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Come scegliere il manubrio per viaggiare in bici

Analizziamo le caratteristiche generali da tenere presente prima di scegliere quale manubrio è il più adatto per i nostri viaggi in bici

Scritto il
da Martina Tremolada

La scelta dei componenti della bicicletta è fondamentale per godersi un cicloviaggio al meglio, in particolare il manubrio è uno degli aspetti da non sottovalutare. Essendo uno dei tre (oltre a sella e pedali) punti di contatto tra il ciclista e la bici, eleggere il manubrio migliore per i cicloturisti sarebbe azzardato. La scelta coinvolge abitudini e preferenze personali, ci sono, però, delle caratteristiche generali che occorre tenere presente in fase di scelta.

Foto di Francesco Gozzelino – Cyclo Ergo Sum

Il primo fattore di scelta: la comodità

In primo luogo bisogna essere consapevoli che, se stiamo cercando un manubrio per avventure cicloturistiche, passeremo diverse ore al giorno, per più giorni consecutivi, con le mani su di esso.

Dovremo cercare, quindi, una soluzione che reputiamo comoda in base alle nostre sensazioni. Il manubrio non sarà un elemento essenziale per migliorare l’aerodinamicità della nostra posizione in sella, ma deve permetterci di poter tenere le mani ben salde sulla presa senza avvertire fastidiosi dolori a palmi, polsi, braccia o spalle.

Foto di Martina Tremolada

Spesso chi passa tante ore in sella usa dei guanti da ciclismo con imbottiture in gel che servono per avvertire meno vibrazioni dal terreno e avere una presa efficace anche in caso di sudorazione alle mani. Per gli stessi scopi si possono scegliere, qualora avessimo un manubrio che ne permette l’uso, i nastri manubrio in sughero o degli inserti di gel sotto al nastro.

La comodità è chiaramente un fattore personale che può emergere solo dopo aver provato il manubrio. Talvolta possono bastare pochi minuti in negozio, ma spesso è necessario percorrere qualche chilometro prima di accorgerci se quello che montiamo può essere il manubrio più comodo per noi.

Inserti in gel sotto al nastro manubrio Foto di Martina Tremolada

Manubrio multipresa per poter cambiare spesso posizione

Passare la giornata assumendo sempre la stessa posizione potrebbe risultare disagevole. Per questo i cicloturisti, spesso, preferiscono manubri che consentano di cambiare presa mentre si pedala.

Nei tratti in discesa è necessario appoggiare le mani nella posizione migliore per gestire i freni, ma in salita o in pianura si può cambiare presa frequentemente. Questo consente di rilassare alcuni muscoli e utilizzarne altri e soprattutto di decomprimere il nervo mediano che si trova tra il palmo della mano e l’interno del polso (che se infiammato può dare origine alla sindrome del tunnel carpale).

Foto di Martina Tremolada

Lo spazio per gli accessori può essere fondamentale

Scegliere un manubrio che ci consenta di avere abbastanza spazio per gli accessori senza toglierne alle mani si può rivelare fondamentale per aumentare il confort durante un cicloviaggio.
Sicuramente ci sarà bisogno di montare una luce anteriore: anche se non prevediamo di pedalare in notturna, avere le luci sulla bicicletta non è solo obbligatorio per legge, ma è anche indispensabile per la nostra sicurezza (avevamo parlato delle luci da bicicletta qui). Ci potranno capitare dei tratti in galleria o delle giornate uggiose in cui ci può essere la necessità di accendere la luce per segnalare la nostra presenza agli altri utenti della strada o anche solo per vedere meglio dove mettiamo le ruote.

Inoltre, un cicloturista può avere bisogno di un ciclo-computer. Questo ci può dare svariate informazioni utili durante le nostre giornate di pedalate: dal semplice contachilometri al più complesso navigatore gps con le informazioni anche sulla pendenza delle strade che percorreremo.

Foto di Martina Tremolada

Per gli amanti dei video reportage può risultare utile trovare spazio anche per alloggiare una piccola action cam. Se la fissiamo al manubrio con gli appositi supporti non avremo problemi nel dover staccare le mani durante la guida.

