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Sicurezza in montagna: consigli per ciaspole e sci alpinismo – parte 1

Alcune cose da sapere per scoprire la montagna in inverno e per pianificare un'uscita in sicurezza

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

Dopo la pandemia, e con l’aumento dell’interesse per gli sport outdoor, negli ultimi anni molta gente si è improvvisata esperta di ciaspole e di sci alpinismo. È bello vedere che tante persone vogliono riscoprire una montagna diversa e più a misura d’uomo, ma è importante saper giocare secondo le regole. E la montagna in inverno è intransigente: o segui le regole o ne paghi le (talvolta drammatiche) conseguenze. Per questo voglio scrivere qui di seguito alcuni consigli su come approcciarsi nel migliore dei modi alla montagna in inverno, lontano dalle zone controllate come gli impianti da sci, con un occhio di riguardo per la sicurezza. In questo primo articolo parlerò della parte relativa all’ambiente naturale in cui si svolgono queste attività, mentre nel prossimo parlerò più nel dettaglio dell’attrezzatura necessaria.

Freeski ph. Level

Ore di luce

Cominciamo dalle cose più semplici. La prima cosa da tenere in considerazione è il tempo che abbiamo a disposizione per un’escursione in inverno. Se in piena estate ci sono mediamente 14-15 ore di luce in una giornata, in inverno queste sono ridotte drasticamente a 9-10. Quindi: partire presto, portarsi dietro la frontale (con batterie di scorta) e soprattutto scegliere un’escursione adatta alle proprie capacità, considerando anche le giornate più corte. Qui bisogna essere sinceri con se stessi e consapevoli delle proprie limitazioni. La neve rallenta di molto i movimenti, in particolare con le ciaspole: se in condizioni estive so di poter fare 15km e 800m di dislivello in una giornata, ovviamente dovrò ridurre il percorso per poter farcelo stare all’interno di una giornata più corta. Niente di male se si deve finire l’escursione al buio, anzi, potrebbe rendere la giornata ancora più interessante. Allora, però, bisogna essere consapevoli del fatto che la visibilità sarà ridotta, non si riuscirà a valutare i rischi allo stesso modo che con la luce e quindi una conoscenza del territorio in cui ci si trova è fondamentale.

Escursione con ciaspole al tramonto ph. Molineris Daniele

Dove andare

La neve ha la capacità di trasformare completamente ogni cosa su cui cade. Qualsiasi strada nei boschi diventerà un sentiero sperduto, qualsiasi baita o radura nel bosco si trasformerà in un paesaggio da favola. In più ci saranno gli alberi innevati, le impronte dei caprioli e delle lepri, il rumore ovattato della neve che cade. Con questo voglio dire che non servirà fare 1500m di dislivello o andare chissà quanto lontano per godersi un’escursione in inverno. Andrà benissimo avventurarsi nei boschi dietro casa. Con la neve tutto sembrerà diverso e magico.

Ovunque si vada, però, è importante informare qualcuno dei nostri piani e dell’ora di rientro, in modo tale che se dovesse succedere qualcosa ci sarà qualcuno che potrà dare l’allarme.

Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico

Neve

Ma adesso parliamo di neve, e qui c’è davvero tanto da dire. La neve è tanto bella quanto imprevedibile, cambia costantemente e di conseguenza anche la sua stabilità sarà variabile nel tempo. Per poter giudicare correttamente le condizioni del manto nevoso ci vogliono anni di esperienza. Cambiamenti anche minimi sul manto nevoso (temperatura, peso sciatore, etc…) possono provocare una valanga, e con le valanghe non si scherza.

Premetto che questo è un argomento vastissimo che richiede anni di studio e di esperienza sul campo. Qui voglio solo accennare alcuni concetti da tenere in considerazione, che però andranno inevitabilmente approfonditi.

Il manto nevoso

Se ci pensate, la neve non cade mai tutta insieme, ma cade invece a distanza di ore, giorni o settimane, oppure viene trasportata dal vento, formando degli strati. Tra le varie nevicate le condizioni atmosferiche cambiano: ci può essere un periodo più mite, seguito da un nuovo abbassamento delle temperature, oppure un periodo di vento forte, o ancora una gelata. Questo fa si che i diversi strati di neve avranno una composizione diversa, e non per forza si consolideranno fra di loro, e questo può causare valanghe. Pensiamo a una torta di pan di Spagna con in mezzo uno strato di crema: se mettiamo la torta su un piano inclinato, lo strato di pan di Spagna che sta in cima, non essendo completamente consolidato allo strato di crema, scivolerà. Così succede anche con la neve.

