Andare in montagna da soli è sicuro? O è sempre meglio essere accompagnati? Da assidua escursionista solitaria, sono convinta che non ci sia niente di male nell’avventurarsi da soli sui sentieri. Anzi, può essere un’esperienza particolarmente appagante. A patto, però, che lo si faccia con consapevolezza e con la giusta preparazione. Vediamo insieme alcuni consigli per approcciarsi all’escursionismo in solitaria e alcuni errori da evitare.

Benefici: perché camminare da soli
Ti è mai capitato che il tuo compagno di avventure ti desse buca all’ultimo momento? O di non trovare nessuno con cui organizzare un’escursione? A me si, ed è più o meno così che ho cominciato ad andare in montagna da sola. Si potrebbe pensare, in un primo momento, che camminare in montagna da soli sia pericoloso. Cosa faccio se mi succede qualcosa? Trovarsi da soli in mezzo a un bosco o su una cresta può addirittura far paura. Ma se avere compagnia non è mai una cattiva idea, non lo è nemmeno camminare da soli. È un modo per godersi la montagna senza distrazioni ma anche, paradossalmente, di migliorare le proprie capacità escursionistiche.
Senza un compagno o una compagna di camminata a cui affidarci saremo infatti “costretti” a prenderci tutte le responsabilità del trekking che andremo a fare. Questo comprende studiare l’itinerario e poi seguirlo, senza perderci, ma anche portare con se tutto il materiale necessario e far si che l’escursione si concluda senza intoppi. Potremo fare affidamento solo su noi stessi e questo ci costringerà ad essere preparati. Potrà sembrare assurdo, ma il semplice fatto di essere da soli ci porterà ad essere più concentrati, più consapevoli di ciò che stiamo facendo e di ciò che ci circonda, e questo aiuta a ridurre il rischio di incidenti.
Ma quali sono i primi passi da fare per acquistare la fiducia necessaria per avventurarsi sui sentieri da soli? Vediamo insieme alcuni consigli per iniziare.

Consigli per iniziare
Potrà sembrare scontato, ma per iniziare ad andare in montagna da soli bisogna avere un minimo di esperienza. Camminare in montagna richiede conoscenze specifiche che è consigliabile acquisire in un contesto di gruppo, per potersi confrontare e in modo che un errore non abbia necessariamente conseguenze gravi. Un modo per riuscire a fare il primo passo è consultare un accompagnatore di media montagna, che può fornirci gli strumenti adeguati e prepararci per affrontare la montagna in solitaria.
Una volta raggiunta una base solida potremo iniziare a camminare da soli. Ecco alcuni consigli:
- Prima di tutto, è importante essere consapevoli che camminare da soli, così come camminare con qualcun altro, non è un’attività priva di rischi. È importante essere preparati ad accettarli e, se necessario, risolvere i problemi che si presentano lungo il cammino;
- È fondamentale cominciare con obiettivi facilmente raggiungibili e, poco a poco, passare a percorsi più complessi. Magari scegliere un percorso particolarmente frequentato così che ci siano altre persone intorno a noi, che potrebbero aiutarci a sentirci più sicuri. È importante consolidare le proprie conoscenze prima di passare al livello successivo, senza fretta;
- Come già detto, la preparazione è tutto. Prima di partire è importante raccogliere più informazioni possibili sul sentiero che andremo a percorrere, per non essere colti impreparati. E quindi conoscere la distanza, il dislivello, il tipo di terreno, i punti di appoggio presenti lungo l’itinerario, ecc. Per fare ciò è possibile consultare la cartina, usare un’app di tracciamento, oppure chiedere informazioni a guide, rifugisti e uffici turistici locali;

- Controllare sempre le previsioni meteo prima di partire ed essere preparati per le condizioni atmosferiche che troveremo durante l’escursione;
- Portare con sé tutto il necessario per l’escursione, dall’abbigliamento al cibo, eccetera. Per avere una lista dettagliata di tutto il necessario per un’escursione giornaliera consultare questo articolo. Allo stesso tempo, però, è importante non appesantire troppo lo zaino, per evitare che ci renda la progressione troppo difficile;
- Prima di partire, condividere sempre i piani con qualcuno, un parente o un amico, e lasciare una copia del proprio itinerario. Questo è importante se dovesse succedere qualcosa e fosse necessario chiamare i soccorsi. Inoltre, portare con sé uno strumento di comunicazione (smartphone o un sistema di comunicazione satellitare) per poter comunicare con qualcuno in caso di necessità;
- Informarsi sui possibili pericoli presenti nella zona che andremo a visitare, come ad esempio la presenza di fauna pericolosa, le possibili cattive condizioni dei sentieri, l’altitudine, la presenza di neve, eccetera;
- Quando si cammina in montagna, in gruppo ma da soli in particolare, è importante essere sempre consapevoli di ciò che ci circonda e di ciò che succede intorno a noi. Consiglio quindi di non camminare con le cuffie, o ascoltando musica, per evitare di perdersi dettagli importanti;
- Da ultimo, ma non meno importante, non aver paura di tornare indietro se la situazione cambia o sembra troppo rischiosa. La montagna resta lì e potremo provarci un’altra volta.

Conclusioni
Si può, quindi, andare in montagna da soli? La risposta è si. Camminare da soli può essere un’esperienza estremamente appagante, un buon modo per conoscere la montagna e rafforzare le proprie conoscenze. È importante conoscere i rischi dell’escursionismo e non minimizzarli, ma prepararsi in modo adeguato per poterli affrontare in modo consapevole. Con la giusta preparazione non c’è niente di cui aver paura ma attenzione, camminare in solitaria può causare dipendenza.