza strozzascotte e un gancio centrale posto sulla linguetta, del quale però non ne capisco l'utilità dato che si trova nell'incrocio dei laccetti ma i 2 laccetti faticano a entrare insieme nel gancio.
Il collare è strutturato e ben imbottito, così come la linguetta che risulta molto morbida.
La soletta è semplice e sagomata sulla parte posteriore. La membrana in
Gore-tex completa l'ottima composizione di questa bella e tecnica calzatura.
Ho testato lo scarponcino da trekking
Meindl Litepeak GTX su diversi tipi di terreno e con temperature molto differenti. Il primo approccio l'ho avuto
a Madonna di Campiglio su neve battuta nei pressi del Grostè. Facile far entrare il piede, molto comode appena calzate. Avverto però subito una pressione sul lato interno dell'alluce, in entrambi i piedi.
La misura n.8 oggetto del test è giusta per il mio piede che calza un 42 1/2, non tocca sulla punta e i volumi interni sono corretti ma inizialmente la sensazione negativa durante il cammino è dovuta alla spinta dell'alluce verso l'indice. Ho poi utilizzato la calzatura nell'appennino marchigiano, durante un
avvicinamento all'attacco della Balza della Penna. Ottima la termicità a metà aprile su neve a quota 2.500 metri. Troppo calde nello stesso periodo in Appennino in giornate di sole. Comunque ben traspiranti, la membrana in Gore-tex svolge bene il suo lavoro anche se la calza è leggermente sudata a fine giornata.
Manca la strozzatura su un gancio metallico che sarebbe stato utile in fase di tensionamento dei laccetti.
Il cavo d'acciaio "Varioflex" va in tensione con l'allacciatura mantenendo nella giusta posizione il tallone che risulta sempre ben saldo.
Il collare è ben costruito e circonda perfettamente la parte della tibia a contatto con esso.
Stabili e sicure sia in salita che in discesa, anche sul ghiaione, e sui traversi.
Il grip è eccezionale per merito della tassellatura molto morbida del battistrada. Ottima la protezione del piede, sia durante i contrasti con le asperità del terreno che su rocce affilate o irregolari.
L'intersuola si adatta molto bene alle più svariate irregolarità del terreno riuscendo ad ammortizzare perfettamente, sia durante il passo che durante una leggera corsetta.
Un terzo test l'ho effettuato sulle
Dolomiti Friulane, due giornate bellissime in ambiente selvaggio e poco battuto, salendo dal rifugio Padova, una notte nel bivacco Marchi - Granzotto con temperature al di sotto dello zero. Il giorno successivo abbiamo salito il
Monfalcon di Cimoliana indossando sempre le Meindl Litepeak GTX in quanto il semplice grado di difficoltà permetteva di evitare l'utilizzo delle scarpette di arrampicata. Ottimo il comportamento delle Meindl,
sempre fascianti e sicure in stabilità,
eccezionale il grip del battistrada anche su tratti ripidi in placca.
Scendiamo poi su ghiaione per risalire verso la Val Montanaia, col suo campanile al centro, a mio parere lo scorcio di Dolomiti più bello che abbia mai visto. Risaliamo la sella per affrontare un ultimo lunghissimo ghiaione, misto fra rocce di piccole e grandi dimensioni che ci riporterà al Rifugio Padova per chiudere un bellissimo percorso di due giorni. Non era semplice correre in discesa facendosi trasportare dal flusso di roccette, ma le Meindl sono state sempre al di sopra delle mie aspettative.
Il fastidio dovuto alla spinta sull'alluce riscontrato a Campiglio è sparito, probabilmente la calzatura si è adattata al mio piede con l'utilizzo.
Molto
comode quindi ed eccezionalmente
ammortizzate, stabili e sicure in ogni situazione. Solamente in 2 frangenti, durante l'arrampicata e quindi alla massima flessione della caviglia, l'allacciatura si è allentata dovendo ricorrere al doppio nodo. Durante tutto il resto del trekking invece i laccetti hanno sempre tenuto perfettamente.