Infine, – ultimo, ma non meno importante – avere un campanello sul manubrio può essere molto utile nei tratti urbani o sui percorsi ciclabili. Suonare il campanello per avvertire chi è più lento di noi che stiamo sopraggiungendo aumenta la sicurezza e ci permette di non doverci fermare per poi ripartire faticosamente con la bici carica delle borse.

Tutti questi accessori, per quanto piccoli e compatti, occupano spazio prezioso sul manubrio. Se non abbiamo un manubrio che ci permetta di montarli senza occupare lo spazio dedicato alle mani, possiamo utilizzare delle estensioni. Esistono delle piccole barre che con gli appositi supporti vengono montate parallelamente al manubrio e ci forniscono tutto lo spazio necessario per gli accessori senza rubarne alle mani e alle borse.

Foto di Martina Tremolada

Le varie tipologie di manubri

In commercio esistono svariate tipologie di manubrio che ben si possono adattare alle esigenze di un cicloturista. Possiamo provare a ricondurli a tre categorie: i manubri flat, i manubri drop e i manubri da turismo.

Foto di Martina Tremolada
  1. I manubri flat

I manubri flat sono lineari, costituiti da un tubo dritto o leggermente curvato al centro, sono i più semplici. Questa tipologia è solitamente preferita da chi si approccia per le prime volte al mondo a pedali o dai mountain bikers.

Possono risultare adatti ai principianti per la loro semplicità e la maneggevolezza che consentono di avere sulla bicicletta. Sono spesso scelti dai mountain bikers, anche esperti, perché sono abbastanza larghi da consentire un ottimo controllo sui terreni più sconnessi.

I manubri flat dispongono di molto spazio per alloggiare gli accessori, ma non consentono di cambiare posizione delle mani. Quest’ultimo difetto si può ovviare montando delle appendici sulle estremità del tubo che permettano di appoggiarsi e rilassare i polsi.

Un accorgimento che si può avere è quello di scegliere delle manopole ergonomiche che aumentino il confort sulla presa.

Foto di Martina Tremolada
  1. I manubri drop

I manubri drop sono quelli con la piega verso il basso. Spesso si vedono sulle biciclette da corsa, su quelle gravel e su quelle da viaggio. Potremmo pensare che si tratti dello stesso manubrio, ma in realtà sono diversi modelli che appartengono tutti alla categoria dei manubri drop. Si differenziano per le misure di drop (distanza tra l’appoggio inferiore e la parte superiore), reach (profondità della curvatura) e flare (l’angolo con cui la presa bassa si allarga rispetto all’appoggio superiore).

Il mercato ci offre una grandissima varietà di manubri drop. Ogni ciclista sarà libero di scegliere il migliore per sé tenendo presente che l’ampiezza del manubrio dovrebbe essere circa quella delle spalle. Un manubrio più largo, tipico delle varianti gravel/travel, permetterà di avere maggior maneggevolezza, invece uno più stretto sarà più aerodinamico.

Questi manubri permettono di avere tre posizioni diverse per le mani, ma hanno poco spazio per gli accessori. Potrà quindi rendersi necessario l’uso di una barra di estensione.

Cinelli Double Trouble
  1. I manubri da turismo

La terza categoria racchiude tutti quei manubri che hanno una forma particolare e vengono utilizzati quasi elusivamente dai cicloturisti. Essi sono, per esempio, i manubri a farfalla, a corno, ad H (ad esempio il Surly Moloko e il Cinelli Double Trouble).

Questi manubri hanno molto spazio per le mani che possono appoggiarsi in svariate posizioni e sono abbastanza ampi per consentire di alloggiare gli accessori. Talvolta, però, possono risultare pesanti o eccessivamente ingombranti.

Surly Moloko

Occorre dedicare un’ultima considerazione ai freni. Vi sono due tipologie di leve dei freni: quelle tipiche dei manubri flat e quelle adatte ai manubri drop. Una volta scelta la tipologia non è immediato cambiare le leve, è bene quindi fare una scelta oculata in relazione alla categoria di manubrio verso la quale siamo orientati. Se dovessimo cambiare il manubrio sarà più semplice farlo se le leve dei freni del vecchio manubrio sono compatibili con quello nuovo.

 La scelta è, vale la pena ribadirlo ancora una volta, strettamente personale e varia seconda dei terreni che pensiamo di percorrere, delle nostre sensazioni circa il confort e delle nostre esigenze in relazione ad alloggiamento di borse e accessori.


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