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Come si affronta una discesa con gli sci da fondo

Marco Ranaldi ci guida passo a passo verso l'approccio corretto per affrontare le tue prime discese con gli sci da fondo in tutta sicurezza

Scritto il
da Luca Tessore

Lo sci di fondo può regalarti giornate sulla neve in pieno relax, ma anche allenarti nel modo più completo per trovare la tua forma migliore;  prima di poter beneficiare di tutto questo dovrai essere in grado di avere il controllo necessario per affrontare le discese in sicurezza e muoverti lungo le piste. Se non hai idea di come affrontare una discesa con gli sci di fondo questo articolo è quello che fa per te. Abbiamo fatto alcune domande sulla tecnica corretta al Maestro, Allenatore e Istruttore Nazionale dei “Nordic Sport”, Marco Ranaldi, il quale ci accompagnerà nei primi passi, necessari a migliorare il controllo degli sci da fondo in discesa.

Intervista a Marco Ranaldi della Nordic Sport Academy
marco Ranaldi
Marco Ranaldi: Maestro, Allenatore e Istruttore Nazionale dei “Nordic Sport”

Ciao Marco, le discese con gli sci da fondo sono piuttosto problematiche all’inizio anche per chi pratica sci alpino. Come mai ci mettono così in difficoltà questi sci?

Per lo sciatore che proviene dallo sci alpino, il focus iniziale deve essere posto sull’attrezzatura che sta usando, la quale è totalmente diversa da quella a cui è abituato.

Lo sci da fondo per prima cosa non ha nessun tipo di lamine agli spigoli, ha una larghezza nettamente inferiore rispetto allo sci alpino (quasi la metà, sono di circa 45 mm) e anche la lunghezza è molto diversa, da 15 a 20 cm in più rispetto all’altezza dello sciatore, quindi, più lunghi rispetto a uno sci da discesa.

Le aste degli sci da skating hanno archi (punta e coda) più rigidi, mentre  i modelli da tecnica classica sono facilmente deformabili, per permettere alla parte centrale di aderire durante la spinta, per un grip ottimale da parte dei sistemi di presa (pelli, squame e scioline di tenuta).

sciatrici tecnica classica
Sciatrici tecnica classica su pista fondo Santa Caterina Valfurva_ph Roby Trab

Il sistema d’attacco è molto diverso

L’attacco, sia da tecnica classica che quello da skating, ha soltanto l’aggancio con la scarpa sulla punta e non punta/tallone. Pertanto, occorre avere una buona sensibilità nel mantenere il carico del peso del corpo, sempre ben distribuito su tutta la pianta del piede (con centralità sullo stesso) durante la discesa.

Gli scarponi da fondo sono molto piacevoli rispetto agli scarponi da discesa, come sono fatti?

La scarpa da tecnica di pattinaggio ha una suola tendenzialmente rigida con buona tenuta alla torsione plantare, e con un supporto alla caviglia ottenuto da un gambaletto rigido, solitamente in plastica dura o fibra di carbonio; questo permette di sostenere al meglio in fase di spinta, prettamente laterale, il tratto malleolo/tibio-tarsica, in modo da limitare le escursioni di inversione ed eversione del piede. Così i legamenti della caviglia sono sollecitati nel modo più fisiologico possibile, pur mantenendo inalterate buone flessioni e dorsi flessioni plantari.

La scarpa da tecnica classica, ha un buon supporto per la caviglia (ma non quanto la scarpa da skating), ha una suola con una buona tenuta alla torsione e una discreta flessibilità. In questo caso il piede, durante la fase di spinta, deve potere lavorare in modo efficace e libero soprattutto con la parte del mesopiede e avampiede.

scarponi sci di fondo
Atleta si chiude l’attacco degli sci di fondo per tecnica classica

Esiste una posizione ideale che aiuta il principiante a prendere più sicurezza in discesa?

La posizione “ideale”, quando si è in fase di scivolamento, è quella di essere centrali sugli sci, ovvero con il proprio carico (dell’intero corpo, dai piedi alle spalle/testa), che sia ben distribuito entro la “base di appoggio” tra gli sci, pensando allo spazzaneve o sopra uno sci alla volta quando si effettuano passaggi di carico necessari per spostarsi in cambi di direzione e gestire al meglio la discesa.

Specifichiamo che per “centrali” si deve pensare di assumere una posizione adeguatamente ed economicamente raccolta in avanti, con il corpo in posizioni di chiusura degli angoli di caviglie, ginocchia, e anche sul piano laterale. Per esempio, durante lo spazzaneve, questa posizione contribuisce a distribuire e mantenere il carico su tutta la lunghezza degli sci, sui loro spigoli a code ben divaricate, aumentando così il vincolo della “base di appoggio”, ottimizzando il controllo della velocità e padronanza della discesa, grazie anche ad una tensione “costruttiva” degli arti inferiori in sinergia con la parte alta del corpo durante l’intera discesa.

Marco Ranaldi discesa con gli sci da fondo tecnica spazzaneve
Discesa a spazzaneve con il corpo in posizioni di chiusura degli angoli di caviglie, ginocchia, e anche sul piano laterale_Marco Ranaldi

Per iniziare è meglio prendere dimestichezza fuori o dentro i binari?

