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Valutazione del ghiaccio: i 4 fattori determinanti

Prima di iniziare una scalata su una cascata di ghiaccio è necessario valutare quattro fattori determinanti: colore, consistenza, luogo e struttura.

Andrè de Biasi Scritto il
da Andrè De Biasi

Le cascate di ghiaccio sono dei veri e propri capolavori di madre Natura, tanto belle quanto fragili. Occorre, quindi, considerare rischi e pericoli prima di cimentarsi in una scalata. Una delle cose fondamentali di cui tener conto è la qualità della materia prima: il ghiaccio. In questo articolo, la valutazione del ghiaccio: i 4 fattori determinanti. 

Colore

I nostri sensi, l’udito ma soprattutto la vista, possono aiutarci molto per capire se la struttura ghiacciata è solida. Il colore, in particolare, è uno dei 4 fattori determinanti da tenere in considerazione per la valutazione del ghiaccio. 

Verde/azzurro, semitrasparente: è un ghiaccio duro, compatto e omogeneo, con scarsa presenza di aria tra i cristalli. È il più “sicuro”, frutto di una glaciazione lenta. Se il ghiaccio è completamente trasparente, è ancora più duro ma più fragile.

Bianco in profondità: ghiaccio che presenta una grande quantità di aria. Ha poca resistenza, e le becche delle piccozze si infilano fino in fondo (consigliabile usare viti lunghe). 

Valutazione del ghiaccio
Cascata dopo una nevicata (foto di John Bakator)

Bianco superficiale: indica una prolungata esposizione al sole. Solitamente è coinvolta solo la parte superficiale del ghiaccio, che si presenta spugnoso e fortemente consumato; attenzione a stagione molto avanzata.

Grigio/biancastro, spessore fino: cascata di inizio stagione, in via di consolidamento. Difficile da scalare, lo spessore del ghiaccio è sottile e sotto si vede la roccia. 

Grigio/biancastro per tutto lo spessore della cascata: cascata di fine stagione in via di scioglimento, causa innalzamento delle temperature. Se oltre ad avere questo colore, c’è la presenza di acqua, la cascata rischia il collasso.

Consistenza

La consistenza è un altro fattore determinante per la valutazione del ghiaccio. Sottile, cariato, crostoso o secco sono alcune delle variabili che il ghiaccio può assumere, vediamole nel dettaglio.

Duro e compatto: il ghiaccio perfetto, quello che ogni scalatore vorrebbe sempre trovare.  È opaco, di colore bianco/azzurrino, privo di aria, e formato a temperature molto basse. La superficie tenera permette agli attrezzi una buona tenuta. 

Vetroso: trasparente e senza inclusioni di aria. La consistenza è elevata, ma molto fragile, formandosi a temperature molto basse. Quando infiliamo la becca nella superficie questa tende a scagliarsi superficialmente.

Secco: duro e poco plastico, con spessori sottili. La consistenza secca è dovuta al fatto che la cascata è esposta a lunghi periodi di freddo intenso, senza lo scorrimento superficiale di acqua. La progressione su questo tipo di ghiaccio è molto delicata.

Poroso: è un ghiaccio poco compatto perché pieno d’aria. La consistenza è bassa, permette una progressione facile e veloce, ma la tenuta degli attrezzi è minore. Questa tipologia di ghiaccio si forma dopo una nevicata e con temperature non troppo rigide.

Alveolato: ghiaccio rovinato dovuto ad una esposizione solare prolungata, e successivo rigelo. La scalata risulta poco sicura.

Crostoso: detta anche consistenza a “sandwich”. Il ghiaccio forma una specie di crosta, si forma per gocciolamento e rigelo di acqua su neve.

Sottile: strato quasi inesistente, la scalata è delicata. Utile portare il materiale da roccia.

Valutazione del ghiaccio
Esempio di ghiaccio compatto (foto di Tom Brunberg)

Luogo

Il ghiaccio si può dividere in due grandi categorie.

Alpine Ice (AI)

L’Alpine Ice si trova in alta montagna, dove sorgono i ghiacciai perenni o in quei canali  ghiacciati nascosti che si formano durante la stagione invernale. Il ghiaccio deriva dal compattamento della neve o dal suo scioglimento e rigelo. In alta montagna si può scalare sui seracchi, sui couloir e sulle goulotte. I seracchi hanno un ghiaccio simile a quello che compone i ghiacciai, ovvero neve trasformata dai continui cicli di gelo e rigelo e sottoposta a una forte pressione dovuta al peso degli strati nevosi. Nei seracchi pensili il ghiaccio è duro e compatto, con una superficie ondulata dovuta alla trasformazione della neve in ghiaccio. I couloir e le goulotte, invece, sono dei colatoi ghiacciati di alta montagna. Si formano all’interno di formazioni rocciose come diedri profondi o canalini. Il ghiaccio che li compone deriva da neve trasformata, e non dalla ghiacciazione dell’acqua allo stato liquido. La neve cadendo nel canalone si deposita in fondo, e le continue cariche la comprimono. Pian piano la neve si trasforma in ghiaccio. Couloir e goulotte non hanno carattere stagionale, come le cascate, ma sono permanenti essendo conformazioni alta montagna. Possono essere soggetti anche a forte raffiche di vento che li modellano, formando strapiombi o piccole onde.

Water Ice

È la tipica cascata di ghiaccio che si forma a quote non troppo elevate. Il ghiaccio deriva da acqua solidificata.

valutazione del ghiaccio
Cascata di ghiaccio (foto di Chaewul Kim)

Struttura 

Le cascate di ghiaccio possono assumere varie strutture, che ne determinano il rischio di crollo e la sicurezza di scalata. In natura si possono trovare cascate formate da più strutture contemporaneamente.

Appoggiata alla roccia

La cascata si appoggia alla roccia scaricando il peso su di essa, non è perfettamente verticale. Le tensioni interne sono minori rispetto ad una colata che si auto sostiene. Può aderire o semplicemente appoggiarsi alla roccia. Inoltre, risentono meno di eventuali scollamenti tra ghiaccio e roccia a causa di acqua di scorrimento. É la struttura più sicura.

Aderente alla roccia

Colata verticale aderente alla roccia ma che auto sostiene il proprio peso, sfruttando la coesione con la roccia. L’equilibrio della cascata viene disturbato dall’intestazione della coesione roccia-ghiaccio.

Auto sostenuta

Cascata che si auto sostiene completamente, non tocca mai la roccia tranne nel punto di attaccamento. Struttura del ghiaccio delicata.

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Cascata autosostenuta (foto di Scott Osborn)

 

Questi sono i 4 fattori che determinano la valutazione del ghiaccio. Le variabili, però, sono molteplici e occorre affidarsi a persone qualificate prima di approcciarsi a questo bellissimo sport. 


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