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Sei pronto per salire di quota?

Vacanze 2021: prepariamoci a un’altra estate all’insegna della montagna

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani
Salendo di quota si possono ammirare panorami incredibili.

Di certo non ci aspettavamo di trovarci a parlare ancora di pandemia a più di un anno dal suo inizio, e invece eccoci qui. E mentre la neve in montagna comincia a sciogliersi e i cappotti pesanti tornano negli armadi, noi cominciamo a guardare al futuro e alla prossima estate. Pronti per salire di quota?

Nel 2020, per evitare la folla delle località balneari, in tantissimi si sono avvicinati per la prima volta alla montagna. Come accompagnatore di media montagna ho guidato tante persone nella loro prima escursione: molti mi hanno assicurato che non ci sarebbero tornati mai più, altri invece sono rimasti affascinati da questo mondo fatto di grande fatica ma altrettanta soddisfazione, e probabilmente ci torneranno anche quest’anno.

È bene che chiunque sia alle prese con la sua prima esperienza in montagna sia molto cauto: è un ambiente impervio e pieno di pericoli non scontati per il principiante (e non). Tanti di coloro che si sono avvicinati alla montagna l’anno scorso sono rimasti a quote relativamente basse, senza allontanarsi mai dagli itinerari più conosciuti e frequentati. Con un minimo di esperienza, però, è possibile acquisire le conoscenze necessarie per godere della montagna più pura, lontano dai fondovalle sempre più affollati, avventurandosi su percorsi meno frequentati.

Qui di seguito vi darò alcuni consigli su come fare il grande passo, lasciarsi alle spalle i sentieri più battuti e scoprire gli angoli più nascosti, ma pur sempre accessibili, delle nostre montagne.

A volte è difficile scegliere dove andare.

Dove trovare informazioni

Ci sono tante valli alpine e paesini di montagna famosi per il turismo, sia estivo che invernale, e lo sono per un motivo: sono posti incantevoli. Ed è normale che se ne parli, il passaparola ci mette un attimo (soprattutto al tempo dei social), e all’improvviso un piccolo specchio d’acqua diventa la nuova Rimini. Ma se in una valle ci sono cinque posti conosciutissimi e frequentatissimi, ce ne sono sicuramente altri venti altrettanto belli e magari solamente un po’ più fuori mano che non ricevono neanche la metà dell’attenzione che si meriterebbero. Se per i primi vediamo foto su ogni brochure e su ogni pagina Instagram, i secondi non sono affatto pubblicizzati, e nessuno ci va. E allora come si fa a scoprire questi posti?

Internet è pieno di itinerari dettagliati, ma bisogna sapere dove guardare, e non è sempre facile. Quindi non c’è niente di meglio che parlare con chi li conosce da una vita: le persone del luogo, che vivono e lavorano in quella valle o in quel paese e che hanno una vastissima conoscenza di ogni suo angolo. Ci si può rivolgere agli albergatori, alle APT (Aziende per il Turismo) o alle guide e accompagnatori di media montagna locali. Tutte queste persone sapranno darvi le giuste indicazioni a seconda delle vostre necessità, livello di preparazione e interesse. Spesso le guide e gli accompagnatori, magari proprio tramite gli alberghi, le APT e i parchi nazionali, organizzano escursioni di gruppo o individuali a cui si può partecipare pagando una piccola quota partecipativa. Vi porteranno a scoprire posti nascosti e sconosciuti ai più, parlandovi delle storia, della cultura e del paesaggio locale: una vera e propria immersione nella montagna in totale sicurezza.

Un piccolo lago alpino.

Come scegliere l’itinerario

Scala di difficoltà

Ma come si fa a capire se un itinerario è davvero alla nostra portata? La prima cosa da considerare è la difficoltà dell’itinerario stesso. Il CAI (Club Alpino Italiano) ha adottato, a livello nazionale, una scala che distingue le difficoltà escursionistiche dei vari sentieri e che tiene conto di tre parametri: il dislivello, la distanza e la segnaletica del percorso. Ed è suddivisa in questo modo:

T = Turistico: Itinerari che si sviluppano su stradine, mulattiere o comodi sentieri. Sono percorsi brevi e ben segnalati che non presentano particolari problemi di orientamento. Dislivello inferiore ai 500m. Non richiedono particolare esperienza o preparazione fisica.

