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Atleti d’oro nello sport e nella vita: vi presento i gemelli Dematteis!

Una vita passata a correre e amare la famiglia e la loro terra, ecco chi sono Bernard e Martin

Scritto il
da Luca Tessore

Da tempo sognavo di fare una chiacchierata con i gemelli Dematteis, Bernard e Martin, corridori dalle prestazioni eccezionali: vincitori di titoli europei e mondiali che hanno onorato la maglia azzurra, corso in pista, alle maratone su strada e soprattutto macinato sentieri nella corsa in montagna. L’ultima dimostrazione? Martin alla OCC (circuito UTMB) ha tagliato il traguardo con un tempo di 5 ore e 40 minuti, l’ottavo posto gli ha dato il biglietto, per il prossimo anno, per partecipare al campionato mondiale “long distance”. Insomma ne vedremo delle belle!

I gemelli Dematteis non sono soltanto campioni nello sport, sono soprattutto campioni nella vita. Hanno avuto la fortuna e il merito di saper riconoscere le cose davvero importanti. Il loro sentimento verso la famiglia, verso papà Cecco e mamma Anna e verso la loro terra, Rore in Val Varaita, è qualcosa di autentico e genuino, un qualcosa che nemmeno l’oro dei successi ha saputo intaccare;

“la famiglia per noi è come un albero: noi siamo come i rami che portano le foglie, i fiori e poi i frutti, ma senza le radici e il tronco, non ci sarebbe nulla”

Come potete immaginare, essere atleti a quei livelli significa avere uno stile di vita che ruota intorno a tre pilastri: alimentazione, allenamento e riposo. Voi direte, beati loro! Beh per Bernard aggiungete sessioni di “allenamento” come muratore con il papà Cecco e per Martin ore di “riposo” come commesso; probabilmente non sono i tipi che mangiano patatine davanti al televisore.

La vostra disciplina preferita, la corsa in montagna, nel cui calderone ci sono sempre più diversificazioni e specialità, ha avuto in questi ultimi anni un’evoluzione. Alcune gare un tempo definite lunghe sono oggi la distanza base per partecipare all’evento.

Cosa ne pensate di questo fenomeno definito Ultra Running?

 Abbiamo vinto diverse gare importanti nella corsa in montagna, io (ndr.Bernard) ho vinto 3 campionati europei lui (ndr. Martin) 1, poi ho fatto 2° ad un mondiale individuale, lui 3°, ma su un format di gara di 1 ora circa. Le nostre gare, gli Europei andavano sempre dai 12 ai 15 chilometri di gara non di più. Adesso il mondo sta un po’ cambiando e assolutamente bisogna stare al passo con i tempi, l’unica certezza che c’è nella vita è il cambiamento. Le cose si evolvono, magari in modo più o meno positivo. Da un po’ di anni è nato il fenomeno “trail”, prima non esisteva. Molti eventi più mediatici, proprio perché estremamente lunghi, oscurano altri eventi che meriterebbero altrettanta visibilità, come gli europei o i mondiali di corsa in montagna, dove il livello degli atleti spesso supera quello di gare più conosciute e seguite. Possiamo dire che ci sono due mondi paralleli nella corsa in montagna, uno vede protagonista le gare più famose e ambite da corridori di tutto il mondo, l’altro resta racchiuso in una bolla. Questo fa male ad entrambi i mondi che potrebbero invece cooperare.

I gemelli Dematteis danno un importante spunto anche a chi organizza o ha intenzione di organizzare eventi di corsa in montagna facendo notare come non è sufficiente tracciare chilometri per rendere l’evento solido nel tempo; per riprendere le loro parole “tutto si evolve”, molte gare che hanno superato le 100 miglia non sono state così apprezzate dal pubblico, per rendere una gara interessante c’è bisogna di identità.

E proprio a questo mi allaccio, per la prossima domanda: cosa dovrebbe essere per voi la montagna?

Per noi la montagna resta quella di Bonatti e dei pionieri che hanno scalato le montagne in un contesto ormai lontano da quello che possiamo trovare oggi nella maggior parte delle località turistiche. Probabilmente, se questi grandi alpinisti e uomini del passato potessero vedere cosa è divenuta oggi la montagna si rivolterebbero nella tomba (ndr. sorridono). Molte strutture e attività non hanno nulla a che vedere con il contesto montano e purtroppo il turista che arriva in queste località pensa che la montagna sia questa. Le cose te le devi conquistare: per noi vale anche per scalare una montagna.”

Bernard è andato 17 volte sul Monviso, e mai è stato facile:

Le cose te le devi conquistare nella vita come in montagna. In alcune località ti ritrovi oltre i 3000 metri, senza spendere una goccia di sudore, è tutto a portata di mano, ma la montagna secondo noi è impegno, fatica, e di conseguenza è soddisfazione. Perché le cose senza impegno, fatica e sacrifici non ti ripagano neanche la metà di quello che ottieni con facilità.”

Il record di salita sul Monviso lungo la via normale con un tempo di 1 ora 40 minuti e 47 secondi è una dimostrazione di una conquista meritata.

Bernard e Martin durante il record del Monviso_Foto di Giacomo Meneghello

Molti ancora oggi si chiedono come abbia fatto…ci ho messo tanto impegno, sacrifici e rinunce, e poi quel giorno lì è andato tutto bene. Però è stata una faticata, quando sono arrivato in punta e ho toccato la Croce mi sono messo a piangere: uno per la fatica e due soprattutto per la gioia di essere riuscito a farlo.”

Se ci fossero state infrastrutture, questa tua esperienza avrebbe perso valore?

Per me non sarebbe stata la stessa cosa! Tuttavia, capisco che queste realtà danno da vivere o hanno dato da vivere a tante persone.”

I gemelli Dematteis in questi anni ci hanno dimostrato il lato gentile, genuino e autentico delle competizioni del mondo della corsa. Capaci di conquistare medaglie importanti e nello stesso tempo di rimanere con i piedi per terra, e forse questo è il segreto per poter correre a lungo con il sorriso e la gioia di quando si è bambini.


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