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Infortuni in montagna: cos’è l’autosoccorso

Come comportarsi in caso di incidente e cosa portare con se per essere preparati

Cecilia Mariani Scritto il
da Cecilia Mariani

Vi è mai capitato di subire infortuni in montagna? Di prendere anche solo una semplice storta alla caviglia, magari alla fine della giornata? È facile che questo succeda, soprattutto quando siamo stanchi dopo una lunga giornata di cammino o di neve. A volte capita che succedono infortuni gravi, per cui è necessario l’intervento del soccorso alpino. Succede però molto più spesso che gli infortuni in montagna siano lievi, come una storta appunto, oppure una ferita, o comunque cose che siamo in grado di gestire in autonomia. Vediamo allora che cos’è l’autosoccorso, cosa portare con se e come comportarsi in caso di infortuni.

Kit di primo soccorso

Per prima cosa è importante parlare del kit di primo soccorso. Questo è un oggetto fondamentale, che non può assolutamente mancare nello zaino di un’escursionista. Non deve contenere chissà che cosa, solo lo stretto necessario per gestire alcuni degli infortuni più comuni in montagna.

Ad esempio le temutissime vesciche, all’apparenza innocue ma che potrebbero compromettere un’escursione. È sempre meglio prevenirle che curarle e per farlo ci serve del nastro adesivo che funga da seconda pelle, per evitare che qualsiasi sfregamento possa risultare in una vescica. Oppure i classici cerotti di varie dimensioni, da applicare in caso sfortunato in cui non riuscissimo ad evitarle.

Vesciche piedi infortuni in montagna
I classici cerotti di varie dimensioni possono essere molto versatili e utili anche in caso di vesciche

Altre piccole cose che potrebbero essere utili sono un paio di bende elastiche, da usare in caso di distorsioni varie, e poi bende e garze per gestire le ferite e i sanguinamenti. E ancora un paio di forbici e poche medicine di base, tipo antidolorifici e antistaminici.

È importante avere sempre un piccolo kit di primo soccorso nello zaino. Photo by Mat Napo on Unsplash

Autosoccorso in ambiente remoto

La montagna è un ambiente remoto, lontano dalle strade e dove ogni imprevisto potrebbe rivelarsi più grave che in città e più difficile da gestire. Prendiamo ancora la classica distorsione alla caviglia, ad esempio. Se in città basterebbe recarsi al pronto soccorso più vicino per fare una radiografia, in montagna bisogna prima riuscire a tornare alla strada più vicina, oppure aspettare che arrivino i soccorsi per aiutarci nell’evacuazione. Tutto molto più complicato, insomma. È quindi molto utile avere un minimo di conoscenze di primo soccorso in ambito remoto, poche nozioni per riuscire a gestire in autonomia dei piccoli infortuni.

Esistono molti corsi che ci preparano a gestire questi imprevisti. Dai classici corsi di rianimazione cardiopolmonare a corsi più strutturati e specifici per gli ambienti e le attività montane. Avere le conoscenze base e sapere come comportarsi in situazioni di difficoltà in montagna è importante. Potrebbe non servire mai a noi, ma magari potremmo incontrare qualcuno in difficoltà sul sentiero e che potrebbe aver bisogno del nostro aiuto.

Come comportarsi in casi di infortuni in montagna

Come ci si comporta, allora, in caso di incidente o infortunio in montagna?

Per prima cosa, prima di prestare soccorso alla persona coinvolta, è opportuno verificare che la zona sia sicura. Se c’è stata una valanga, ad esempio, o una caduta di sassi, è fondamentale assicurarsi che questo non accada di nuovo prima di intervenire, per non mettere in pericolo anche noi stessi, oltre che alla persona già coinvolta.

Esercitazione autosoccorso in valanga
Esercitazione autosoccorso in valanga

Una volta verificata la sicurezza della zona è bene controllare la gravità dell’infortunio, e stabilire se è necessario o meno l’intervento dei soccorsi. Se lo riteniamo necessario, chiamare il soccorso alpino al numero generale per le emergenze, che in Italia è il 112. In questo caso dovremo essere pronti a fornire al centralinista alcune informazioni come la nostra posizione, i dettagli dell’accaduto e le informazioni relative alla persona coinvolta, se ne siamo a conoscenza.

Photo by Kevin Schmid on Unsplash

Se invece riteniamo che l’intervento dei soccorsi non sia necessario, possiamo procedere con la gestione della situazione in maniera indipendente. È sempre importante controllare lo stato generale dell’infortunato e quindi se respira correttamente, se è vigile e se sono presenti sanguinamenti importanti. Una volta confermato tutto ciò si può passare a concentrarsi sull’infortunio specifico, qualsiasi esso sia. L’obiettivo è stabilizzare e verificare se abbia le capacità di proseguire in autonomia oppure no. Nel primo caso potremo tornare alla macchina o al paese più vicino e recarci in pronto soccorso per gli accertamenti del caso. Nel secondo caso, invece, sarà necessario chiamare i soccorsi.

Situazioni di emergenza in montagna sono frequenti e possono spesso rivelarsi più serie del previsto, proprio a causa della natura remota del luogo. Questi piccoli accorgimenti e conoscenze potrebbero aiutarci a prevenire che la situazione ci sfugga di mano, o ad aiutare qualcuno in difficoltà. Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento consiglio di frequentare un corso di primo soccorso in ambito remoto, utile per tutti gli assidui frequentatori della montagna e non solo.


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