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Kit artva pala sonda: i consigli della guida alpina Uberto Piloni

Come soccorrere i compagni in caso di incidente in valanga

Scritto il
da Luca Tessore

Abbiamo imparato in questi anni quanto sia importante non soltanto avere il kit artva pala sonda ma anche quanto sia indispensabile saperlo utilizzare. Per questo abbiamo deciso di fare alcune domande ad Uberto Piloni, guida alpina e promoter per l’azienda Mammut, su come gestire una efficace ricerca dei travolti in valanga, sfatando talvolta luoghi comuni grazie al suo punto di vista pratico e alla sua esperienza su campo!

Distacco causa forte sovraccarico sciatore in discesa
Valanga di superficie a lastroni con evidente linea d’ingresso di un escursionista che ha fornito un forte sovraccarico_Fonte AINEVA
Intervista a Uberto Piloni, guida alpina e promoter per l’azienda Mammut

Qual è la prima cosa che dobbiamo fare dopo un distacco che ha coinvolto i tuoi compagni?

“Sicuramente organizzare l’auto soccorso; questo significa per prima cosa che tutti i soccorritori devono commutare il proprio artva in ricerca. Quando accade un incidente da valanga spesso non si è preparati e l’emotività gioca brutti scherzi, lasciare un apparecchio in modalità trasmissione, magari perché si sta chiamando i soccorsi, mette in difficoltà i compagni intenti alla ricerca del segnale.”

Artva in mano in modalità ricezione
Artva in modalità ricezione_Avalanche Safety_Zermatt

Ci possono essere delle attrezzature comuni o elementi artificiali/naturali che rallentano la ricerca del segnale?

“Sì, per quanto riguarda l’attrezzattura, tutto quello che ha un pacco batteria o antenne e bene lasciarlo fuori dal campo di ricerca o per lo meno allontanarlo di almeno 50-60 cm dall’artva, mettendo action-cam, fotocamere o cellulari in una tasca lontana o nello zaino.”

L’artva rivela di fatto onde elettromagnetiche emesse da altri artva ad una certa frequenza fissa e stabilita per legge (457 kHz); il problema del disturbo dato da altre apparecchiature elettroniche è determinato dall’aumento di informazioni che l’artva stesso deve elaborare, di fatto andando ad aumentare i tempi di calcolo, rallentando la ricerca.

Secondo le statistiche, abbiamo appena 15 minuti per avere buone possibilità di estrarre vivi i compagni, trascorso questo tempo le probabilità crollano drasticamente. Trovare il segnale e il punto preciso del travolto deve essere la fase più rapida della ricerca!

Grafico curva sopravvivenza e cause decesso in relazione al tempo di seppellimento
Tranne per i decessi dovuti a traumi la sopravvivenza dei sepolti dipende dalla durata del seppellimento come evidenzia il grafico. La velocità d’azione dei compagni è fondamentale per evitare l’asfissia e l’ipotermia del travolto.

 

“Per quanto riguarda la possibilità di ostacoli naturali o artificiali che possono rallentare la ricerca, si può dire che non sia così frequente questo problema. Tuttavia, grandi massi o muri di cemento possono ostacolare il segnale, di fatto allungando i tempi di ricerca.”

Raggiunto il punto in cui il travolto è seppellito arriva la fase più lunga e difficile, la sonda servirà a sentire la presenza del corpo del compagno e a capire a quale profondità si trovi.

Quale errore possiamo commettere nell’utilizzo della sonda?

“Per prima cosa non dobbiamo dimenticare di marcare l’artva trovato, ma soltanto dopo aver sentito con la sonda il corpo del travolto. Uno degli errori più frequenti è quello di non mantenere la perpendicolarità durante il sondaggio con il rischio di aumentare la distanza tra un sondaggio e l’altro e non sentire il corpo. Quindi bisogna sempre mantenere l’allineamento con il pendio con la mano bassa e con quella sopra spingere la sonda. Un altro errore assolutamente da evitare è di utilizzare la sonda a mani nude: il calore che trasmettiamo alla sonda metallica può far fondere la neve e il piccolo strato d’acqua che si forma attorno ad essa gelare a contatto con il manto nevoso, di fatto trattenendo la sonda. La conseguenza è uno strappo deciso per estrarla con il rischio di rompere i segmenti.

Il terzo errore che possiamo commettere con la sonda è quello di aprirla quando ancora ci dobbiamo muovere sulla valanga, scivolare o inciamparsi è facile su una superficie così tanto accidentata come quella di una valanga, e rompere la sonda può diventare un grande problema. La sonda va mantenuta in perfetto ordine come il resto dell’attrezzatura, quindi verificate di tanto in tanto lo stato del cavo e della punta in modo da essere pronti in caso di necessità e, non ritrovarsi con una sonda inutilizzabile nello zaino.”

