Qualche settimana fa abbiamo parlato di quali sono le scarpe giuste per fare trekking. Ora invece parliamo di un altro oggetto che fa parte dell’attrezzatura fondamentale per un trekking di più giorni: lo zaino. Avete mai pensato a qual è lo zaino giusto per fare trekking? Quali sono le caratteristiche che non possono mancare? Proviamo a ragionarci insieme.
Cos’è il trekking?
Anche in questo caso vorrei iniziare col chiarire che con il termine trekking si intende un percorso a piedi che dura diversi giorni e che attraversa ambienti particolarmente isolati, a volte raggiungibili solo camminando. Proprio per questo motivo durante un trekking è spesso necessario portare con se tutto il materiale non solo per camminare, ma anche per mangiare e dormire. Il peso dello zaino sarà quindi notevole e di conseguenza lo zaino stesso dovrà avere delle caratteristiche specifiche. Ma quali?
Caratteristiche di uno zaino da trekking: cosa non può mancare?
Per quanto riguarda le caratteristiche fondamentali che deve avere uno zaino da trekking vorrei focalizzarmi principalmente su due cose: la capienza e la struttura dello zaino.
Capienza
Se, come già detto, durante il trekking avremo la necessità di portare sulle spalle tutto il necessario per camminare, mangiare e dormire, allora la capienza del nostro zaino dovrà essere tale da permetterci di farci stare tutta l’attrezzatura al suo interno. Spesso si vedono escursionisti che “appendono” l’attrezzatura all’esterno dello zaino ma io preferisco evitarlo. L’attrezzatura all’esterno potrebbe sbilanciare lo zaino e quindi sbilanciare anche noi, rendendo più scomodo lo zaino stesso e più difficile la progressione. Inoltre potremmo correre il rischio di perdere l’attrezzatura, se non è agganciata nel modo corretto.
Una caratteristica interessante che può aiutare durante un trekking è avere la possibilità di aprire lo zaino anche davanti. Molti modelli sono dotati di una cerniera sulla parte anteriore dello zaino che da accesso direttamente allo scompartimento più grande, per poter accedere più comodamente alle cose che stanno in fondo, senza dover togliere tutto.
Qual’è la capienza giusta per un trekking di più giorni? Dipende. Dipende da quanti giorni cammineremo, dal tipo di pernottamento che sceglieremo, dal peso e dall’ingombro della nostra attrezzatura, da quanto cibo avremo con noi. La capienza di uno zaino da trekking può variare dai 30 ai 70 litri, sta a noi scegliere quello più adatto.
Struttura: schienale, spallacci e cintura
Proprio perché lo zaino sarà pieno, e quindi particolarmente pesante, è importante che abbia una buona struttura e possa darci il supporto necessario durante tutto il trekking. Per poter fare ciò deve, per prima cosa, avere uno schienale ben strutturato e robusto. Alcuni zaini hanno addirittura una struttura in metallo, e questo è sicuramente più comune nei modelli dai 50 litri in su. Dobbiamo poi assicurarci che lo schienale sia della lunghezza giusta, e che quindi gli spallacci appoggino bene sulle spalle. Molti modelli hanno lo schienale regolabile, in modo da poterlo allungare o accorciare a seconda della lunghezza della nostra schiena. Altri modelli, inoltre, sono studiati specificatamente per il corpo femminile. Una delle modifiche che viene apportata a questi modelli è che lo schienale è leggermente più corto.
Oltre allo schienale, poi, dobbiamo assicurarci che il nostro zaino da trekking abbia degli spallacci in grado di sostenere il peso che porteremo. Questi dovranno essere robusti e imbottiti, in grado di ammortizzare il peso e rendere lo zaino comodo sulle nostre spalle. Ad aiutare gli spallacci, però, ci sarà anche la cintura lombare, dove scaricheremo parte del peso dello zaino. L’idea è infatti quella di distribuire il peso tra spalle e fianchi, in modo da non sovraccaricare troppo un’unica parte del corpo e riuscire a portare carichi impegnativi con più facilità e comodità.
Zaini ultralight: pro e contro
Negli ultimi anni si è sentito parlare sempre di più di attrezzatura ultralight, e in particolare di zaini minimalisti adatti a trekking di più giorni. Di cosa si tratta? Praticamente sono zaini che non hanno niente a che vedere con i prodotti di cui ho parlato finora in questo articolo, nonostante siano pensati per lo stesso utilizzo. Dimentichiamoci dello schienale strutturato, ma anche della cintura lombare imbottita, delle tasche esterne, delle cerniere e di tutto ciò che è superfluo, e avremo così un prodotto il più leggero possibile, che è un po’ l’obiettivo di questo tipo di zaino. Come spesso succede con le innovazioni è stata accolta con grande entusiasmo dagli escursionisti di tutto il mondo, specialmente dai thru-hiker americani che si cimentano nei grandi trekking degli Stati Uniti (come il Pacific Crest Trail o l’Appalachian Trail, ad esempio). Come tutte le innovazioni, però, ha i suoi pro e i suoi contro.
Il vantaggio principale è, indubbiamente, la riduzione del peso dello zaino. Lo zaino in se, infatti, ha il suo peso anche da vuoto e questo va ad aggiungersi al peso dell’attrezzatura che metteremo al suo interno. Ridurre il peso dello zaino potrebbe quindi essere un vantaggio, se non fosse che, per raggiungere questo obiettivo, bisogna necessariamente scendere a compromessi. La prima cosa a cui dovremo rinunciare sarà uno schienale rigido e ben strutturato, rinunciando così alla stabilità e all’equilibrio che esso fornisce. Successivamente dovremo rinunciare agli spallacci imbottiti e alla cintura lombare, rinuncia che renderà il nostro zaino sicuramente più “scomodo”, meno stabile, soprattutto quando sarà bello carico.
Mi conviene quindi rinunciare a queste “comodità” per risparmiare in peso? È difficile, se non impossibile, rispondere a questa domanda. Come spesso accade, la risposta dipende da diversi fattori: preferenza personale, attrezzatura che ci porteremo dietro, numero di giorni di cammino, tipo di terreno, stagione, eccetera.
Cosa succede se si usa lo zaino sbagliato
A differenza di ciò che molti possono pensare, uno zaino non vale l’altro. Lo zaino è infatti qualcosa di molto personale: deve essere giusto per la nostra schiena, per la nostra altezza e struttura fisica. Io, ad esempio, che sono alta un metro e sessanta, non potrò mai usare lo zaino di qualcuno che è alto un metro e ottanta. Sarà sicuramente troppo grande per me, e quindi scomodo. È fondamentale poi, come già detto, che lo schienale e gli spallacci siano regolati per la nostra schiena. In questo articolo spiego come farlo.
Ma cosa succede se usiamo lo zaino sbagliato? Beh, nel migliore dei casi succede che sarà scomodo, ma niente di irrisolvibile. Nel peggiore dei casi, invece, potrebbe darci problemi alla schiena e causare fatica inutile, tanto da dover modificare l’itinerario e magari tornare indietro prima del previsto.
Qual è quindi lo zaino giusto per fare trekking? Anche in questo caso non esiste una risposta uguale per tutti. Alcune persone avranno bisogno di più supporto, altre meno. Dipenderà dal carico, dal tipo di trekking, dalle proprie caratteristiche fisiche, dalle preferenze. Come per le scarpe, l’unico modo di trovare lo zaino giusto è provarne il più possibile. I negozi specializzati sono il posto giusto da dove iniziare: chiedete di provarne di diversi, regolando lo schienale, gli spallacci e la cintura, sempre con un minimo di peso dentro. Una volta trovato noterete la differenza.