Inizialmente, il mio suggerimento è sempre quello di esplorare tutte le situazioni per avere ben chiaro cosa può succedere e come sia più corretto intervenire durante la discesa. Pertanto, sia fuori con la posizione a spazzaneve di entrambi gli sci, sia dentro con il “mezzo spazzaneve”, effettuato con uno sci alla volta. Infine, si deve anche provare la “scivolata base”, utilizzando i binari e, quindi, gli sci entrambi dentro al binario.

In questi casi, occorre calibrare bene il terreno dove effettuare le prove di discesa, in particolar modo il tratto finale. Se con lo spazzaneve e mezzo spazzaneve si può controllare la velocità, e nel caso anche riuscire a fermarsi. Al contrario quando si è dentro i binari con entrambi gli sci, la corsa sarà continua con il rischio di perdere l’equilibrio e cadere. Perciò verificate sempre che la lunghezza e pendenza del tratto di prova sia adeguato alle vostre capacità, individuando dove si trova il rettilineo o la contropendenza necessaria a farvi rallentare.

Qual è la tecnica corretta per rallentare?

Come accennato nella domanda precedente, per chi è alle prima esperienze, si può rallentare e all’occorrenza anche fermarsi utilizzando lo spazzaneve e il mezzo spazzaneve, rispetto a questi due movimenti, porre l’attenzione a:

–   una buona ed adeguata distribuzione dei carichi sugli sci, soprattutto ai loro spigoli interni con la loro “modulazione di presa/incidenza sulla neve”. Non avendo le lamine, la pressione che viene esercitata sugli spigoli interni deve essere incisiva e costante durante tutta la discesa

–   posizionamento e mantenimento degli sci in diagonale rispetto alla direzione di avanzamento, in modo da evitare l’incrocio delle punte degli sci e con le code ben distanti, cosicché da avere quasi naturale il posizionamento interno degli spigoli e delle gambe, con le ginocchia all’interno/avanti e con conseguente piegamento delle stesse.

discesa sci da fondo tecnica spazzaneve
Marco Ranaldi, discesa a spazzaneve con ginocchia all’interno/avanti e con conseguente piegamento delle stesse_Ph Marco Ranaldi

Nel caso si perda il controllo e si sta per cadere, si deve fare qualche cosa in particolare?

Evitare per quanto possibile di farsi prendere dal panico, cercando di trovare eventuali spazi ai lati della pista o davanti a sé, il più possibile liberi da ostacoli, dove direzionarsi per accompagnare la caduta o eventualmente per lasciarsi cadere volontariamente, evitando di perdere completamente il controllo, causando scontri peggiori.

In ogni caso, è sempre buona cosa, rimanendo lucidi, ricordarsi che fa sempre meno male cadere da un punto basso piuttosto che da uno alto. Pertanto, anche se si teme di cadere è meglio prediligere posizioni del corpo basse, raccolte e chiuse; fare quindi lo spazzaneve, il mezzo spazzaneve e la scivolata base, rimanendo bassi, con l’attivazione muscolare certa e decisa degli arti inferiori cercando la centralità del corpo, piuttosto che rimanere in posizioni alte, rigide e tese che garantiscono l’incertezza della riuscita della discesa.

Bormio
Shooting cross-country ski in Santa Caterina Valfurva, for Bormio Tourism_Outdoor Studio 2017

Gli atleti professionisti non utilizzano protezioni nella pratica di questo sport, lo stesso vale per un principiante?

Sì, lo sci di fondo rispetto allo sci alpino e allo snowboard è certamente il più sicuro, soprattutto, per il fatto che le velocità di percorrenza medie ed i picchi di massima velocità sono dovuti soprattutto dalle abilità e performance dello sciatore.

Tuttavia, anche se non esiste alcun obbligo, né per i giovani, né tantomeno per i meno giovani, in alcune condizioni limite di neve (quando le piste diventano molto dure, quasi ghiacciate) si potrebbe ricorrere a delle protezioni come ginocchiere e paraschiena, soprattutto per gli sciatori inclini a perdere l’equilibrio. Sottolineo che tra gli sport di scivolamento, lo sci nordico è, per antonomasia, il più a basso impatto psicofisico, e con il minor numero di casistiche di incidenti rovinosi; inoltre, è considerato uno degli sport più completi in assoluto.

discesa sci di fondo
Atleti durante una famosa competizione di sci di fondo_Sgambeda 2019_ph.FabioBorga

Infine, per chi volesse cimentarsi in questo sport, esistono delle norme che regolamentano il traffico all’interno di una pista da fondo?

Certamente, proprio come ci sono per le piste di sci alpino ci sono anche per lo sci da fondo. Personalmente consiglio di visionare le regole scritte sul sito dell’AMSI oppure di leggere le 10 regole per lo sci di fondo del mio sito www.marcoranaldi.eu

Come ogni disciplina iniziare con il piede giusto è fondamentale, e in questo caso più che mai è consigliato prendere alcune lezioni con il professionista, un maestro di sci, per imparare la tecnica di base. In particolare, il maestro Marco Ranaldi lo consiglia a tutti coloro che vogliono provare la tecnica skating ed in particolare proprio per migliorare la confidenza in discesa. Buon sci di fondo a tutti e soprattutto buone discese!


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