outdoortest.it GUIDA ALL'ACQUISTO DEI TUOI ATTREZZI SPORTIVI
OUTDOORTEST

TORNA AL MAGAZINE

In Solitaria 2021 – Traguardo raggiunto

L’ultima settimana di Elia Origoni sul Sentiero Italia CAI

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

Eccoci di nuovo per l’ultimo aggiornamento sul viaggio In Solitaria 2021 di Elia Origoni lungo il Sentiero Italia CAI. Ebbene si, il nostro Elia ce l’ha fatta. Ha camminato per 28 settimane attraverso l’Italia, percorrendo in lungo e in largo le montagne della nostra penisola, per un totale di più di 7000 chilometri!

Un’impresa incredibile a cui Elia ha dedicano tutto se stesso, senza mollare neanche dopo l’infortunio del maggio scorso. E così, sabato 9 ottobre è arrivato al Lazzaretto di Muggia, termine del Sentiero Italia e, accolto da amici e famiglia, ha smesso di camminare (per ora!). Noi di Outdoortest eravamo presenti e gli abbiamo fatto un’intervista.

Qui di seguito, invece, il resoconto che Elia ha fatto dell’ultima settimana di cammino. Vediamo cos’è successo.

Elia percorre gli ultimi chilometri che lo separano da Muggia

Avevamo lasciato Elia all’ingresso del Friuli Venezia Giulia, ultima regione attraversata dal Sentiero Italia CAI. La mattina del 4 ottobre Elia termina la traversata del Colovrat, cominciata il giorno prima, e raggiunge la vetta del Poclabuz, ultima cima sopra i 1000 metri. “Proseguo in discesa su strada bianca e sentiero che si snoda sulla cresta che separa la valle del Natisone dalla valle dell’Isonzo, vecchio confine militare e linea di difesa. Attorno a me scorgo postazioni di cannoni, trincee, vecchi appostamenti, per ricordarmi che sto seguendo un tratto del Sentiero Italia che ripercorre il Sentiero Della Pace.”

Comincia a piovere a dirotto, ma Elia riesce a ripararsi per pranzare all’asciutto e a ripartire nel pomeriggio. Le previsioni per i giorni successivi, però, non promettono niente di buono e così, sotto la pioggia, Elia si accinge a intraprendere la traversata del Collio, tra vigne e ulivi, in un paesaggio bucolico e suggestivo. Passa poi vicino al Lago Deberdò, proseguendo attraverso colline ricoperte di fitti boschi, fino ad arrivare al Valico di San Pelagio.

Per alcuni giorni la pioggia non da tregua

“Costeggio tutta la Val Rosandra, che è stata palestra di allenamento per Emilio Comici e, ancor oggi, di molti altri Triestini. Nonostante la bassa quota è infatti selvaggia e difficile come l’alta montagna. Proseguo lungo tutta la cresta a strapiombo sul torrente Rosandra, con lo sguardo che abbraccia il panorama fino al golfo di Trieste in una vista spettacolare. In breve mi ritrovo a scendere verso il fondo valle raggiungendo Bagnoli Superiore, dove sorge il rifugio Premuda, il rifugio con la quota più bassa di tutta l’Italia continentale (50 metri s.l.m).” 

La penultima giornata di cammino inizia con calma e in compagnia di due soci del CAI di Muggia. “La tappa odierna si snoda sul fondovalle attraverso strada asfaltate e sterrate, a discapito dei sentieri. Procediamo spediti con il sole che, come se mi volesse salutare in questo ultima tappa, fa capolino tra le nubi e illumina l’ambiente rendendolo molto più bucolico e brillante. Arriviamo per pranzo al porto di Muggia: il mare è in burrasca, con il vento che spinge i marosi contro la banchina e gli spruzzi che ci raggiungono inumidendoci i vestiti. È emozionante vedere il mare dopo mesi, è un po’ come tornare al punto di partenza!”. E poi, finalmente, l’ultima tappa.

Il golfo di Trieste

“E’ arrivato il grande giorno ma, come tutte le imprese che finiscono, anche questa mi sta lasciando un senso di vuoto. Non riesco ancora a realizzare che sia tutto finito, che il sogno che ho cullato per molti anni si sia realizzato. Dopo una bella colazione mi incammino verso la meta scortato da un gruppetto di soci del CAI. Camminiamo con tranquillità, non c’è fretta, e cerco di godermi ogni passo. Chiacchiero un po’, poi mi prendo qualche minuto per me, cercando di realizzare quello che sta succedendo, anche se è molto difficile. Ci fermiamo qualche minuto a Muggia Vecchia, per godere di un bel panorama con un gran cielo azzurro, spazzolato dalle raffiche di bora che ancora si fanno sentire. Raffiche che mi riportano alla realtà, dai mille pensieri che si sovrappongono l’un l’altro. In poco più di un’ora giungiamo a destinazione dove trovo davvero molta gente ad attendermi: amici, parenti, delegazioni del CAI e il presidente regionale dal CAI del Friuli Venezia Giulia. Un susseguirsi di strette di mano e forti emozioni. Tanti pensieri cercano di farsi strada nella mia testa, ma non è questo il momento di filosofeggiare: svuoto la testa e mi faccio travolgere dagli eventi, dalle persone, dai calici di vino che continuano a girare. È bello arrivare alla fine di un percorso come questo. Si sogna spesso questo momento ma, una volta giunti al termine, ci si rende conto che all’arrivo non c’è nulla; sono i bei momenti vissuti durante il viaggio a renderlo speciale e degno di essere vissuto. Ti rendi però conto di quanto è importante il valore delle persone. Persone che ti sono state accanto durante tutti questi mesi, e sono le stesse persone che ora sono qui a festeggiare con me la riuscita di questa lunga avventura.”

Elia Origoni con parenti e amici alla fine del Sentiero Italia CAI

Eccoci quindi giunti alla fine, quella fine che sembra sempre troppo lontana all’inizio di un viaggio, ma che arriva sempre, puntuale e definitiva. Come dice Elia, però, i ricordi rimangono, così come le emozioni vissute. Noi non possiamo che fare i complimenti a Elia, e ringraziarlo per averci permesso di seguirlo lungo il suo viaggio: è un po’ come se ci fossimo stati anche noi. Alla prossima avventura!

Per seguire Elia: eliaorigoni.com


Potrebbero interessarti anche

Altracom s.a.s. di Alfredo Tradati - via Buonarroti 77 I-20063 Cernusco s/N (MI) - P.IVA 05019050961 - info@altracom.eu - Outdoortest.it è una testata giornalistica registrata con Aut.Trib.di Milano n. 127/2020. Direttore Responsabile: Alfredo Tradati

Made by

Pin It on Pinterest