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L’eterno derby: borse da cicloturismo o da bikepacking?

Analizziamo i vari modi di caricare il necessario per viaggiare in bicicletta evidenziando pregi e difetti dei due assetti

Scritto il
da Martina Tremolada

Viaggiare in bicicletta sta diventando una passione che coinvolge davvero tante persone in modo eterogeneo. Tipologia, durata e destinazione del viaggio giocano un ruolo fondamentale nella scelta dell’assetto con cui viaggiare.

Si possono distinguere due modi differenti di caricare la bici: borse da cicloturismo o da bikepacking, ma non si può certo escludere la soluzione ibrida.

Cerchiamo di analizzare pregi e difetti di ogni assetto per individuare quale potrebbe essere la soluzione adatta al nostro modo di viaggiare.

I due assetti a confronto @MartinaTremolada

BORSE DA CICLOTURISMO

L’assetto tradizionale per un viaggiatore in bicicletta consente di avere grande capacità di carico. Si può infatti arrivare fino a cinque borse: la coppia sul portapacchi anteriore, la coppia sul portapacchi posteriore con un borsone fissato sopra.

Viaggiare con il set completo è sicuramente una prerogativa di chi percorre lunghi (mesi o anni) viaggi o di chi pedala in autonomia con temperature decisamente basse. Per questo tipo di viaggi serve attrezzatura varia e/o voluminosa e il set completo di borse da cicloturismo consente di arrivare ad avere oltre 100 litri di capacità.

Per molti cicloviaggiatori la soluzione più usata è formata da due borse montate sul portapacchi posteriore e dal cofanetto sul manubrio. In questo modo si ha sicuramente ampia capacità stoccaggio per tutto ciò che serve per un cicloviaggio in autonomia. La tenda solitamente viene legata sul pianale del portapacchi e, in base alle necessità di ognuno, è possibile portare perfino il computer o il tablet senza portare lo zaino.

Bici con assetto da cicloturismo, solo borse posteriori @MartinaTremolada

Questo assetto ha il grande pregio di consentire un facile e veloce accesso a tutte le attrezzature di cui si può avere bisogno: dalla felpa alla merenda, dalla giacca impermeabile alla crema solare.

Nel riempire le borse occorre fare attenzione a bilanciare il peso, magari dividendo equamente tra le borse gli oggetti pesanti come il beauty, il fornello o il reparto elettronica. Solitamente gli oggetti pensanti vengono posizionati alla base delle borse per mantenere il baricentro basso che è un’altra caratteristica positiva di questo assetto.

Le borse sono dotate di agganci con la clip ad uncino che quando viene chiusa, con una lieve pressione, garantisce stabilità e sicurezza. Per staccare le borse dal telaio basta solamente tirare verso l’alto e la clip si aprirà velocemente. La comodità di “vestire e svestire” la bicicletta in poco tempo è uno degli innegabili vantaggi dell’assetto da cicloturismo.

L’assetto da cicloturismo può risultare adatto anche a coloro che si approcciano per la prima volta al ciclo viaggio: oltre ad essere davvero di semplice utilizzo, è anche una soluzione economica.

Il più grande difetto delle borse da cicloturismo è che, sporgendo rispetto alla sagoma della bicicletta, aumentano lo spazio occupato. Questo si traduce nella difficoltà di destreggiarsi nel traffico o su sentieri stretti e nella poca libertà di camminare accanto alla bici nei tratti in cui si procede a spinta.

Cicloviaggiatore con borse posteriori @MartinaTremolada

BIKEPACKING

L’innovazione per i cicloviaggiatori più avventurosi, l’assetto da bikepacking completo è formato da due sacche alla forcella, una al manubrio, la frame-bag al telaio e la borsa sottosella.

Non occorrono portapacchi, le borse si agganciano alla bici con nastri in velcro e/o con supporti appositi come per esempio le anything cage alla forcella o le “culle”, opzionali, per le borse al manubrio e sottosella.

Tutte le borse rimangono sulla linea della bicicletta senza aumentarne l’ingombro, a pieno carico si arriva al massimo a 50/60 litri di capacità: questo contribuisce sicuramente a rendere la bici leggera e maneggevole. Si riescono così a percorrere lunghe distanze senza affaticarsi troppo e mantenendo anche andature veloci, si potrebbe dire che una delle caratteristiche è anche l’aerodinamicità.

Per chi vuole viaggiare in autonomia risulta pressoché indispensabile l’utilizzo di tutte le borse e della full frame bag: un triangolo che occupa tutto lo spazio del telaio. Per completare la disposizione degli oggetti sono molto utili le borse da serie sterzo dove riporre le borracce che non trovano più spazio sul telaio.

Bicicletta con assetto bikepacking @MartinaTremolada

Una bicicletta caricata con l’assetto da bikepacking è adatta a destreggiarsi anche sui sentieri più tortuosi. Quando si incontrano dei tratti in cui si è costretti a procedere a spinta o addirittura a fare “portage” le borse da bikepacking risultano indubbiamente la scelta migliore.

Il difetto principale di questo assetto è la poca rapidità nella preparazione delle borse e nella vestizione della bicicletta. Inoltre, raramente c’è spazio per i viveri: a volte si potrebbe essere costretti a pedalare con lo zaino dopo aver fatto la spesa a fine giornata.

Cicloviaggiatore in bikepacking @MartinaTremolada

IL RISULTATO? ETERNA PARITÀ

I cicloviaggi non rispondono ad una scienza esatta, quindi l’annosa questione di come caricare la bicicletta non potrà mai chiudersi con un vincitore.

Come spesso accade, l’assetto giusto è quello che risponde meglio alle esigenze del cicloviaggiatore e del tipo di viaggio che si intraprende.

La soluzione potrebbe essere quella di non considerare i due assetti come rivali e incompatibili tra loro, ma – al contrario – provare a combinarli per meglio soddisfare le proprie necessità. L’assetto ibrido potrebbe essere una buona soluzione.

Per esempio combinando due borse da cicloturismo sul portapacchi anteriore con due borse da bikepacking su manubrio e sottosella si riesce a concentrare il peso sulla parte anteriore per ridurre la fatica e sfruttare lo spazio offerto dalla bicicletta stessa con le borse da bikepacking.

Insomma, ognuno è libero di dare spazio alla creatività essendo consapevole che poi si viaggerà con la sola forza delle proprie gambe.


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