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Le 24 ore di Davide

Gli occhi e la fatica di un protagonista, per capire il perché di un'impresa

alfredo tradati Scritto il
da Alfredo Tradati

Alimentazione notturna per Davide Ferrigno, alla 24 H di Finale Ligure Una sosta nella notte per Davide Ferrigno Uno stremato Davide Ferrigno pochi minuti dopo il termine della prova Concorrenti al via della 24 H di Finale Ligure 2016 Il gruppo Riviera Outdoor Bike Shop poco prima del via

La 24 ore di Finale Ligure attraverso gli occhi e la fatica di un protagonista: Davide Ferrigno. Finalese di adozione, biker esperto e tester di outdoortest.it, dopo alcune partecipazione in squadra, ha deciso di affrontare la sfida in “solo”.

Le immagini del video, registrato nell’arco dell 24 ore di gara, testimoniano la sua impresa, una delle mille vissute sull’altipiano della Manie, il 28 e 29 maggio 2016, una per ciascuno dei partecipanti.

Abbiamo voluto documentare come si affronta un obiettivo importante come questo e cosa cambia a livello fisico, ma sopratutto mentale, con il passare delle ore (24 al termine), l’accumularsi dei chilometri percorsi (180) e il crescere del dislivello superato (6000 metri).

Davide ci racconta del fascino di pedalare nella notte, ma anche dei rischi dovuti al calo di concentrazione per via della fatica e della visibilità particolare, frutto della combinazione tra polvere e fari a led che fa sembrare liscia e uniforme anche la discesa più accidentata.

A metà notte, ecco l’insorgere dei crampi, che vanno tenuti a bada su più fronti, la reintegrazione idrica e salina, l’alimentazione, lo stretching, ma soprattutto stringendo i denti.

Le crisi si succedono ogni due giri del circuito circa, occorre riposarsi un po’. Nel cuore della notte, verso le due, Davide non ce la fa più e deve fermarsi a dormire almeno 2 ore.

Quando esce dalla tenda e riprende il via, alle 4, fa fatica a salire in sella, il dolore è lancinante. Ma bastano poche pedalate e la mente riprende il sopravvento e il controllo, l’obiettivo di portare a termine l’impresa è più forte di ogni debolezza fisica.

La mattina arriva presto, il sole scalda rapidamente l’altopiano delle Manie e presto la polvere, unita alla temperatura, cercano di dare il colpo di grazia ai concorrenti. Le ultime due ore sono un calvario e non c’è modo di intervenire artificialmente, con cibo o integratori. L’ultima risorsa è la sola volontà.

E alla fine, il trionfo. Per il vincitore assoluto, il tedesco Deutschendorf (44 giri compiuti), per i 155 eroi della “solo”, per Davide Ferrigno, partito senza obiettivi di classifica dichiarati, e ottimo 46° sul traguardo.

Gli sguardi, le smorfie, la parlata, gli atteggiamenti del corpo di Davide che trovate nel video, raccontano meglio di mille parole il perché della prova. Non resta che osservare e immedesimarsi. Ne vale la pena.

LUOGO

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