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Cala Adventure Italy: un viaggio multi-sport per ritrovare la libertà

Ripercorriamo, insieme alla moglie Erika, il viaggio di Cala Cimenti. Partito in sella a una bici per attraversare lo Stivale con pause per voli in parapendio, scalate o trekking

Scritto il
da Martina Tremolada

cala cimenti

Saltare in sella a una bicicletta, caricarla con l’attrezzatura necessaria non solo per il cicloviaggio, ma anche per le uscite di arrampicata o in parapendio e andare a scoprire l’Italia facendo sport per divertirsi e riassaporare la libertà che le restrizioni Covid avevano fatto quasi perdere.

È con questi propositi che Cala Cimenti, esperto alpinista, sci alpinista e sciatore estremo, insieme alla moglie Erika Siffredi, climber e appassionata di montagna, ha dato vita al progetto Cala Adventure Italy 2020.

© Cala Cimenti Cmenexperience FB

Ma facciamo un passo indietro: per capire meglio il senso di questo viaggio vale la pena di spendere due parole sulle esperienze di Cala Cimenti.

“Scalare montagne, possibilmente per scenderle con gli sci ai piedi, viaggiare, sempre in alto” è la dichiarazione di intenti che si trova sulla pagina facebook “Cala Cimenti Cmenexperience”. E infatti: nel 2015 è diventato il primo Snow Leopard italiano (onorificenza, rilasciata dalla Federazione Alpinistica Russa, viene concessa esclusivamente agli alpinisti che scalano le cinque cime oltre i 7.000 m presenti sul territorio dell’ex Unione Sovietica), nel 2017 ha raggiunto la cima del Dhaulagiri per scendere sciando. E ancora, nel 2019 ha conquistato le vette del Nanga Parbat, scendendo poi con gli sci ai piedi, e del Garsherbrum VII, dove si è reso indispensabile per salvare la vita al suo compagno Francesco Cassardo.

I progetti per il 2020, tra Nepal e Sud America, erano molti, ma a causa della pandemia le frontiere erano chiuse, quindi bisognava inventarsi qualcosa in casa propria.

Cosi, la moglie Erika, appassionata cicloviaggiatrice, ha convinto Cala ad abbandonare le bici leggere usate per correre in gioventù in favore di una bici ben carica di tutta l’attrezzatura necessaria per esplorare l’Italia dai pedali e fermarsi in ogni regione per almeno un’attività alpinistica e una sessione di volo in parapendio.

© Cala Cimenti Cmenexperience FB

Oggi, ripercorriamo il viaggio facendoci guidare dai ricordi condivisi sulla pagina facebook e dalla voce di Erika perché Cala ci lasciati l’8 febbraio 2021 travolto da una valanga, insieme all’amico Patrik Negro, sui pendii innevati vicinissimi a casa sua, a Sauze di Cesana (TO).

3 © Cala Cimenti Cmenexperience FB

Lo scopo della Cala Adventure Italy 2020 è riscoprire il valore della libertà, l’alpinista torinese pedala senza andare a caccia di record, uscendo completamente dal suo modo di pensare perché l’obiettivo non è ricercare la prestazione sportiva, ma gustarsi il viaggio e fare sport per il gusto di farlo. Pur non essendo abituato, si fatica a pensare che per Cala godersi l’esplorazione sia stato difficile. Infatti, Erika ci conferma che è capitato non di rado che suo marito si fermasse in posti suggestivi o dove “incontrava persone simpatiche”.

La prima tappa del viaggio è il periplo della Sicilia, che Cala e Erika affrontano insieme a Settembre 2020. “Siamo partiti da laggiù perché è una terra che eravamo curiosi di visitare e ricca di posti dove scalare”.

La partenza da Palermo è stata subito in salita tra le percentuali impietose della strada e i problemi al carrellino, risolti abbastanza velocemente, che la bici di Cala trainava per portare l’attrezzatura sportiva.

Usciti dalla grande città, si sono diretti in direzione San Vito Lo Capo dove Cala ha effettuato il primo volo in parapendio seguito da una sessione di arrampicata, la passione di Erika.

© Cala Cimenti Cmenexperience FB

Superate Trapani e Selinunte, dove si sono fermati per una visita al sito archeologico, i due avventurieri continuano a pedalare sulle strade sterrate sotto al sole cocente di fine estate cercando di fare un grande sforzo per “non fare caso ai rifiuti [sparsi ai bordi delle strade perché] il paesaggio è veramente notevole, col mare sullo sfondo e i vari templi adagiati sulle colline più all’interno” (dal diario di viaggio condiviso sulla pagina face book).

Una volta arrivati a Cannicattì, proseguono in bus verso Ragusa per pedalare poi fino a Cannicattini Bagni dove scalano in canyon di calcare con vista mare in lontananza. Ritornati in sella si dirigono verso Siracusa, arrivando poi a Catania in treno. Da qui li aspetta la grande salita verso l’Etna.

© Cala Cimenti Cmenexperience FB

Affrontano la prima parte, fino al rifugio Sapienza, in bicicletta e proprio qui Cala si trova a dover fare i conti con una caduta abbastanza violenta. Per cercare un rifugio, un punto di ristoro si è inerpicato in una stradina stretta e ripida da cui poi scendere è risultato più difficile del previsto.

