A volte è difficile, in inverno, uscire di casa quando è ancora buio, fa freddo e magari sta nevicando, accendere la macchina e guidare, magari per ore, per andare a camminare in montagna. A volte, lo ammetto, il mio istinto sarebbe quello di starmene a letto oppure sul divano, con una tazza di tè caldo, a guardare la neve cadere fuori dalla finestra. Poi però, ovviamente, tutto questo cambia quando si inizia a camminare: per qualche strana ragione finisce sempre per valerne la pena.
La montagna in inverno non deve per forza essere sinonimo di freddo. Esistono alcuni accorgimenti per restare al caldo anche in mezzo alla neve, o quando tira un vento gelido, e per godere al massimo di un’escursione anche quando non sembrerebbe possibile. Questi sono alcuni trucchi che ho imparate negli anni, vediamoli insieme.
Vestirsi a strati
Partiamo dai vestiti: la soluzione sta, come sempre, nel vestirsi a strati. Indubbiamente in inverno avremo bisogno di più strati che in estate ma sarà anche importante avere gli strati giusti e dei materiali più adeguati. Consiglio un primo strato in lana merino oppure in materiale sintetico pesante, un secondo strato come ad esempio un pile o un piumino leggero (in piuma o sintetico) e per finire un terzo strato per proteggerci dagli elementi atmosferici, come un guscio impermeabile o un soft shell. Questo sistema di strati vale sia per il torso che per le gambe, anche se la parte alta del corpo tende ad aver bisogno di più strati. È inoltre importante portare sempre con sé uno o due strati in più, come ad esempio un piumino grosso da indossare durante le pause, per evitare di perdere tutto il calore accumulato con il movimento svolto durante l’escursione.
Altro elemento da tenere in conto sono le estremità, ovvero mani e piedi. Quando non riusciamo a generare abbastanza calore per scaldare tutto il corpo, le estremità saranno le prime a subirne le conseguenze. Il calore verrà infatti usato per scaldare la parte centrale del corpo, dimenticandosi così di mani e piedi che si raffredderanno in fretta. È importante quindi avere con sé guanti (più di un paio, nel caso si bagnino e sia necessario cambiarli) e utilizzare calze adeguate (ad esempio in lana merino). Per quanto riguarda le mani, le moffole sono una buona opzione ma non sono l’ideale se dobbiamo svolgere compiti di precisione in quanto impediscono di usare le dita. Per quanto riguarda i piedi, invece, è importante assicurarsi che gli scarponi non siano troppo stretti e che non blocchino la circolazione, altrimenti i nostri piedi si raffredderanno ancora più in fretta.
L’ultima cosa che è bene ricordare è di tenere coperti anche la testa e il collo, con un cappello di lana, una fascia e un Buff.
Attrezzatura
Vediamo ora alcuni piccoli oggetti che possono essere d’aiuto per mantenerci al caldo durante un’escursione invernale. Per prima cosa gli scaldamani. Possono essere usa e getta oppure riutilizzabili, sono piccoli e comodi da portare nello zaino e offrono calore aggiuntivo per diverse ore. Si possono mettere direttamente nei guanti e sono davvero utili in molte situazioni.
Altro oggetto utilissimo in montagna in inverno è il telo termico, anch’esso di dimensioni ridotte e leggero, comodo da tenere sempre nello zaino. In alternativa, soprattutto se siamo in giro con un gruppo di amici, possiamo portare un group shelter. Entrambi possono servire nel caso sia necessario fermarsi per periodi di tempo prolungati, come ad esempio nel caso di un incidente.
Un ultimo accorgimento per non soffrire il freddo durante un’escursione invernale è quello di portare con se un thermos con qualcosa di caldo da bere, oltre alla borraccia con l’acqua. Oltre alle bevande, poi, è importante avere sempre del cibo extra per mantenere alto il livello di energia. Io tengo dei gel energetici nel kit di primo soccorso da usare nei casi di vera emergenza, ma non è mai una cattiva idea portarsi comunque dietro qualche snack in più.
Extra
Oltre ai vestiti e all’attrezzatura, ci sono altri piccoli accorgimenti che ci possono aiutare per rimanere al caldo durante un’escursione invernale. Uno di questi, ad esempio, è mantenersi il più asciutti possibile. Se ci bagniamo, infatti, che sia a causa della pioggia o del sudore, ci raffreddiamo molto più in fretta. È fondamentale quindi aggiungere o togliere uno strato ogni volta che ne sentiamo il bisogno, come ad esempio una volta arrivati in cima e prima di fermarsi per pranzo, oppure all’inizio di una pausa o di una salita. Un altro modo per restare asciutti e non sudare è di utilizzare la giacca impermeabile solo quando strettamente necessario. Un materiale impermeabile è inevitabilmente meno traspirante di un materiale non impermeabile e quindi ci fa sudare di più. È utile inoltre avere una giacca impermeabile fatta di un materiale il più traspirante possibile, tipo il GoreTex, ma è sempre meglio non indossarla se non strettamente necessario, ovvero in caso di pioggia e vento.
Saper regolare la propria temperatura corporea è fondamentale ed è qualcosa che si impara con l’esperienza. È importante inoltre conoscere i sintomi di fenomeni come ipotermia e congelamenti, e sapere cosa fare nel caso si manifestino. Diventare ipotermici, ovvero quando il corpo perde più calore di quanto ne produce, è più facile di quanto si possa pensare ed è sempre meglio prevenire che curare.
Conclusioni
Per concludere, quando si va in montagna in inverno bisogna essere preparati per ogni evenienza. È inoltre importante controllare sempre le previsioni meteo e il bollettino valanghe e avere con sé tutto il materiale necessario per la nostra sicurezza in ambienti innevati. Con questi piccoli accorgimenti il freddo sarà solo un ricordo lontano.