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Come preparare lo zaino da trail running

Pratici consigli su come stivare il materiale necessario per le tue uscite lunghe di trail running

Scritto il
da Luca Tessore

Se stai leggendo quest’articolo è perché ami muoverti leggero in mezzo alla natura; non per forza hai acquistato il tuo zaino da trail running per le gare, magari ami semplicemente correre e avventurarti in mezzo alla natura, ed ora vuoi sfruttare al meglio lo zaino nelle tue uscite. Ecco qui alcuni pratici consigli su come organizzare lo zaino.

 

Volumi e distanze

Per ottimizzare l’utilizzo di uno zaino da trail running si deve partire nell’acquistare lo zaino con il volume giusto per le proprie uscite o gare che si hanno in programma. Se poi nell’armadio si ha la fortuna di averne uno per ogni occasione come fossero cravatte, beh…beati voi! In ogni caso quando si esce si dovrà scegliere il litraggio giusto, che è dato più che dai chilometri e dal dislivello del percorso, dal tempo previsto che si deve o vuole stare in autonomia. L’autonomia a sua volta è legata ai punti vita o ristori per chi bazzica nel mondo gare, per gli altri saranno semplicemente rifugi, dove si potrà ricaricare acqua, cibo e nel caso di uscite di più giorni riposare. Più il tempo di percorrenza da un’oasi all’altra è ampio più il volume dello zaino dovrà essere grande (per approfondire litraggio zaino trail leggi QUI).

Foto di César Wild su Unsplash

Materiale base

Se abbiamo lo zaino sulla schiena non è per vezzo artistico, ma per portare materiale che ci servirà o ci potrebbe servire in particolari condizioni. Durante una qualsiasi uscita di più ore, non importa che sia il Tor de Giants o la sessione di lungo dietro casa, sarà indispensabile il materiale minimo per continuare a divertirsi in ogni condizione:

  • giacca antivento-idrorepellente
  • 1 litro d’acqua
  • Barrette energetiche o gel e, perché no, anche cibo solido standard
  • Indumenti aggiuntivi in base al meteo
  • Telo termico
  • Telefono

Questo è il materiale che mediamente tutti noi portiamo nello zaino. La grande variabilità risiede negli indumenti che in relazione alla stagione, al meteo e al tipo di itinerario possono far decollare volumi e peso. Se, poi, in programma avete delle competizioni vi sarete accorti nel regolamento della voce “materiale obbligatorio”. In questo caso, si dovrà andare ad aggiungere diversa attrezzatura in relazione soprattutto alla lunghezza del percorso e alle condizioni meteorologiche previste.

La Sportiva Lavaredo Ultra trail

Indumenti di ricambio, doppi frontalini con batterie di scorta, ramponcini, bicchiere, kit pronto soccorso sono un esempio di quanta attrezzatura è richiesta o comunque consigliata per gare come la TDS o il Tor de Géants. Ma le cose non cambiano se si vogliono fare trail di più giorni in autonomia, specie sulle Alpi, il materiale necessario che ci si dovrebbe portare dietro inizia a diventare parecchio, come si dice: “meglio un guanto in più che uno in meno!”.

OK, tutta questa roba come la metto?

La regola è quella di stivare nello zaino l’attrezzatura secondo due principi. Il primo si basa nel cercare di mantenere l’ergonomicità dello zaino, in pratica dobbiamo evitare di mettere a contatto con la zona della schiena oggetti duri o troppo compressi che possono determinare punti di pressione. Il secondo accorgimento prevede di organizzare lo zaino avendo a portata di mano l’attrezzatura che più probabilmente si andrà ad utilizzare.

Secondo questi criteri avremo gli indumenti di ricambio o aggiuntivi nella tasca solitamente più voluminosa a contatto con la schiena, mentre gli indumenti d’emergenza come il guscio nella parte più esterna in modo da avere accesso immediato. Per quanto riguarda guanti e berretto, il consiglio è quello di averli nelle tasche laterali o comunque in zone accessibili, così da poterli prendere e stivare ogni volta che si avrà la necessità senza doversi togliere lo zaino. In alta montagna potranno essere molte le variazioni di temperatura date da quota e vento e, in un’attività come la corsa dove si sviluppa molto calore, poter gestire al meglio la propria di temperatura è essenziale.

