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Pala da valanga: caratteristiche per un soccorso più rapido

Sicuro di avere la pala giusta per ogni situazione? Vediamo insieme cosa guardare in una pala per essere pronti a scavare nel modo più rapido possibile.

Scritto il
da Luca Tessore

Quando parliamo di valanghe e dispositivi di sicurezza finiamo per raccontarci pregi e difetti dei vari modelli A.R.T.V.A.; talvolta spaziamo negli zaini AirBag, ma raramente si finisce di parlare della nostra pala da valanga. Sembra quasi che sia un accessorio decorativo del nostro KIT APS, messa lì nello zaino insieme alla sonda perché dobbiamo averla. Eppure quando le cose si mettono male la pala è essenziale quanto avere l’ARTVA.

Pala ORTOVOX PRO-LIGHT 2.1. Pala per chi vuole viaggiare leggero ma non vuole rinunciare a materiali di qualità che garantiscono un’ottima rigidità torsionale.
Un pò di numeri

Secondo le statistiche, la profondità media di un sepolto vivo da valanga è di 50 cm, (Tschirky 2000) per estrarlo si dovranno quindi spalare 1,5 m3 di neve. Per intenderci, dovrete spalare 19 carriolate di neve! Se contate il tempo necessario per individuare il sepolto e quello per sondare è facile capire come sia fondamentale ottimizzare anche il tempo dello scavo stesso. Per fare questo è necessario avere una pala da valanga vera e non qualcosa che assomigli alla pala trovata nel kit da spiaggio di vostro figlio. Alcune pale da valanga che troverete in commercio seppur molto attraenti per il peso e il volume contenuto, saranno meno efficaci nello scavo. Quando avviene un distacco, la massa nevosa che si muove verso valle, ad un certo punto si arresterà compattando la neve in blocchi, talvolta duri come cemento. Riuscire a liberare il sepolto nel più breve tempo possibile è fondamentale, una “paletta” in plastica potrà risultare insufficiente aumentando di molto i tempi di disseppellimento.

Foto di Krzysztof Kowalik su Unsplash

Il volume della benna

Se vogliamo andare più a fondo dobbiamo scomodare un articolo dell’azienda Ortovox, dove viene citato uno studio che ha come obbiettivo il sottolineare l’importanza del volume ideale della benna per ottimizzare i tempi di spalatura.

Notiamo come una pala media da 2.1 L, ha come tempo medio di spalatura 11 minuti e 20 secondi. Con appena 1 L in più, quindi una benna da 3.1 L il tempo di spalatura scende a 9 minuti e 56 secondi, se si va poi ad utilizzare la modalità “a zappa” i tempi scendono ulteriormente e si arriva a 9 minuti e 31 secondi. A conti fatti se prendiamo gli estremi c’è uno scarto di 109 secondi cioè meno di 2 minuti. Questo valore può essere interpretato con leggerezza, ma se andiamo a rispolverare la statistica di sopravvivenza dei sepolti da valanga notiamo che superati i 15 minuti la percentuale di estrarre vivo un compagno crolla drasticamente.

 

Con appena 2 minuti in più di seppellimento da 90% di possibilità di estrarre vivi i compagni si passa ad un 78%. Forse per qualcuno sono soltanto numeri, ma in pratica fa una bella differenza che costa soltanto qualche cm in più di ingombro nello zaino.

A ognuno la sua pala

Non è soltanto una questione di volumi spalabili, ma anche di solidità e capacità di tagliare la neve compatta, che più alla neve si avvicina al ghiaccio per durezza e resistenza. Una pala troppo scarna, costruita con materiali poco adatti a scalfire la neve rischia di avere grandi impedimenti e rallentare eccessivamente il tempo di scavo.

Esempio di pala efficiente costruita con materiali di qualità. Pala Kodiak Saw 3.1. Grazie alla sega con impugnatura a T integrata e alla benna piatta puoi scavare senza alcun problema ogni profilo del manto nevoso.

Tendenzialmente le pale da valanga light sono costruite per un utilizzo racing; sono quindi destinate alle giornate di gara, in un contesto preparato e tendenzialmente più sicuro dove le probabilità di incidente sono ridotte al minimo. In queste situazioni è comprensibile che, seppur fondamentale avere un kit di autosoccorso, il fatto di avere alle spalle una squadra di soccorritori pronti a intervenire permette agli atleti di alleggerirsi di qualche etto per concentrarsi di più sulla prestazione. In tutti gli altri contesti, al contrario ci si dovrà concentrare invece sulla capacità di intervenire in modo adeguato in caso di autosoccorso.

Come si scava

Se osserviamo il modo ottimale di scavo:

  • stima della profondità a cui si trova il sepolto per mezzo della sonda;
  • spostarsi a valle ad una distanza pari alla profondità a cui si trova il sepolto;
  • taglio del blocco, spostamento e allontanamento dall’area di scavo;
  • se si è in più soccorritori, alternare le fasi indicate sopra in modo da ottimizzare l’efficienza di scavo.

noteremo che l’efficienza di scavo è data anche dalla capacità di liberare l’area di scavo in modo da poter allontanare i nuovi blocchi nel tempo più rapido possibile. Per poter compiere più velocemente quest’azione la pala con la funzione “zappa” agevola il lavoro. Sono piccoli accorgimenti che fanno la differenza in situazioni critiche.

Pala Ortovox Kodiak Saw 3.1

Il profilo della benna è importante

Infine, come dicevamo poco fa, la capacità di tagliare un blocco deve essere garantita dalla nostra pala da valanga, quindi valutate anche il profilo della benna tenendo presente che la neve che dovrete spalare in caso di valanga difficilmente sarà soffice come la powder.

Attenzione al litraggio del vostro zaino

Un ultimo accorgimento per chi dovesse acquistare l’attrezzatura riguarda lo zaino. Oggi in commercio ne troviamo di tanti modelli e di qualsiasi litraggio. Tenete presente che alcuni zaini race poco si prestano a trasportare pale da valanga di dimensioni adeguate per le gite nel backcountry. Non per niente sono nati per il mondo race, seppur molto attraenti, verificate che la pala e la sonda possano essere trasportati comodamente; saltare sopra lo zaino in modalità “valigia all’aeroporto” per poter chiudere la cerniera è un chiaro sintomo che suggerisce di optare per un altro sacco.

Ah dimenticavo, dal momento che la pala ce la si porta dietro, qualche volta esercitatevi con i vostri compagni a spalare, seppellendo gli ARTVA nella neve. Questa pratica oltre che utile per rendere in qualche modo più automatica la fase di ricerca e disseppellimento sarà un valido aiuto anche nel rafforzare il gruppo con cui fate le vostre uscite. Buon skialp a tutti!


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