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In Solitaria 2021 – Ripartenza

Elia riprende il suo cammino

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

“Questa è la prima settimana di ritorno sul Sentiero Italia. Me l’aspettavo più difficile viste le mie condizioni fisiche di partenza ma dopo quattro giorni ho preso un buon ritmo, non ancora come un mese e mezzo fa ma va bene cosi. È stata una bella settimana a cavallo tra le montagne dell’Appenino Modenese, Reggiano e Parmense, per poi entrare sui monti liguri.”

Elia è finalmente ripartito, e queste sono le sue parole dopo la prima settimana di cammino sul Sentiero Italia. Dopo un mese e mezzo di stop forzato a causa dell’infortunio, Elia è tornato a camminare, magari non con la stessa forma fisica ma sicuramente con un sacco di energia. Vediamo insieme com’è andata.

In Solitaria 2021
Elia di nuovo in cammino sul Sentiero Italia CAI

Domenica 18 luglio – Elia riprende a camminare dal punto in cui si era fermato a fine maggio, per poter così passare dal luogo dell’incidente e recuperare un po’ del materiale abbandonato sul posto. “Sul luogo della mia slavina ritrovo i bastoncini piegati, gli occhiali, il telo termico, un pacchetto di biscotti (chissà perché li ho tolti dallo zaino) ma non il cellulare e il materassino. Raccolgo tutto e procedo lungo un sentiero di cresta dolomica con vista Apuane in direzione del Passo di Pradarena.” Le gambe sembrano reggere bene, e cominciano a dare qualche segno di cedimento solo durante la discesa verso il bivacco dove Elia passerà la notte.

 

Per approfondire leggi anche: “Elia Origoni “In solitaria 2021”: 8 mesi, 400 tappe e 7000 km di emozioni”

 

La mattina seguente Elia si sveglia di buon’ora per fare la spesa a Cerreto: nei prossimi giorni non passerà per nessun paese abitato. Da qui, con lo zaino più pesante, si incammina verso le sorgenti del Sechia, il Passo di Pietra Spaccata, il Monte Aiona e il rifugio Città di Sarzana, fino ad arrivare al Prato Spilla dove c’è il bivacco per passare la notte. Un altro giorno di cammino e raggiunge il Passo della Cisa.

“Oggi ultimo giorno sull’Appennino Emiliano: da domani iniziano i monti liguri. Partenza all’alba, devo liberare il posto prima che aprano la chiesa dove ho dormito. Oggi giornata veloce perché i dislivelli sono minori, su sentieri più morbidi e su strade sterrate e soprattutto in faggeta. Ambiente molto diverso da quello che sto lasciando, dove i dislivelli e i sentieri di cresta possono definirsi alpini. Al Passo dei Due Santi arrivo presto, verso le tre del pomeriggio dopo quasi 25 chilometri. Vorrei quasi proseguire ma rischio di sfalsare le tappe che ho programmato e quindi pomeriggio di quasi riposo. Studio le mappe e faccio una programmazione sperando che le mie condizioni fisiche continuino a migliorare. Approfitto per fare molto stretching e massaggiarmi le gambe.”

In Solitaria 2021
Tra l’Appennino Tosco-Emiliano e i Monti Liguri

Giovedì 22 luglio, a metà mattina, Elia arriva al Passo Foce dei Tre Confini: antico punto di incontro tra Regno di Sardegna, Liguria ed Emilia Romagna, nonché porta d’accesso per la Liguria. Elia abbandona cosi la GEA (Grande Escursione Appenninica) e si incammina sull’Alta Via dei Monti Liguri. “Uscendo dalla faggeta mi arriva subito il profumo della macchia mediterranea, e forse anche quello del mare.”

Le gambe sembrano reggere bene, così Elia decide di allungare un po’ il passo. Sul percorso sono comunque presenti molti punti d’appoggio dove fermarsi in caso di necessità. Passa per il Monte Ramaceto, Barbagelata e il Passo della Scoffera proprio sopra la città di Genova.