Valanga di neve polverosa (Thanks to Ph. Anna Dudko
Valanga di neve polverosa ph. Anna Dudko

I profili nivologici sono un ottimo metodo per capire cosa succede all’interno del manto nevoso. Basta scavare una buca fino a raggiungere il suolo e l’occhio allenato potrà riconoscere i diversi strati e capire la loro struttura. È bene ricordare che il manto nevoso ci racconta una storia: la storia dell’inverno, fondamentale per avere un’idea generale di quanto stabile è la neve. È sempre importante essere a conoscenza di questo quadro generale per capire quali sono davvero le condizioni.

Previsioni meteo e bollettino valanghe

Entrambi sono strumenti indispensabili per l’escursionista invernale o lo scialpinista, ma bisogna saperli usare. Ci danno moltissime informazioni utili sull’attuale situazione del manto nevoso e sulle condizioni osservate il giorno stesso in montagna. Ma ricordiamoci che le previsioni non sono mai certe e che il bollettino valanghe viene pubblicato basandosi sulle condizioni della giornata appena passata, e quindi il grado di pericolo previsto ha sempre un fondo di incertezza. Qui entra in gioco l’esperienza personale di osservare quello che veramente sta succedendo sul campo. Una volta fuori, infatti, è importante saper giudicare le condizioni e costantemente valutare se le previsioni sono confermate oppure no, per poter poi decidere cosa fare. Una cosa da ricordare è che non è mai troppo tardi per cambiare i piani o per tornare a casa.

Scavare un profilo nivologico per giudicare le condizioni del manto nevoso

In più, i bollettini sono sempre pieni di termini specifici che è importante conoscere. Ci sono tanti tipi di valanghe, ognuno causato da un particolare fenomeno e da un particolare tipo di neve, e ognuno con il proprio nome: valanghe di neve a lastroni, a debole coesione, per scivolamento. E ancora: neve ventata, strato debole persistente, brina di superficie. É importante conoscere il significato di questi e altri termini per poter sapere cosa sta davvero succedendo al manto nevoso, o il bollettino non avrà alcun senso.

Il gruppo e la destinazione

Oltre alle condizioni atmosferiche e del manto nevoso ci sono altri due fattori da considerare: noi e le persone che fanno parte del nostro gruppo e la destinazione scelta. Questi tre fattori si intrecciano tra di loro e bisogna tenerli tutti in considerazione per avere un quadro della situazione che sia chiaro e per poter prendere una decisione di conseguenza. Prendiamo la scelta della destinazione. Per esempio, se il pericolo valanghe è alto ma noi scegliamo un percorso completamente in piano e lontano da qualsiasi parete ripida, allora il rischio di valanghe nel nostro caso sarà ridotto. O viceversa, se il pericolo valanghe è moderato ma ci spingiamo su terreno ripido, magari in un canalone dove ci sono accumuli di neve ventata, allora per noi il rischio sarà più elevato.

Escursione con ciaspole al tramonto ph. Molineris Daniele

Per quanto riguarda i componenti del gruppo vale la stessa cosa. Se sono insieme a persone che non hanno mai ciaspolato prima e non conoscono le instabilità del manto nevoso e come riconoscerle, magari non sono abituate a escursioni invernali e non hanno un livello di fitness elevato, allora la mia scelta di itinerario sarà molto prudente. E viceversa.

In definitiva, sono tre fattori che vanno di pari passo, e le decisioni che prenderò all’inizio e durante tutta la giornata dipenderanno sempre dalla loro combinazione.

Concludo qui la prima parte di questo approfondimento sulla sicurezza in inverno. Abbiamo parlato dei fattori naturali e personali relativi a questo argomento, e nel prossimo articolo approfondiremo le questioni più prettamente tecniche e relative all’attrezzatura. Seguiteci.

AZIENDE



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