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Si può bere l’acqua dal torrente?

Accorgimenti e metodi di purificazione

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

Bere a sufficienza, durante la giornata, è sempre importante. Ma lo è ancora di più mentre facciamo attività fisica, magari in montagna, magari durante la stagione più calda. Durante un’escursione il nostro corpo elimina liquidi e sali minerali tramite il sudore, ed è quindi fondamentale reintegrarli durante e dopo l’escursione stessa.

Mentre camminiamo, però, è poco pratico portare nello zaino più di due litri d’acqua, ma è spesso possibile rifornirsi durante il percorso. Si può quindi bere l’acqua del torrente? Vediamo insieme alcuni piccoli accorgimenti e linee guida da seguire nel caso dovessimo riempire la borraccia direttamente in montagna.

Photo by Bibake Uppal on Unsplash

Preparazione

Quando decidiamo di partire per un’escursione, è sempre bene portare con se l’acqua necessaria per tutta la giornata. Questo però potrebbe non essere possibile nei seguenti casi:

  • Se abbiamo in programma un’escursione di più giorni;
  • Se l’escursione è particolarmente lunga, oppure rimaniamo fuori più del previsto;
  • Se fa davvero tanto caldo e abbiamo bisogno di più di due litri d’acqua.

In questi casi, allora, è possibile rifornirsi per strada.

Per fare ciò è sempre fondamentale pianificare la nostra escursione in modo da essere sicuri che ci sia acqua disponibile lungo il percorso. Teniamo a mente, però, che le sorgenti d’acqua in montagna possono scomparire e i torrenti più piccoli si possono prosciugare nei periodi particolarmente secchi, ed è sempre meglio avere una o due fonti d’acqua di “riserva” su cui fare affidamento.

Assicurarsi che ci siano fonti d’acqua lungo il percorso da cui potersi rifornire. Photo by Pablo Molina on Unsplash

Dove raccogliere l’acqua

L’acqua, per essere considerata potabile deve essere limpida, inodore, insapore, incolore e innocua, e cioè dev’essere priva di microrganismi patogeni e sostanze chimiche nocive per l’uomo. Questo, in altre parole, significa che nell’acqua non devono essere presenti microrganismi patogeni, ovvero quei microrganismi che rappresentano un rischio per la nostra salute, ma anche che non devono esserci batteri derivanti dalla contaminazione da escrementi (come Escherichia coli) così come elementi chimici, metalli pesanti e molecole inquinanti (come diserbanti e idrocarburi).

Inoltre l’acqua dev’essere prima di materiale di sospensione come limo e argilla.

Le fontanelle che si trovano lungo le strade e i sentieri di montagna sono generalmente sicure

Alcune di queste cose possono essere verificate a vista, ma non tutte. Come facciamo quindi a decidere se l’acqua è potabile, e dove è meglio raccoglierla? Ecco alcuni suggerimenti:

  • Sempre raccogliere acqua in movimento, da torrenti o ruscelli;
  • Assicurarsi che a monte non ci siano rifugi o malghe, animali al pascolo o carcasse di animali, o ancora persone che stiano lavando vestiti o stoviglie, o peggio che stiano facendo i propri bisogni;
  • Mai raccogliere l’acqua stagnante di laghi e pozze, dove i batteri si riproducono più facilmente;
  • Meglio non raccogliere la neve (a meno che non venga bollita, come vedremo dopo) in quanto, in modo simile all’acqua stagnante, una volta a terra tende a raccogliere batteri;
  • Non bere l’acqua troppo vicina ai ghiacciai, perché carica di piccoli detriti che potrebbero andare a danneggiare i reni.
Il metodo più semplice ed efficace per purificare l’acqua è portarla ad ebollizione

Metodi di purificazione

Se invece volessimo essere sicuri al 100% che l’acqua che raccogliamo è buona da bere, allora possiamo ricorrere all’uso di uno dei seguenti metodi di purificazione:

  • Il metodo più semplice ed efficace per purificare l’acqua è portarla ad ebollizione e lasciarla bollire per qualche minuto. In questo modo i batteri presenti nell’acqua verranno uccisi dal calore, ma non sarà sufficiente per eliminare sedimenti e sostanze chimiche (meglio filtrarla prima di farla bollire). Inoltre, questo metodo non è sempre possibile in quanto richiede l’utilizzo di un fornelletto e un pentolino da campeggio, che non avremo nello zaino durante escursioni giornaliere;
  • Un altro metodo semplice ed efficace è il trattamento chimico, cioè utilizzando delle piccole compresse a base di cloro che purificano l’acqua. È sufficiente sciogliere una compressa in ogni litro d’acqua e lasciarla agire per 30 minuti, per poi avere acqua sicura da bere. Anche questo metodo, però, funziona solo con acqua già filtrata e presenta un piccolo problema, cioè che l’aqua avrà un leggero sapore di cloro.
Ci sono diversi tipi di filtri in commercio, che permettono di purificare l’acqua in modo semplice e sicuro. Photo by Manny Moreno on Unsplash
  • Il terzo metodo di cui voglio parlare è l’utilizzo di un filtro. Ne esistono di vari tipi in commercio, dalle pompe collegate a un tubo per raccogliere l’acqua direttamente dalla fonte a cannucce di plastica piccole e leggere che si avvitano direttamente sulla borraccia. A seconda della tipologia e della marca, un filtro può utilizzare metodi diversi di purificazione, come il carbonio attivo, la ceramica o gli ioni d’argento. In ogni caso, la maggior parte dei modelli garantisce l’eliminazione del 99% degli agenti patogeni, filtrando l’acqua e purificandola dal punto di vista chimico.
  • Da ultimo, esistono dei filtri che usano i raggi UV per sterilizzare l’acqua in modo veloce ed efficace. Anche questo metodo, però, funziona meglio con acqua limpida e priva di residui.
Photo by Robert Ritchie on Unsplash

Ma allora, si può bere l’acqua del torrente? La risposta è si. Se è il caso di filtrarla oppure no, questo invece lo lasciamo decidere a ciascun escursionista. Quelli elencati qui sopra  sono i metodi di purificazione più utilizzati. Come con ogni altra cosa, è importante informarsi e provarne di diversi prima di decidere qual è quello che funziona meglio per noi. In ogni caso, una cosa è certa: la borraccia vuota a metà giornata sarà solo un lontano ricordo.


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