Ferrino Viedma Jacket Man è un prodotto semplice, in tinta unita e senza tanti dettagli. Il
tessuto esterno è in poliestere ripstop, molto leggero e soffice al tatto. L'
imbottitura è in Primaloft Gold Insulation Luxe, soffice e ben comprimibile dato che si riesce a inserire il capo in una sacca/custodia estremamente piccola. Questa innovativa imbottitura è simile alla piuma in quanto a termicità, ma pesa molto meno ripetto alle classiche imbottiture sintetiche. Il suo vantaggio rispetto alla piuma è quello di continuare a garantire un'
alta capacità termica anche da bagnato.
I polsini sono elasticizzati, senza ulteriori polsini interni o passapollice. In vita troviamo 2 clip a molla per regolare l'elastico che scorre lungo tutto il perimetro.
Due tasche classiche sui fianchi e una napoleonica sul petto a sinistra. All'interno troviamo 2 tasche senza chiusura per alloggiare guanti e occhiali. Tutte le
cerniere sono marcate YKK, quella principale ha un unico cursore ed è protetta internamente da un bordo nastrato per evitare l'inceppamento in fase di chiusura.
Il cappuccio è sagomato, elasticizzato sulla parte frontale e regolabile posteriormente sul collo tramite un elastico comandato da molla a clip. Non sono presenti aperture di aerazione sui fianchi.
Ho testato la giacca
Ferrino Viedma durante alcuni trekking estivi in quota, nella salita al
Gran Paradiso e durante
spedizione di luglio/agosto 2018 in Bolivia in cui abbiamo salito cime fino a 6.440 metri. Il clima e le temperature erano assai variegate, siamo passati dal sole caldo alla pioggia, nevicate e freddo intenso (fino a -20°) al di sopra dei 5.500 metri.
Ottima la sensazione di calore e protezione dal freddo esterno, la qualità dell'imbottitura non mi ha fatto rimpiangere la piuma, soprattutto quando l'intensa attività aerobica mi faceva sudare nonostante non fosse così caldo. Ho indossato la giacca sopra un primo strato intimo a maniche lunghe, ma anche con l'aggiunta di un secondo strato termico più leggero, fra i quali il Malatrà Jacket Man di Ferrino. Durante la pioggia o nevicate ho aggiunto all'esterno un
guscio, per porre una barriera all'acqua e all'umidità. Solitamente indosso una S o una M, in questo caso
la taglia testata era una M, leggermente abbondante e quindi più comoda nel caso si debbano indossare più strati al di sotto della giacca. In tutti i casi sopraelencati
la comodità in azione è stata sempre massima, non ho mai avuto sensazioni costringenti, neanche durante movimenti ampi e dinamici.
Anche la traspirazione è stata ottima, soprattutto durante l'attività sotto il sole in avvicinamento al ghiacciaio.
Ottima la comprimibilità nello zaino, soprattutto se si utilizza la sacca dedicata.
Le tasche sono ampie e capienti ma indossando l'imbrago le cerniere non possono aprirsi completamente, sarebbe stato utile posizionarle più in alto in fase di costruzione.
Le 2 tasche interne sono utili per riporre i guanti o per tenere le pelli al caldo durante la pratica dello scialpinismo (in caso di discesa e successivo ripellamento).
Il cappuccio svolge ottimamente il suo compito, è ben avvolgente sul viso e può essere indossato anche al di sotto del casco. La giacca è comoda e calda dentro la tenda, per dormire dentro al sacco a pelo in alta quota e a basse temperature. Al campo alto dell'Illimani a quota 5.500 ho dormito confortevolmente con -10° di temperatura interna. Durante la salita della cima sud dell'illimani ho indossato per tutto il tempo la
Ferrino Viedma senza guscio esterno con ottimi risultati termici e di traspirabilità. Avrei preferito però una maggiore protezione sul mento nei momenti di freddo intenso e di vento forte.