Lo sci alpino potrebbe sembrare uno sport pericoloso, ma basta avere un approccio consapevole e prudente per raggiungere un buon livello di sicurezza dello sciatore.
I principali fattori di rischio riguardano la velocità e la condivisione degli spazi con altre persone.
Sicuramente di minor impatto, ma non trascurabili, i fattori di rischio ambientali sono un altro elemento che può contribuire ad aumentare i pericoli. Tutti gli sciatori devono prestare particolare attenzione al meteo e alle condizioni della neve. In presenza di nebbia o fitte nevicate, la visibilità può essere scarsa e la neve pesante o ghiacciata può rendere più difficoltosa la sciata, aumentando, così, rischi di collisioni o cadute.
Le regole di buona condotta
Per quanto riguarda i comportamenti da tenere sulle piste da sci, l’AMSI (Associazione Maestri Sci Italiani) ha individuato 12 regole di buona condotta. Ne abbiamo parlato qui.
In questa sede basta ricordare che la sicurezza dello sciatore in pista si basa su due capisaldi: rispetto degli altri e coscienza delle proprie capacità. La nostra sciata, quindi, deve adattarsi ai movimenti degli altri e agli spazi disponibili. Dovremo inoltre controllare la velocità e gli spostamenti in base a ciò che siamo in grado di fare mantenendo sempre il controllo.
Anche le norme statali esortano alla prudenza. L’art 18 del D.Lgs. 40/21, afferma infatti che “Lo sciatore è responsabile della condotta tenuta sulle piste da sci” (c.1). Il legislatore ha voluto anche descrivere alcune condotte più precisamente. Ad esempio: “Ogni sciatore deve tenere una velocità e un comportamento di prudenza, diligenza e attenzione adeguati alla propria capacità” (c.4).
Casco e paraschiena: due dispositivi per aumentare la sicurezza dello sciatore
Avere a disposizione una buona attrezzatura aiuta sicuramente a garantire un grado più alto di sicurezza dello sciatore, sia in pista sia fuori.
Non solo occorre badare agli sci e tenerli sempre in condizioni almeno discrete, ma risulta importante anche utilizzare i dispositivi di sicurezza e cambiarli quando necessario.
Con il decreto legislativo n. 40 del 2021, art. 17, è stato introdotto l’obbligo di indossare il casco per i minori di 18 anni. Non possiamo che accogliere di buon grado questa norma. Ci sembra opportuno anche consigliare a tutti gli avventori delle piste da sci di indossare la protezione per la testa. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che l’uso del casco riduce il rischio e la gravità delle lesioni alla testa sia nello sci che nello snowboard, senza aumentare il rischio di lesioni alla colonna cervicale o di assunzione del rischio.
Per orientarti nella scelta del casco da sci, può tornare utile quest’articolo e, sicuramente i test presenti nella sezione prodotti. Avevamo rivolto anche qualche domanda a Armin Plancker, esperto di Socrep importatore italiano della Val Gardena del marchio specialista in caschi Alpina. Puoi trovare l’articolo completo qui, ma in particolar modo, ora ci sentiamo di riprendere il suo consiglio sulla frequenza con cui cambiare il casco: “Non esiste una regola o una data di scadenza per i caschi, consigliamo però il cambio del casco, sia il casco da bici sia il casco da sci, dopo al massimo 5 anni. Il casco va sicuramente cambiato dopo che prende un gran colpo, anche se non abbiamo danni visibili all’esterno.”
Il paraschiena è sicuramente tra le protezioni più sottovalutate. Negli ultimi anni, si assiste ad un rapido e notevole miglioramento del comfort. Sul mercato sono disponibili così tanti modelli da permettere ad ognuno di trovare quello più adatto a sé. Dell’opportunità di indossare il paraschiena e delle sue caratteristiche abbiamo parlato qui.
In questa sede, occorre ribadire che alcuni studi hanno dimostrato che, anche se – fortunatamente – non rappresenta la maggioranza della totalità degli infortuni, la schiena, insieme alla testa, è tra le parti più coinvolte quando si tratta di infortuni gravi.
Il paraschiena gioca un ruolo fondamentale per la sicurezza dello sciatore non solo in caso di caduta, ma anche, e soprattutto, in caso di collisione con altri sciatori/snowboarder. Pensiamo per esempio al caso in cui la tavola, lo sci o uno scarpone colpiscono la nostra spina dorsale.
Assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile
Come è noto, dal 1° gennaio 2022 l’appassionato che si reca sulle piste da sci alpino deve avere un’assicurazione in corso di validità che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi. A tal proposito sembra opportuno ricordare che sempre il D.Lgs. 40/21 ha stabilito che “nel caso di scontro tra sciatori, si presume, fino a prova contraria, che ciascuno di essi abbia concorso ugualmente a produrre i danni eventualmente occorsi.”
Abbiamo parlato della scelta dell’assicurazione dello sciatore qui. Ora basta ricordare che l’assicurazione sci copre la responsabilità civile e le spese mediche per danni sostenuti o causati, oltre a una serie di altre eventualità legate alla pratica dello sci, come nel caso dei pacchetti Base e Plus di ITASNOW.
Un’adeguata preparazione fisica
Può capitare di trovarsi sulle piste da sci dopo un lungo periodo di stop dall’attività sportiva oppure può succedere che persone non abituate a fare sport possano affacciarsi sulle piste da sci in inverno. Occorre prestare attenzione perché, senza preparazione, i muscoli potrebbero risentirne. In particolare, le alte pendenze o le irregolarità della neve possono sollecitare molto la muscolatura, che, se non sufficientemente preparata, potrebbe portare a infortuni.
Per non farsi trovare impreparati, possiamo certamente sfruttare le palestre con macchinari e strutture mirati oppure possiamo continuare a praticare sport outdoor. Per esempio, la camminata può essere di grande aiuto. Ne avevamo parlato qui con il nostro tester e maestro di sci Pietro Dalmasso.
La stagione sciistica è ormai cominciata ed è importante farsi trovare pronti per godersi il divertimento in pista e fuori riducendo al massimo i rischi.