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Scarpe alte, basse o mid: come sceglierle ce lo spiega Aldo Felici

Preziosi consigli per una scelta mirata ad ottenere da una calzatura la massima prestazione e il massimo comfort

Scritto il
da Luca Tessore

Se ti stai chiedendo con quale scarpa ti troverai meglio per le tue attività outdoor e non sai proprio scegliere, se alta, bassa o mid, una mano te la diamo noi. Per aiutarti, abbiamo deciso di fare una chiacchierata con Aldo Felici, sales manager di DOLOMITE, nonché alpinista con esperienza di vecchia data, in modo da comprendere l’essenza che stà dietro una scarpa alta, bassa o mid.

Intervista ad Aldo Felici

Oggi diamo per scontato la presenza di una vastità di calzature da montagna, ognuna specifica e potenzialmente più adatta alle proprie esigenze, ma fino a vent’anni fa questa realtà non esisteva.

Cosa ha spinto le aziende a progettare una nuova tipologia di calzature per muoversi in montagna?

La spinta è arrivata anni fa dal mondo delle guide alpine francesi. Loro preferivano utilizzare scarpe basse per l’avvicinamento alla parete da scalare, lo facevano con scarpe non adatte a quei terreni, così arrivò la richiesta alle aziende per progettare una nuova concezione di scarpa da montagna: le scarpe d’approccio. Queste scarpe permettevano alle guide di scalare con un peso notevolmente ridotto rispetto agli scarponi, pur mantenendo i vantaggi di grip e robustezza.

Era nata l’era di nuove calzature che permettevano di muoversi in montagna con maggiore libertà, e la richiesta di scarpe agili e prestanti sui terreni impervi di montagna era una bella sfida per le aziende. Stavano per nascere le scarpe da trail.

La scarpa da corsa normale era troppo leggera per affrontare il terreno tipico della media montagna, così le aziende hanno progettato una nuova scarpa da running con esigenze dettate dalla corsa e dal muoversi sui sentieri. Le scarpe da trail sono leggere, belle, performanti ma soprattutto MULTIUSO e, vista anche la problematica economica di questi tempi, se una scarpa può essere utilizzata su terreni accidentati, asfalto, erba e…dal supermercato al cinema, il successo è garantito.

Avvicinamento in parete
Foto di Brad Barmore su Unsplash

Scarpe da trail e d’approccio sono entrambi scarpe basse ma attenzione a non confonderle!

“Una scarpa da trail non potrà avere le performance di tenuta, comfort e sicurezza di una scarpa d’approccio, così le aziende hanno cercato un’ulteriore soluzione: le scarpe LOW con sottopiede di montaggio ed è nato il FAST HIKING. Le scarpe di questa categoria sono leggere, belle, con suole performanti in tenuta e grip in salita, con una struttura che permette un buon controllo della torsione con ottima conduzione del piede in discesa.”

Trekker lungo sentiero con scarpa Crodarossa Dolomite
Dolomite Crodarossa Tech Gore-Tex ideale per l’avvicinamento e lo scrambling, suola Vibram® e “Climbing zone” in punta.

Mettiamoci nei panni di chi deve acquistare la sua prima calzatura da montagna: quale le consiglieresti?

Sicuramente dovrà scegliere la calzatura in base a dove andrà ad utilizzarla. Possiamo dividere il territorio in tre fasce: la prima fascia va dalla città alle strade bianche/sentieri facili, la seconda dai 1500-2000 metri di quota fino alla roccia/vie ferrate e la terza dai 2500 metri in poi. Per la prima fascia una scarpa da trail ben strutturata è l’ideale per muoversi con leggerezza e comfort. Salendo di quota e passando alla seconda fascia aumentano le asperità lungo il sentiero e, quindi, serve una scarpa più strutturata, l’ideale è una scarpa da approccio. Mantiene comunque quella agilità di una scarpa bassa dando nello stesso tempo la rigidità necessaria per affrontare le prime asperità. Infine, quando si vuole salire di quota una scarpa mid è l’ideale a meno che si vogliano fare vie d’alta quota dove il classico scarpone è sicuramente la scelta giusta.

Trekking lungo sentiero
Foto de Simon English en Unsplash

Quindi alta, bassa o mid, ad ognuna il suo terreno, ma anche e soprattutto ad ognuna il suo “cliente”. E’ così?

Sì, è molto importante capire questo concetto. Infatti, una guida alpina o un atleta professionista può permettersi di utilizzare una scarpa bassa su quasi tutti i terreni grazie ad una struttura malleolare tendinea molto forte e ben allenata; un turista o chi pratica escursioni a livello amatoriale dovrà scegliere la scarpa in base alla difficoltà del terreno in cui si muoverà per evitare infortuni. Inoltre, anche il peso dello zaino è molto importante da considerare. Se dobbiamo fare un trekking di più giorni con carichi importanti si ha bisogno di una scarpa che supporti bene la caviglia.

Trekking con scarpone classico
Foto de Ted Bryan Yu en Unsplash

Come possiamo distinguere una scarpa con più o meno sostegno alla caviglia?

Una prima distinzione si può fare osservando il numero di ganci di chiusura. Se ne ha uno soltanto siamo difronte ad una scarpa mid, mentre, se ne ha due o più siamo nel range delle scarpe alte. Tuttavia, una scarpa va comunque provata per capire il suo grado di mobilità. Esistono scarpe alte molto flessibili nella zona della caviglia e al contrario scarpe mid piuttosto sostenute. In ogni caso, più si sale di quota maggiore dovrà essere la rigidità complessiva della scarpa, motivo per cui sugli Appennini ci possiamo permettere scarpe più agili rispetto che sulle Alpi.

 

Grazie ad Aldo Felici abbiamo capito che la scelta della vostra prossima scarpa da montagna andrà presa valutando il terreno principale su cui vi muoverete considerando sempre il vostro grado di allenamento. Soltanto così potrete muovervi in modo agile e confortevole durante le vostre prossime avventure outdoor.

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