I rifugi di montagna sono un simbolo delle nostre Alpi. Nati come semplici ricoveri d’emergenza, usati come punto d’appoggio dagli alpinisti per raggiungere pareti e vette particolarmente remote, si sono ormai trasformati in vere e proprie destinazioni per escursionisti e turisti. Dormire in rifugio è un’attività ormai comune e a se stante, non semplicemente incastonata all’interno di un itinerario di più giorni. E se la maggior parte dei rifugi offre ormai un’ampia gamma di servizi, è sempre bene conoscere la storia e il significato di questi luoghi, per sapere come comportarsi e preparare al meglio una notte in quota. Vediamolo insieme.
Cosa offre il rifugio
I rifugi moderni, oltre a svolgere la fondamentale funzione di offrire un ricovero d’emergenza in caso di necessità, si sono ormai trasformati in destinazioni vere e proprie, mete di camminate ed escursioni, utilizzati da alpinisti, escursionisti e turisti nei mesi di apertura (prevalentemente quelli estivi). Oltre a offrire un riparo e un letto dove dormire, dunque, offrono ai visitatori un servizio bar e ristorazione, più o meno sofisticato. Sono quindi il luogo ideale per gustare le specialità locali, oltre ad offrire un ristoro dove altrimenti non ci sarebbe nient’altro.
Sono inoltre fonte inestimabile di informazioni sulle condizioni in montagna, sui vari percorsi raggiungibili dal rifugio stesso, sullo stato dei sentieri e sulle previsioni meteo. Il rifugista o la rifugista sono infatti profondi conoscitori del territorio in cui lavorano e della sua morfologia, oltre che della sua storia, cultura e tradizioni. Saranno ben contenti di condividere la loro conoscenza con coloro che passeranno per il rifugio, e saranno i primi a dare una mano in caso di necessità, partecipando spesso alle operazioni di soccorso.
Cosa portare
Nonostante la maggior parte dei rifugi siano attrezzati con tutto il necessario per passare una notte confortevole in quota, ci sono alcune cose importanti da portare con se quando si pianifica questo tipo di attività:
- Per prima cosa tutta l’attrezzatura necessaria per affrontare l’escursione in sicurezza, compresi abbigliamento, scarpe, cibo, acqua e cartina;
- Un cambio (maglietta e calze sono fondamentali, magari anche un cambio completo per dormire), in modo da avere qualcosa di asciutto e pulito da indossare dopo l’escursione;
- Un sacco lenzuolo, obbligatorio nella maggior parte delle strutture per garantire un livello di igiene adeguato. Spesso è possibile acquistarlo direttamente in rifugio, ma consiglio di informarsi prima di partire. Non è invece necessario portare con se un sacco a pelo, in quanto coperte e trapunte sono messe a disposizione dal rifugio;
- Un asciugamano. Ne esistono di leggeri e in microfibra, che occupano poco spazio e si asciugano in fretta;
- Articoli per l’igiene personale (spazzolino, dentifricio, ecc.);
- Ciabatte o sandali da usare all’interno del rifugio. Prima della pandemia erano spesso fornite dai rifugi stessi, ma ora potrebbe essere diverso. Assicurarsi che siano disponibili prima di partire;
Sarà poi il rifugio a fornire un’ottima cena, acqua potabile e un’atmosfera confortevole per passare una serata speciale.
Come prepararsi e alcune regole da rispettare
Di seguito ho voluto elencare alcune regole di comportamento da seguire sia in rifugio che durante la fase di preparazione, e anche alcuni accorgimenti e consigli su cosa aspettarsi da un’esperienza simile:
- È consigliato prenotare con largo anticipo, soprattutto durante i periodi più affollati (luglio/agosto). Un letto sarà sempre disponibile in caso di emergenza, ma se si pianifica di passare la notte in rifugio è sempre meglio prenotare;
- Avvertire di qualsiasi allergia alimentare, in modo da permettere al gestore di organizzare un menu alternativo. Da ricordare che un rifugio non è un ristorante, e che quindi a volte la scelta dei piatti è limitata o inesistente. È difficile far arrivare le provviste in quota, e dovremmo anzi essere grati per il semplice fatto di trovare un piatto caldo;
- In un rifugio è raro trovare stanze private, ed è invece normale condividere una camerata con altre persone. Anche il bagno è in condivisione, e a volte all’esterno della struttura principale. È fondamentale portare rispetto nei confronti delle altre persone con cui condividiamo questi spazi. Tenere presente, ad esempio, che qualcuno potrebbe doversi svegliare all’alba (o prima) per intraprendere una scalata o un itinerario difficile. È importante, quindi, non fare rumore dopo una certa ora e non disturbare accendendo la luce (questo vale anche per chi si sveglia presto, nei confronti di chi invece sta ancora dormendo);
- Non sorprendiamoci se non è possibile farsi la doccia, o se bisogna pagare una piccola somma per avere l’acqua calda. L’acqua in rifugio è un bene prezioso e non bisogna sprecarla, ed è sicuramente più importante averne a sufficienza per bere o per cucinare;
- Non entrare in rifugio con gli scarponi, ma lasciarli invece all’ingresso e utilizzare le apposite ciabatte fornite dal rifugio, o quelle che abbiamo portato da casa: aiuterà a lasciare il rifugio pulito. A volte è consentito entrare con gli scarponi nella zona ristorante, ma non nella zona notte;
- In rifugio si cena presto e tutti insieme. È bene assicurarsi di arrivare in tempo per la cena, o avvisare in caso di ritardo (anche per non allarmare il gestore);
- Trattare il rifugio e le persone che ci lavorano con rispetto. Ad esempio, non consumare il proprio pranzo al sacco all’interno del rifugio, o almeno chiedere il permesso prima di farlo. I gestori vivono grazie al guadagno che arriva dallo stesso rifugio, spesso hanno un affitto da pagare, ed è quindi importante non approfittare dell’ospitalità senza dare niente in cambio.
Il rifugio è un posto speciale, un luogo dove sentirsi al sicuro in mezzo a un ambiente ostile e inospitale. Condividere una notte in rifugio con la famiglia o gli amici, ma anche con le altre persone che incontreremo lungo il percorso, è un’esperienza intima e molto forte, che porta a consolidare i legami già esistenti, o a crearne di nuovi. Staccare completamente dalla vita di tutti i giorni, dal rumore e dalle distrazioni della vita cittadina, ci porta ad apprezzare davvero le piccole cose, e la natura che ci circonda. È un’esperienza unica, adatta a grandi e piccini. I rifugi sulle nostre montagne sono davvero tantissimo, c’è solo l’imbarazzo della scelta.