Cambiamenti improvvisi di temperatura e condizioni meteorologiche sono all’ordine del giorno in montagna e in particolari ambienti_Foto di Alex Houque su Unsplash

Cibo e scorte idriche

Non tutti amano barrette e gel energetici, che per quanto siano pratici, possono risultare per alcuni superflui in uscite goliardiche su per i monti. Tuttavia, un gel di scorta è sempre un aiuto e nel caso non lo si utilizzi arriverà prima o poi l’occasione, magari anche per offrirlo ad amici o persone in difficoltà che si potrebbero incontrare. In relazione a cosa siamo abituati a mangiare durante le uscite, il consiglio è comunque quello di organizzare il cibo in pratiche mono porzioni, o comunque in modo da avere accesso a scorte energetiche senza doversi togliere lo zaino. Per questo si andrà ad utilizzare comunque le tasche rimanenti sulle spalliere e laterali. Anche in questo caso vale la regola del posizionare a portata di mano il cibo che andremo ad assumere per primo e via via le scorte alimentari che magari consumeremo non più in movimento.

Per quanto riguarda le scorte idriche, la scelta più attuale sono i flask, pratiche borracce molli che si posizionano nelle spalliere dello zaino, da cui possiamo bere senza doverle estrarre. La scelta tra flask e sacca idrica resta comunque personale e in alcuni casi si dovrà scegliere entrambe per avere una scorta idrica sufficiente. Uno dei vantaggi che ho notato dei flask è quello di poter diversificare le bevande; infatti, si potrà preparare un flask con i sali e l’altro con semplice acqua (se ti interessa scoprire di più su come alimentarsi e idratarsi per il trail running, ne abbiamo parlato QUI).

E tutto il resto…?

Già c’è ancora un sacco di roba che a volte dobbiamo portarci sulle spalle:

  • Bastoncini
  • Frontalino
  • Ramponcini
  • Coltello multifunzione
  • etc.

Una volta finita la necessità del frontalino si potrà rimettere nel tascone posteriore. Oggetti come, per esempio il coltellino multifunzione o altri oggetti con volumi e rigidità simili, consiglio di metterli in modo che non siano liberi nello zaino, il che potrebbe essere fastidioso durante la corsa. Mentre se hai acquistato dei ramponcini, molto probabilmente sono una versione compattabile e leggera da trail running; quindi, potrai metterli anche questi nel tascone posteriore, o ancora meglio se si ha libera una tasca isolata sempre posteriore, così da tenerli separati dal resto del materiale.

I bastoncini hanno talmente tante possibilità di trasporto che non avrebbe senso elencarle, in quanto ogni zaino da trail ha la sua modalità per fissarli.

 

Ultimi accorgimenti

Siamo quasi pronti, mancano gli accorgimenti finali. Una delle principali differenze che incontrerete rispetto ad un normale utilizzo di uno zaino da trekking, è la possibilità che se il materiale all’interno dello zaino non è adeguatamente compresso all’interno della tasca potrà darvi fastidio, non tanto durante le salite, ma piuttosto nelle discese, dove aumenta lo sballottamento dell’attrezzatura. A volte basterà riporre in una tasca laterale o divisa l’attrezzatura che si muove, cercando di stivarla in modo da renderla il più solidale possibile con il resto dello zaino. C’è anche il rischio per il materiale posto nelle tasche senza zip, che esca quando resta poco compresso dal resto dell’attrezzatura/cibo che prima lo andava a comprimere e rendere più stabile. Quando vi accorgete, per esempio, che avete soltanto più un gel riponetelo in una tasca chiusa così da essere sicuri di non perderlo; lo stesso vale per capi d’abbigliamento particolarmente compatti e leggeri.

Foto di Brian Erickson su Unsplash

 

Bene, non vi resta che provare gli accorgimenti che avete appena letto e soprattutto trovarne di nuovi, adatti alle vostre esigenze ed esperienze così da avere uno zaino da trail running sempre più comodo e performante!


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