“Prospettive per il futuro: tra pochi giorni arriverò alla fine degli Appennini, alla Bocchetta d’Altare che è il passo più basso e che viene considerato il punto geografico di fine delle Alpi e inizio degli Appennini. Giovedì inizierò a camminare sulle Alpi. Camminerò ancora su delle alpi “morbide” che mi permetteranno di allenare ancora la gamba e arriverò nel fine settimana dove iniziano le alpi Marittime vere e proprie: Colle di Nava, Rifugio San Remo e Rifugio Laterza che sono proprio all’incrocio del Piemonte, dove inizierò a camminare sulla GTA piemontese (Gran Traversata Alpina).”

La seconda settimana dopo la ripresa del cammino inizia al Passo della Bocchetta tra una nebbia fittissima: non si vede assolutamente niente. Elia accelera il passo per scendere a quote più basse verso il Monte Pennello e il Colle del Faiallo, dove riuscirà a racimolare un po’ di cibo e dove passerà la notte, disturbata da un violento temporale.

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La nebbia non da tregua sui Monti Liguri

Il giorno seguente si incammina attraverso il bellissimo Parco del Beiuga. “So che è bellissimo perché l’ho visitato negli anni passati, perché anche oggi sono immerso nella nebbia fittissima. A Prato Rotondo inizia la lunga discesa verso Giovo Ligure: ancora tuoni, fulmini e della gran pioggia. Per fortuna a Giovo trovo una gran tettoia. Un temporale dopo l’altro non mi permettono di ripartire fin quasi alle quattro del pomeriggio verso il fine tappa di Cascina Miera (ovviamente chiusa!). Sotto un gran gazebo posso stendere ad asciugare il contenuto dello zaino: per la prima volta ho anche il sacco a pelo bagnato. Spero solo che con questa nebbia la roba non si inumidisca di più! Mi tocca comunque dormire in un sacco a pelo umidiccio.”

La mattina del 28 luglio Elia comincia la lunga discesa verso a Bocchetta d’Altare che, con i suoi 459 metri sul livello del mare, è il valico più basso di questa zona e punto di demarcazione tra gli Appennini e le Alpi. “Al monumento del CAI è d’obbligo scattare delle foto: qua si chiude per me il capitolo isole e Appennini e inizia quello delle Alpi.” La nebbia non lo abbandona, ma Elia continua verso il Monte Carmo e Giovo di Toirano, e ancora verso il Colle di San Bernardo di Garessio. “Il colle è un postaccio, pieno di pale eoliche e due alberghi abbandonati e vandalizzati. Veramente brutto. Mi trovo un angolino dove montare la mia tendina vicino al monumento dei Caduti Partigiani. Oggi ho passato l’ultimo valico a 800 metri sul livello del mare e domani sarà l’ultimo a 900: si sale sempre di più.”

 

Per approfondire leggi anche: “Intervista a Elia Origoni: e l’attrezzatura per percorrere a piedi i 7000 km del Sentiero Italia CAI qual è?”

 

I dislivelli alpini cominciano a farsi sentire e le gambe ne risentono un po’, ma niente di allarmante. Elia entra nel Parco delle Alpi Liguri e raggiunge presto la vetta del Monte Saccarello, la più alta della Liguria, sul confine con il Piemonte e la Francia. “Percorro una cresta sul confine francese e poi finalmente sono in Piemonte. Scendo al piccolo e molto gradevole borgo di Upega giusto per il pranzo. Nel pomeriggio ancora due belle salite che mi portano al rifugio Mondovì, nel Parco del Marguareis. Finalmente pareti di calcare, un ambiente spettacolare. Il gestore mi permette di sistemarmi sotto un loro gazebo dove, dopo la birretta di rito, cucino e mi preparo il letto.”

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La Bocchetta d’Altare, punto in cui finiscono gli Appennini e cominciano le Alpi

Elia prosegue intorno alla vetta del Marguareis fino ad incrociare la Via del Sale, abbastanza trafficata, per poi raggiungere il rifugio l’Albergue, dove passa la notte.

Lasciamo Elia dopo i primi giorni sulla catena alpina, all’ingresso del Parco Regionale delle Alpi Marittime. L’ambiente cambia e le gambe lavorano molto, vedremo cosa succederà nelle prossime settimane.

 

Per seguire Elia: eliaorigoni.com

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