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Autosoccorso in valanga: come esercitarsi con Artva, pala e sonda

Uberto Piloni, guida alpina e promoter MAMMUT ci spiega difficoltà, tempistiche e come esercitarsi per un autosoccorso in valanga efficace

Scritto il
da Luca Tessore

Che il kit APS (Artva, Pala e Sonda) sia uno strumento fondamentale per aumentare la nostra chance di sopravvivenza in caso di incidenti da valanga, è un dato oggettivo e direi ormai piuttosto diffuso rispetto a qualche anno fa. Tuttavia, resta da consolidare, fra i frequentatori della montagna innevata, la buona abitudine di esercitarsi a usare nella sua interezza tutto il kit. Per capire come ci si comporta durante l’autosoccorso in valanga, abbiamo voluto fare alcune domande a Uberto Piloni, guida alpina e promoter per l’azienda Mammut. L’idea di questa intervista è quella di dare degli spunti pratici sulle dinamiche che si innescano durante un soccorso,  così da esercitarsi simulando al meglio la situazione.

Esercitazione autosoccorso in valanga
Esercitazione autosoccorso in valanga_AvalancheSafety_FW22_Zermatt_Mammut

Intervista a Uberto Piloni

Ciao Uberto, se ci ritroviamo da soli a dover effettuare una ricerca in valanga qual è la prima cosa da fare?

“Sicuramente verificare se la zona è sicura, sarebbe inutile fare gli eroi ed essere travolti da un secondo distacco. A volte basta essere sotto appena a 20 cm di neve per non riuscire sollevarsi in autonomia, quindi l’uso di pala e sonda sono sempre fondamentali. Se il compagno è sotto a 60/80 cm di neve sarà molto difficile estrarlo entro i 15-18 minuti; avvisare immediatamente il 112 e a questo punto iniziare la ricerca. Devo essere in grado in 3-4 minuti di localizzare il punto di sepoltura e iniziare a sondare. Una volta sentito il corpo si dovrà spalare: qui i tempi possono essere molto lunghi, se il travolto è a 80 cm di profondità significa che dovremo spalare 1,52 m³ di neve ed essendo soli, i tempi si allungano, come minimo ci vorrà mezz’ora.”

Esercitazione autosoccorso in valanga
La ricerca con A.R.T.VA. è la parte più rapida dell’autosoccorso, ciò che vi farà perdere molto tempo sarà la fase di scavo_AvalancheSafety_FW22_Zermatt_Mammut

In gruppo la ricerca è ottimizzata, ammesso che ci sia un leader a gestire la situazione.

“Se ci si ritrova a dover soccorrere  3 o 4 persone, è fondamentale che ci sia un leader a prendere in mano la situazione. La prima cosa da fare è dare l’ordine di commutare tutti gli Artva in modalità ricerca, così da evitare perdite di tempo. In base alle dimensioni della valanga, possono entrare anche soltanto due persone, nel frattempo le altre due chiameranno i soccorsi e prepareranno le pale per lo scavo. Le sonde dovranno essere aperte soltanto sopra il punto di sepoltura per evitare di romperle mentre ci si muove sulla valanga.”

Una volta individuato il corpo con la sonda, lo scavo sarà molto più rapido in gruppo.

“Per ottimizzare lo scavo è importante imparare a scavare con la tecnica a triangolo: due persone all’avanzamento e una dietro che libera dal materiale scavato. A rotazione ci si alterna i ruoli per avere la massima efficienza. Quando ci stiamo per avvicinare al corpo, si dovrà scavare con accortezza, capire come è posizionato e liberare per prima la testa e la zona della gabbia toracica per facilitarne la respirazione.”

Esercitazione autosoccorso in valanga
Nella fase di scavo utilizzare la tecnica a triangolo per il massimo dell’efficienza_AvalancheSafety_FW22_Zermatt_Mammut

Attenzione agli sbalzi termici

“Se non è ancora presente il medico rianimatore, non si dovrà mai scoprirlo completamente, in quanto potrebbe andare incontro a shock termico e quindi arresto cardiaco. L’importante sarà coprire il torace con una coperta termica o un nostro piumino e aspettare i soccorsi.”

Esercitarsi una volta all’anno non basta!

Quanto appena visto è il protocollo ideale da seguire per l’autosoccorso da valanga. Nella realtà sono molte le variabili che potrebbero farci allontanare da un corretto soccorso: dalla banale action cam che interferisce con l’Artva rallentando la ricerca, alla difficoltà di muoversi sui blocchi della valanga, fino ad arrivare ad accorgersi di avere una pala inadeguata a rompere la neve compatta di una valanga.

“Non solo non basterà esercitarsi una volta all’anno, ma bisognerà farlo simulando il più possibile la realtà! Molti si esercitano a trovare l’Artva sepolto sotto appena 10 o 20 cm di neve fresca, magari in una bella distesa pianeggiante. Muoversi, sondare e scavare in quelle condizioni ci porta a pensare che siamo tutti dei fenomeni del soccorso; ogni errore, dal come si sonda a come si scava sarà mitigato da una situazione facilitata. E’ molto importante esercitarsi 3 o 4 volte durante ogni stagione per garantire ai propri compagni e a sé stessi una chance di sopravvivere in caso d’incidente.”

Come esercitarsi per l’autosoccorso in valanga

“Se avete la possibilità, verificato il grado di pericolo e la sicurezza dell’area, andate in un terreno in pendenza, ancora meglio se c’è un vecchio accumulo da valanga, e nascondete un Artva a 80-90 cm di profondità. In questo modo si prenderà coscienza di cosa significhi muoversi sui blocchi compatti della zona d’accumulo. Inoltre, imparerete ad usare la sonda e a gestire lo scavo in modo efficiente. Ogni membro del gruppo deve saper utilizzare ogni componente del kit APS. Molti pensano che sia sufficiente saper utilizzare al meglio l’Artva trascurando la fase di sondaggio e scavo, in realtà sono proprio queste ultime le fasi più dispendiose, sia in termini di tempo che di fatica; cronometrarsi vi darà un’idea di quanto siete vicini o lontani ai tempi ottimali di disseppellimento.”

Esercitazione autosoccorso in valanga
Zona d’accumulo di una valanga: muoversi e scavare in questo terreno è molto difficile e faticoso, simulare un autosoccorso in queste condizioni vi farà prendere consapevolezza della realtà_Ph Uberto Piloni

La legge non ammette “ignoranza” tanto meno in caso d’incidente in valanga. Non saper utilizzare il kit APS è un atto di imperizia (incapacità tecnica).

“Quando si chiama il 112, difficilmente la squadra di soccorso arriverà sul posto entro i 15 minuti. Quindi, quello che salva le vite è l’autosoccorso (il 74% dei sopravvissuti è stato salvato grazie ai compagni). Per quanto veloci, i soccorritori arriveranno intorno ai 20-25 minuti e come sappiamo, passato questo tempo, le probabilità di sopravvivenza scendono al 50%. Una volta arrivati i soccorsi dovrete spiegare come mai non avete proceduto alla ricerca e quindi al disseppellimento; quello che scriveranno sul rapporto non sarà molto bello per voi.”

Esercitazione autosoccorso in valanga
Esercitazione autosoccorso in valanga_AvalancheSafety_FW22_Zermatt_Mammut

Sono sicuro che nei prossimi anni anche esercitarsi con Artva, pala e sonda entrerà nella routine della maggior parte degli escursionisti della montagna innevata, perché dove c’è consapevolezza c’è anche più divertimento. Buone escursioni e soprattutto buone esercitazioni a tutti!

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