E = Escursionistico: Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni. Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Dislivello  tra i 500 e i 1000m.

EE = Escursionisti Esperti: Itinerari non sempre segnalati e che richiedono una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Possono essere sentieri o anche labili tracce che si snodano su terreno impervio o scosceso, con pendii ripidi e scivolosi, ghiaioni e brevi nevai superabili senza l’uso di attrezzatura alpinistica. Necessitano di una buona esperienza di montagna, fermezza di piede e una buona preparazione fisica. Occorrono equipaggiamento e attrezzatura adeguati, oltre a un buon senso d’orientamento. Dislivello superiore ai 1000m.

EEA = Escursionisti Esperti con Attrezzatura alpinistica: Itinerari che richiedono l’uso di attrezzatura da ferrata (cordini, imbracatura, dissipatore, casco). Possono essere sentieri attrezzati o vere e proprie vie ferrate. È necessario saper utilizzare in sicurezza l’equipaggiamento tecnico e avere una certa abitudine all’esposizione e ai terreni alpinistici.

(Fonte: https://www.sat.tn.it/sentieri/scala-difficolta/)

Come si può vedere, la progressione è graduale. Cominciando dai sentieri turistici (T), prevalentemente più bassi e che non richiedono particolare preparazione, si può poi continuare con i sentieri escursionistici (E), che cominciano già a salire di quota e a diventare più impegnativi sia dal punto di vista dell’orientamento e del terreno che della preparazione.

Via ferrata.

Cartina

Una volta che abbiamo deciso un itinerario, c’è un modo per capire su che tipo di sentiero cammineremo, ed è consultare la cartina. Sulla cartina, infatti, sentieri di tipo diverso sono segnati in modo diverso. Per esempio, una strada forestale è segnata con una doppia riga bianca, un sentiero comodo e largo è segnato con una riga rossa continua, mentre un sentiero un po’ più stretto e impervio con una riga rossa tratteggiata.

Dalla cartina inoltre si possono calcolare la distanza e il dislivello del percorso, in modo da non avere sorprese nel bel mezzo dell’escursione. La cartina è dunque uno strumento fondamentale per la pianificazione di un’escursione ed è bene tenerla sempre nello zaino, per poterla consultare durante il percorso.

Una cartina escursionistica.

Preparazione

Per affrontare un dislivello maggiore servirà anche una preparazione fisica maggiore. Niente di esagerato, ovviamente, ma non si può pretendere di fare 800m di dislivello dall’oggi al domani. Un modo per allenarsi a questi dislivelli è sicuramente quello di fare attività fisica durante tutto l’anno: corsa e camminate, anche in città ma preferibilmente con un po’ di dislivello, vanno benissimo. Questo ci permetterà di non arrivare sui sentieri completamente a digiuno. Un altro modo per far si che il nostro obiettivo sia più raggiungibile è sicuramente quello di andare per gradi. Non è verosimile poter fare 800m di dislivello il primo giorno di vacanza: è meglio cominciare con calma, magari ripercorrere qualcuno dei sentieri scoperti l’anno scorso, abituarsi al terreno scosceso e magari non proprio regolare e, poco alla volta, aumentare la difficoltà. Così il nostro corpo avrà il tempo di adattarsi e riuscirà ad affrontare difficoltà sempre maggiori.

Un’altra cosa importante è porsi obiettivi realistici. È inutile infatti puntare subito a un’escursione difficile e al limite delle nostra capacita solo per restarne poi delusi se non riusciamo ad arrivare alla meta. Anche qui è meglio iniziare per gradi, cercando di essere onesti con se stessi e non esagerare.

Una vecchia malga nascosta in una valle poco conosciuta.

Ecco alcuni consigli per chi affronterà la sua seconda estate all’insegna del camminare su sentieri. La montagna è grande e c’è spazio per tutti: basta saper scegliere bene dove andare, e sarà possibile godersi paesaggi mozzafiato senza incontrare grandi folle (anche a Ferragosto!). Ricordiamoci inoltre che la montagna soffre a causa del suo sfruttamento esagerato quindi, Covid a parte, è sempre meglio evitare di riversarsi tutti nello stesso rifugio o sullo stesso sentiero. Scegliendo itinerari meno frequentati non solo avremo un’esperienza migliore, ma aiuteremo anche a salvaguardare il territorio.

Che la preparazione abbia ufficialmente inizio!


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