Il giorno dopo, però, si rimettono subito in marcia e conquistano la cima del vulcano per poi procedere in bicicletta verso Taormina dove Cala vola con alcuni amici siciliani. La tappa successiva sono le gole dell’Alcantara prima di rientrare a Palermo per sancire la fine del primo mese di viaggio.

© Cala Cimenti Cmenexperience FB

Tornati a casa, in Piemonte, Cala riprende il viaggio a fine ottobre: stavolta è da solo e punta verso sud.

Partito da Cuneo, si dirige verso Limone Piemonte per affrontare la salita al Col di Tenda dove incontra le prime difficoltà dovute alla presenza di neve e ghiaccio che lo costringono a cambiare direzione alla volta del colle del Melogno per entrare in Liguria. Le prime tappe, come anche le successive di questa seconda parte di viaggio, sono caratterizzate da lunghe percorrenze ed elevati dislivelli.

Superati gli Appennini, Cala in sella alla sua bicicletta plana sulle coste di Spotorno dove è costretto a fermarsi qualche giorno per aspettare una finestra di bel tempo che gli consenta di spiegare la vela del suo parapendio. Cala non sembra risentire particolarmente dello stop forzato: si gode il riposo tra momenti al computer, il classico bucato e aperitivi con vecchi amici. In attesa che il meteo migliori, Erika lo raggiunge per una giornata di scalata a Finale Ligure.

Dopo quattro notti a Spotorno riesce a volare e così può riprendere la rotta verso Chiavari dove viene messo alla prova dalle gallerie chiuse che lo costringono a faticosi saliscendi sulla costa ligure che, si sa, è tutt’altro che pianeggiante.

© Cala Cimenti Cmenexperience FB

Tra maltempo e salite severe, Cala supera il passo dei Carpinelli e Sestola per entrare in Emilia- Romangna dove si ferma per un’uscita di hike&fly al monte Cimone che, però, a causa del forte vento lo costringe a tornare a valle camminando e rimandando il volo al giorno successivo al monte Calvanella.

Il tredicesimo giorno di viaggio Cala entra in Toscana raggiungendo Firenze. Un alpinista come lui non può lasciarsi sfuggire la possibilità di una gita al monte più alto delle Alpi Apuane, il monte Pisanino. Anche qui, però, si scontra con le condizioni climatiche avverse: “Ancora una volta ho portato la vela in cima alla montagna per riportarla giù ancora chiusa nello zaino approfondendo un’attività che mi sta diventando troppo familiare: l’ H&H. [Hike&Hike]”, si legge sulla pagina facebook.

La sosta in Toscana si prolunga più del dovuto: si ferma a Firenze perché la bici necessita di un check up completo così ne approfitta per visitare la città. “È bello ogni tanto perdersi nella bellezza che non sia una montagna o un cristallo perfetto, ed è stato utile per me fare un ripasso dei miei studi di ormai almeno due vite fa”, scrive sulla pagina facebook.

© Cala Cimenti Cmenexperience FB

Proprio in questi giorni, è inizio Novembre 2020, la situazione pandemica in Italia si sta aggravando e così Cala è costretto a fare i conti con le relative restrizioni che impogono diversi colori per le regioni. “Potrei continuare verso sud muovendomi tra le regioni gialle, ma il clima non è più consono al mio progetto e il motivo del mio viaggio sta svanendo così velocemente. Doveva essere una cavalcata felice attraverso tutte le regioni d’Italia celebrando la libertà ritrovata attraverso la pratica delle varie discipline outdoor, ma la situazione sta di nuovo peggiorando dappertutto ed è giusto che io torni a casa”, dal diario di viaggio condiviso sulla pagina facebook.

Insomma, un po’ come quando ci si trova a pochi metri da una delle vette più alte del mondo, bisogna essere capaci di leggere la situazione.

© Cala Cimenti Cmenexperience FB

Dopo un volo a Camaiore, Cala si dirige verso Monterosso al Mare continuando il suo viaggio, seppur privo del messaggio originale. Un saluto a Bonatti che riposa Porto Venere e l’ultimo volo dell’anno a Monterosso sono tra le ultime attività di Cala nel corso di questo viaggio. In un paio di giorni dalle coste liguri torna a Santa Vittoria d’Alba: “la Liguria diventa arancione e io sono costretto a rientrare in Piemonte, che in quel momento è una zona rossa, mettendo fine alla Cala Adventure Italy 2020 e al messaggio che essa voleva portare attraverso tutte le regioni d’Italia. Ma il sorriso che ho in faccia sa già che tornerò di nuovo su quelle due ruote per continuare quel viaggio così importante”, chiude così il suo diario di bordo su facebook.

© Cala Cimenti Cmenexperience FB

Questo viaggio simboleggia la voglia di libertà che tutti noi, amanti delle attività outdoor, avevamo in quel periodo. È il viaggio di un atleta che si sveste dai panni dell’agonismo per avventurarsi alla scoperta genuina del mondo godendo delle sue passioni. È un viaggio manifesto dell’amore per la natura, lo sport e l’esplorazione. E, forse, spero, può essere un viaggio d’ispirazione per tutti coloro che hanno sete di scoperta.


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