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Ritorna la festosa competizione dei Pasquali di Bormio

È tutto pronto per l’annuale sfida delle portantine a tema religioso che, come ogni giorno di Pasqua da oltre 600 anni, sfilano tra le vie del centro di Bormio

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da Redazione outdoortest.it

Tornano puntuali il 31 marzo 2024 i Pasquali di Bormio, l’antica tradizione che da circa 600 anni vede sfilare i carri dei Reparti per contendersi il primato nell’annuale classifica. Tutte le famiglie bormine lavorano durante l’anno per prepararsi in maniera impeccabile a questa festosa competizione. Il giorno di Pasqua il centro di Bormio è invaso da una colorata sfilata che, tra carri e costumi tipici, fa rivivere le tradizioni contadine della Magnifica Terra.

Pasquali di Bormio

Assistere alla sfilata dei Pasquali è emozionante e divertente poiché si condivide con la popolazione locale un’atmosfera magica, intrisa di storia secolare ed entusiasmo collettivo. Quest’anno l’appuntamento cade il 31 marzo: ci si ritrova alle 10 per ammirare i Pasquali, portati a spalla dai Pasqualisti per tutta la via Roma fino alla piazza del Kuerc. Le portantine a tema religioso sono realizzate con maestria antica dagli artigiani locali e ognuna rappresenta un tema scelto con cura, poiché ogni elemento sarà determinante per l’assegnazione del vincitore.
Alla sfilata partecipano i bormini di tutte le età: a precedere i Pasquali, infatti, c’è prima la banda, poi i cavalli con le carrozze e, infine, divisi per Reparto, le donne con gli anziani e i bambini, tutti rigorosamente vestiti con i costumi tradizionali, portando fiori e prodotti artigianali.

Pasquali di Bormio
A fine sfilata, verso le 12, i Pasquali sono esposti in Piazza del Kuerc dove rimangono per tutta la domenica di Pasqua e il lunedì di Pasquetta. Una giuria stila infine una classifica in base a diversi fattori: dal significato religioso delle scene rappresentate al lavoro artigianale e artistico svolto per realizzarle, senza dimenticare l’aspetto culturale e di tradizione, fulcro della manifestazione stessa.

Ecco il programma dettagliato dei Pasquali del 31 marzo 2024:
  • entro le ore 8.45 della domenica di Pasqua: raduno dei partecipanti in piazza V Alpini
  • ore 10.00: inizio sfilata per le vie del paese (via Al Forte, via San Vitale, via Roma, piazza Cavour/Kuerc)
  • ore 11.30: Benedizione degli agnelli e dei Pasquali in piazza Cavour/Kuerc (dove rimarranno in esposizione fino al lunedì di Pasquetta, 1° aprile 2024)
  • ore 17.00: Premiazione in piazza Cavour/Kuerc del Pasquale vincitore

Tutte le info su: www.bormio.eu

I Pasquali tra folklore e religione

Con il termine “Pasquali” si indicano delle vere opere di falegnameria e ingegneria costruite dai bormini nei mesi invernali, suddivisi in base al proprio quartiere di appartenenza: il Reparto. In ognuno di essi (Buglio,Combo, Dossiglio, Dossorovina e Maggiore) si organizzano i partecipanti che, sotto la guida di un capo, preparano e realizzano il Pasquale del proprio Reparto. Tutto è studiato nei dettagli, dal significato religioso alla lavorazione; falegnami, fabbri e artigiani esprimono il meglio della loro arte.
La tradizione dei Pasquali, risale con tutta probabilità, ad antichi riti pagani legati alla pastorizia e all’agricoltura di montagna. Già prima dell’avvento del Cristianesimo, in tutta la Valle era diffuso un rito propiziatorio che prevedeva il sacrificio di un agnello, per lasciarsi alle spalle i rigori dell’inverno. La tradizione è stata poi associata al giorno di Pasqua e, nel corso dei secoli, si è passati alla semplice benedizione in chiesa di un agnellino addobbato con nastri e fiori.

Le prime testimonianze documentate risalgono al XVII secolo, quando nel giorno di Pasqua esisteva l’obbligo di cucinare un agnello da distribuire in piazza del Kuerc, la piazza centrale. Alla fine del XIX secolo s’introdusse la benedizione dell’agnello vivo e, da qui, nacque la gara tra i Reparti per adornare al meglio il proprio animale. A poco a poco, s’incominciò ad adagiare gli agnellini su delle portantine di muschio addobbate e, da lì, si arrivò ai Pasquali così come oggi vengono celebrati.

Pasquali di Bormio

Bormio: sport, cultura e terme

Situata a 1.225 metri di altitudine, Bormio si trova in un ampio anfiteatro naturale al centro delle Alpi. Il bianco delle nevi perenni dei ghiacciai, il verde intenso dei boschi e dei prati, l’azzurro del cielo e la trasparenza delle acque sono i colori che ne contraddistinguono il paesaggio. Un paradiso per gli amanti dello sport, della natura, dell’arte e della cultura. In inverno, Bormio e il suo comprensorio offrono più di 180 chilometri di piste di sci alpino, nordico e snowboard, mentre in estate c’è la possibilità di sciare sul ghiacciaio del Passo dello Stelvio.
Particolarmente affascinanti sono le escursioni di sci alpinismo e con le racchette da neve nei sentieri del Parco Nazionale dello Stelvio che, durante la stagione estiva, si trasformano in oltre 600 chilometri di tracciati da percorrere con la propria mountain bike, a piedi o a cavallo. Inoltre, per gli appassionati di bici da corsa, è possibile cimentarsi in alcune delle più grandi salite che hanno contribuito a rendere nobile il ciclismo in Italia e nel mondo: il Passo dello Stelvio, il Passo del Gavia e il Mortirolo.
Un campo da golf di nove buche, il palazzo del ghiaccio, la pista di curling, i campi da tennis e numerose altre attività permettono di respirare fino in fondo il piacere della montagna.
Una passeggiata nello splendido centro storico del paese, con le chiese, i palazzi e i musei permette inoltre di immergersi nell’atmosfera d’altri tempi di quella che per 700 anni è stata una piccola democrazia comunale al centro delle Alpi.
Senza dimenticare, infine, le calde acque termali dei centri di Bormio Terme, Bagni Nuovi e Bagni Vecchi conosciute fin dai tempi degli antichi Romani.
Infrastrutture e servizi di grande qualità, una storia millenaria tutta da scoprire, eventi di importanza mondiale e, ovviamente, i sapori inconfondibili dell’enogastronomia valtellinese: questa è Bormio, la Magnifica Terra.

Pasquali di Bormio


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