Montura outfit femminile per l’escursionismo 2019

Ho avuto la possibilità di utilizzare questo outfit durante il Selvaggio Blu, un trekking di 4 giorni che si snoda sulle bellissime coste a ovest della Sardegna. Una condizione molto particolare, un vero stress-test, che mi ha dato la possibilità di valutare effettivamente il comportamento dei capi Montura dopo quattro giorni di utilizzo sconsiderato. Nella mia dotazione avevo la Montura Outdoor Nice T-Shirt W, la giacca semi-imbottita Montura Vertigo Light W, ed i pantaloni Montura Stretch Siusi Pant W, tutti capi che si adattavano perfettamente alle mie esigenze durante il trekking. Abbiamo trovato temperature decisamente al di sotto delle medie stagionali e ciò ci ha permesso di camminare più piacevolmente e di utilizzare anche durante il giorno capi, come la giacca, che altrimenti sarebbero stati utilizzati esclusivamente la sera. Partendo dallo strato base, ho utilizzato la Montura Outdoor Nice T-Shirt W, una maglietta con collo a barchetta ed un taglio molto femminile, nel colore blu notte/fantasia. Costruita in tessuto jersey poliestere Deltapeak con protezione dai raggi UV.  L’ho utilizzata come strato base, a pelle, e ne ho apprezzato molto la vestibilità non troppo attillata che ne ha permesso una buona areazione.  Il collo è leggermente scollato a barchetta, molto bello esteticamente, ma poco pratico per il tipo di utilizzo che ne ho fatto io. Avevo in spalla uno zaino pesante (sui 12kg) e questo tipo di collo aperto lasciava poggiare gli spallacci direttamente sulla pelle, provocandomi rossore a fine giornata. Problema ovviabile tirando a mano il tessuto più verso l’interno che una volta coperto con lo spallaccio non si muoveva più. Come accennavo, i capi hanno subito un vero e proprio stress-test, e anche la maglietta è dovuta resistere a tre giorni di utilizzo intenso senza essere lavata. Buona è stata la protezione dai raggi UV, tanto che ho evitato di mettere la protezione sul busto e le aree coperte dalla t-shirt senza riportare scottature.  A livello di odori, essendo un capo sintetico, mi aspettavo che dopo poche ore di utilizzo trattenesse l’odore acre di sudore tipico di questi tessuti, in realtà la maglietta ha trattenuto odore, ma accettabile per il tipo di attività e durata a cui è stata sottoposta. Il secondo capo che ho testato è stata la giacca semi-imbottita Montura Vertigo Light W, un modello molto femminile, dal fit sciancrato ed imbottita in materiale sintetico nella parte anteriore e sulle spalle. Molto particolare è la trapuntatura obliqua che valorizza ancora di più le forme femminili. Ha il collo alto e la cerniera completa. La parte della schiena e le braccia sono in tessuto elasticizzato 3D Ultradry traspirante leggero ed estremamente elastico.  Indossata risulta da subito molto confortevole, mi lascia buona libertà di movimento senza creare impedimenti. Mi piace molto indossata, e credo di poterla utilizzare non solo in montagna ma anche in città visto il taglio molto urban. Ho testato la Montura Vertigo Light W durante i quattro giorni di trekking come capo jolly da indossare quando il sole veniva coperto dalle nuvole o quando il vento iniziava ad incalzare, e devo affermare che momenti di questo tipo ce ne sono stati davvero tanti! Montura Vertigo Light W è un capo davvero versatile, leggero e dalle dimensioni contenute, è stato un fedele compagno durante tutti i giorni di trekking.  Ho apprezzato molto la modalità con cui è stato fatto il body mapping, la parte della schiena non presenta imbottitura, poiché si suppone che sia un’area già coperta dallo zaino.  Le spalle imbottite mi hanno offerto maggiore supporto nel portare meglio lo zaino e la parte del busto imbottita mi ha offerto una giusta quantità di calore per poter sopravvivere ai campi di temperatura primaverili.  Il fatto di avere le maniche in tessuto elasticizzato mi ha permesso ottima libertà di movimento senza avere intralci. La cerniera completa mi ha permesso di regolare meglio la temperatura interna, aperta tutta nei momenti di caldo e chiusa a coprire il mento nei momenti più freddi. E’ un capo che si presta benissimo ad essere utilizzato in movimento nelle mezze stagioni o in estate a quote più alte, grazie alla sua conformazione e all’alto tasso di traspirabilità permette di mantenere una buona temperatura. Non è un capo da considerare caldo, nel senso che ha principalmente la funzione protettiva e termoregolante, da il massimo se lo si usa durante l’attività. Il terzo capo dell’outfit che abbiamo testato è stato il pantalone Montura Stretch Siusi Pant W, sintetico, 4 way-stretch e con trattamento DWR (Durable Water Repellent). Dotato di apertura a zip con bottone, asole per la cintura e di due tasche frontali e due posteriori aperte. Indossato risulta da subito confortevole, il materiale è morbido sulla pelle e mi permette una grande libertà di movimento. Apprezzo sopratutto il fit molto femminile con la gamba leggermente stretta, che ad un’ occhiata allo specchio, sembra che slanci, un buon inizio!  Mi piacciono anche le tasche posteriori che vanno a renderlo un modello ancora più completo. Come gli altri due capi anche il pantalone ha dovuto resistere a tre e più giorni di duro lavoro. Tra tutti credo sia il capo che ha ricevuto il peggior trattamento.  Infatti il trekking si districava su sentieri di macchia mediterranea con una vegetazione bassa e spinosa, ho appunto utilizzato il pantalone lungo non tanto per la temperatura, ma per proteggermi dalle spine e dagli arbusti.  La temperatura era piuttosto fresca per essere maggio in Sardegna, ad ogni modo ho voluto provare a camminare con un pantalone lungo sia per testarlo, che per evitare il contatto con la vegetazione. Montura Stretch Siusi Pant è stato un degno compagno di cammino, è un pantalone molto leggero ma anche altamente traspirante, non mi sono mai ritrovata nella situazione di avere caldo alle gambe e la temperatura si è sempre regolata facilmente.  Ha fornito la giusta protezione dalla vegetazione senza incastrarsi, ma lasciandomi sempre districare agevolmente e senza rovinarsi. Diverse volte mi sono seduta per terra, su sabbia o sassi, e dopo quattro giorni di trekking, sembrava ancora intatto come al primo giorno; se non fosse stato per un pò di cattivo odore dovuto ad un vero uso intensivo.