Sonda kit artva pala sonda perpendicolare al manto nevoso
Sondare mantenendo la perpendicolarità del pendio_AvalancheSafety_Zermatt

Sentito il travolto, la sonda si lascia piantata in modo da avere un riferimento fisso. Inoltre, la sonda ci dirà anche a quale profondità si trova il travolto, e di conseguenza ci dirà il punto da cui iniziare lo scavo che sarà sempre a valle della sonda stessa.

Qual è il metodo corretto per liberare il travolto?

“Si deve iniziare a scavare a valle della sonda a un distanza da essa pari a 1/1,5 volte la profondità rilevata del travolto. Se si è in tre soccorritori si potrà lavorare sfruttando la forza della squadra e mantenere una velocità di scavo ottimale. Due tagliano i blocchi e il terzo dietro sgombera l’area, ogni 1-2 minuti si ruota così si mantiene efficiente il lavoro. Le pale vanno lasciate a terra durante lo spostamento così si evitano colpi accidentali fra i soccorritori, specie in spazi ridotti.”

Fase di palatura con turnazione
Turnare nell’operazione di spalatura è importante per diminuire i tempi di disseppellimento_Avalanche Safety_Zermatt

Quali tipologie di pale consigli?

“Sicuramente una buona pala deve avere il manico telescopico; questo ci permette durante lo scavo di affaticarci meno. Inoltre, la benna deve avere una grandezza adeguata a scavare, quindi non può essere troppo piccola. Sconsiglio pale in policarbonato che non danno tante garanzie, soprattutto con temperature molto fredde! Un aiuto per la fase di sgombero è dato sicuramente dalle pale che hanno la possibilità di passare a modalità zappa, questo accorgimento ci permette di liberare volumi molto rapidamente utilizzando anche gambe e spalle.”

Una buona pala da valanga è essenziale per un soccorso rapido e sicuro. Mantenere in ordine anche questa componente del kit artva pala sonda significa controllare che la benna sia sempre ben tagliente e che i pin del manico telescopico vengano oliati ad ogni fine stagione.

La fase di scavo è la più faticosa e delicata, nonché la più lunga, avere la giusta pala è fondamentale quanto avere l’artva aggiornato e revisionato, e una sonda robusta.

“Una volta arrivati in prossimità del corpo lo scavo dovrà essere fatto con cautela per evitare di colpire con la benna il compagno. Quando ci si trova molto vicino al corpo si dovrà procedere a mano cercando di liberare immediatamente la testa, le vie aeree e il busto in modo da agevolare la respirazione.”

Una volta liberato il travolto cosa dobbiamo fare?

“Innanzitutto una volta disseppellito, ricordandosi di non tirarlo mai dalle gambe, dobbiamo avere pronta l’attrezzatura adeguata per mantenerlo al caldo. Si dovrà avvolgere con un telo termico ma soprattutto si dovrà evitare di fornirgli nell’immediato bevande calde. Sebbene istintivo offrire una thè caldo, in questo caso il travolto rischierebbe di subire uno shock termico e ciò che ne consegue.”

Il rischio di ipotermia sotto la neve inizia ad essere preoccupante soltanto dopo mezz’ora. In alcune condizioni di freddo intenso il rischio maggiore di ipotermia arriva proprio dall’esterno, ecco perché è molto importante avere sempre con sè un telo termico; non sempre i soccorsi possono arrivare in poco tempo.

Blocchi di neve da valanga
Blocchi di neve tipici della zona d’accumulo di una valanga_Avalanche Safety_Zermatt

Mentre si aspettano i soccorsi si dovrà tranquillizzare il compagno e mantenerlo calmo, cercando di capire se è orientato o confuso.”

Non si è mai abbastanza pronti per un incidente da valanga, specie se dobbiamo soccorrere i nostri compagni. Fare camp per imparare con i professionisti della montagna come le guide alpine ed esercitarsi più volte durante l’anno, come ci ricorda Uberto Piloni “non soltanto a trovare l’artva ma anche a sondare e spalare” è utile a memorizzare uno schema da seguire, e in caso di incidente sarà più facile inserire il “pilota automatico” e non farsi prendere dall’emotività. Ricordiamoci che i famosi 15 minuti di tempo utile sono per mettere in condizione al travolto di respirare; la fase di ricerca dovrà essere rapidissima proprio per avere più margine nelle due fasi successive, in particolare per lo scavo che richiede molto tempo ed energia.

Grazie ai consigli tecnici della guida alpina Uberto Piloni, abbiamo appreso qualche nozione in più sul soccorso in valanga e sull’utilizzo del kit artva pala sonda. Ora resta a voi esercitarvi e mantenere in perfetto ordine la vostra attrezzatura!


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