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Come scegliere la sella per viaggiare?

Analizziamo le caratteristiche a cui fare attenzione quando ci troviamo a scegliere la sella da montare sulla nostra bici da viaggio

Scritto il
da Martina Tremolada

La sella perfetta non esiste. Quante volte abbiamo letto o sentito questa affermazione? Cerchiamo di sfatare questo falso mito. La sella perfetta esiste, ognuno ha la sua. Non esiste una sella universale adatta a tutti i corpi. Ogni corpo ha la propria forma, le proprie caratteristiche e le proprie esigenze, una volta capite possiamo orientare la scelta e cominciare la ricerca per scegliere la sella perfetta per noi. In alcuni casi fortunati la ricerca si esaurisce in pochi tentativi, in altri potrà richiedere tempo e investimenti, ma siamo sicuri che ne possa valere la pena.

Foto di Patrick Hendry su Unsplash

Scegliere la sella: l’importanza di avere la sella giusta

La sella costituisce uno dei cinque punti appoggio del nostro corpo sulla bicicletta (gli altri sono manubrio e pedali) e bisogna dedicarle la giusta attenzione. Una sella sbagliata potrebbe causare fastidiosi dolori, intorpidimenti, formicolii e/o irritazioni. Questi problemi sono spesso dati da una sella non adatta al nostro corpo in relazione alla posizione sulla stessa.

Per i cicloturisti è importante trovare un appoggio che sia in grado di fornire il maggior comfort possibile. Durante un viaggio ci troveremo in sella diverse ore al giorno per più giorni consecutivi e i fastidi che potremmo avvertire durante un’uscita singola potrebbero acutizzarsi e diventare dolori. Se non corriamo ai ripari c’è il rischio che si cronicizzino o provochino conseguenze di immediata risoluzione.

Cinelli

La sella in relazione alla nostra posizione in bici

In base alla nostra posizione in sella, l’appoggio del nostro corpo cambia.

La posizione più sdraiata è quella tipicamente adottata da coloro che montano su una bici da strada, in particolar modo per le gare di crono si cerca di stare più bassi possibili per ridurre l’attrito con l’aria e aumentare l’aerodinamicità. Questi sono aspetti che per chi viaggia in bici non sono rilevanti, quindi ci sentiamo abbastanza tranquilli nell’affermare che i cicloturisti o bikepackers (ad esclusione, forse, degli utlracyclist che costituiscono sempre una categoria-limite) non orienteranno la propria ricerca verso una sella per questo tipo di posizione.

La postura più eretta è caratteristica delle bici da città o da trekking con particolare dislivello tra sella e manubrio. Anche in questo caso, i cicloturisti e i bikepackers difficilmente si vedranno rappresentati perché una posizione eccessivamente verticale potrebbe comportare problemi alla schiena.

Un’inclinazione intermedia è proprio quella solitamente adottata dagli avventurieri in bicicletta. Questa consente di avere una buona spinta sui pedali, ma di rilassarsi ed essere comodi per tutta la durata della pedalata. Ognuno poi avrà il proprio grado di inclinazione in base alla propria bicicletta e al proprio corpo. È proprio questo dato che ci servirà per cominciare a capire se una sella fa per noi: spesso viene indicato il range di angolatura per cui quella determinata sella risulta adatta.

Foto di Augusto Lopes su Unsplash

Scegliere la sella: la distanza delle ossa ischiatiche

La parte inferiore del bacino presenta due estremità arrotondate e cave all’interno: le ossa (o tuberosità) ischiatiche. Queste sono il punto di appoggio sulla sella. La misura corretta viene presa grazie a degli appositi sistemi di misurazione che si possono trovare in negozi specializzati o rivolgendosi ad un biomeccanico. Se ci interessa avere una misura orientativa di riferimento senza pretese di precisione possiamo anche adottare dei metodi “fai da te”: appoggiamo un pezzo di cartone su una panca rigida e sediamoci sopra con la schiena eretta e le gambe piegate a 90°. Restiamo fermi nella stessa posizione per qualche istante e quando ci alziamo vedremo sul cartone due segni in corrispondenza dei punti di appoggio: è il punto in cui appoggiano le nostre ossa ischiatiche. Misurando la distanza che intercorre tra il centro dei due punti avremo il dato (approssimativo) che stavamo cercando.

Solitamente le donne hanno il bacino più largo degli uomini, ma ci sono sempre (molte) eccezioni che confermano la regola.

Più grande sarà la distanza tra le nostre ossa ischiatiche più larga sarà la sella che dovremo cercare. Anche in questo caso le selle riportano un range di riferimento per cui possono essere adatte.

Brooks Selle

Conformazione della sella

Una volta fissati i due parametri oggettivi (angolo della posizione in sella e distanza delle ossa ischiatiche), potremo prendere in considerazione tutti gli altri fattori che rendono soggettivo scegliere la sella.

Per esempio, le selle con lo spacco centrale sono una soluzione da considerare nel caso in cui ci sia necessità di alleggerire la zona dei tessuti molli.

In alcuni casi ci sono delle linee guida generali, che però possono essere ribaltate dalle sensazioni del ciclista. Per esempio per quanto riguarda l’imbottitura della sella si tende a considerare adatta una sella imbottita per ciclisti più pesanti o per chi affronta terreni sterrati con bici rigide (senza ammortizzatori o con telai in alluminio o con forme particolarmente rigide), ma questo non è da considerarsi una verità universale.

Il materiale della sella è un altro elemento che apre moltissime varianti: per quasi la maggior parte dei cicloviaggiatori l’iconica sella B17 Brooks è la scelta per andare sul sicuro. È una sella in pelle che necessita di cure e attenzioni, ma in grado di adattarsi alla forma del ciclista. Per altri, la scelta ricade su selle in gomma naturale (ad esempio in caucciù come la C17 Brooks) perché altrettanto confortevoli e meno bisognose di cure. Per altri ancora le selle ergonomiche con inserti o coperture in gel (ad esempio SMP Trk) sono la scelta migliore perché accoglienti e morbide il giusto.

Il reggisella ammortizzato o delle molle presenti nel telaio della sella potrebbero risultare estremamente comode per alcuni cicloviaggiatori che si sentono al riparo da vibrazioni o colpi dovuti al terreno dissestato.

Foto: C17 Carved Brooks

Accorgimenti ulteriori per scegliere la sella

Soprattutto durante il periodo di ricerca, che ci auguriamo sempre sia breve, potrebbero tornare utili degli accorgimenti ulteriori per evitare di incorrere in fastidi indesiderati.

L’utilizzo di una delle apposite creme antisfregamento può aiutare a prevenire fastidiose irritazioni causate dal continuo frizionamento tra pelle e sella/pantaloncino.

Se stiamo testando diversi tipi di sella, è necessario farlo sulla stessa bici e mantenere le distanze del manubrio e dei pedali uguali nelle varie sessioni. Inoltre, è necessario dotarsi di un buon fondello (ne avevamo parlato qui) che dovrebbe essere lo stesso per ogni test effettuato. In questo modo avremo una sensibilità maggiore sulla sella: questa sarà l’unico parametro diverso tra un’uscita e l’altra.

Alcuni viaggiatori hanno trovato la soluzione (idilliaca e ancora utopica per me) per viaggiare senza fondello: avere una sella su cui si è comodi anche con dei pantaloncini sportivi normali o addirittura con il costume (si, c’è chi pedala in costume e ha pure viaggiato anni in giro per il mondo) credo sia uno dei sogni proibiti per ogni ciclista.


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