Siamo al passo Sella, nel cuore delle Dolomiti: da una parte si scende in val Gardena, dall’altra in val di Fassa. Ma lo sguardo non vuole perdersi in basso, tra le ombre: eravamo lassù, ad arrampicare su quei muri colossali dove appigli e appoggi sono a misura di mani e piedi, magicamente disposti per consentire il passaggio.
E da sotto, osservando dalla strada, qualcuno avrà pensato a uomini come ragni, aggrappati a montagne bellissime fatte per essere scalate.
Dalle Dolomite alla Yosemite Valley e oltre
Tutto è cominciato a metà Ottocento. A un certo punto è scattato qualcosa e alcuni hanno sentito il richiamo delle pareti. Le vette non bastavano più: l’obiettivo era arrivarci affrontando delle difficoltà, superando bastioni apparentemente inaccessibili dove la via era la meta.
Così nelle Dolomiti e poi altrove, dal Monte Bianco alla Yosemite Valley – dove El Capitan è un simbolo e il Nose una leggenda. E oggi le grandi vie si trovano pressoché ovunque – Isola di Baffin, Groenlandia, Marocco, Madagascar, Pakistan, Kirghizistan, Messico, Patagonia… –, su pareti fantastiche dove la creatività degli scalatori ha lasciato più e più volte il segno.
Varietà Infinta
L’arrampicata su roccia in ambiente è una disciplina più che mai variegata, caratterizzata da fattori che differenziano profondamente gli itinerari.
Impegno tecnico, lunghezza, tipo e qualità della roccia, complessità dell’avvicinamento e della discesa, materiale in loco e possibilità di piazzare ulteriori protezioni: la somma di questi aspetti può essere una bella salita classica alla portata di molti, una via plaisir dove il divertimento è assicurato, un itinerario storico impegnativo, una vie multipitch sportive estreme sia per difficoltà sia per distanza tra le protezioni.
E se ci sono pareti dove lo standard è sempre elevato ce ne sono altre dove accanto alla linea per pochi occhieggiano i chiodi della classica di quarto grado. Il contrasto, nell’unicità della disciplina, può essere davvero forte ma nel loro raccontare storie diverse, ambientate in epoche diverse, queste vie raccontano l’evoluzione dell’arrampicata.
Il prodotto del mese: L’imbragatura Energy CR 3
• Imbragatura leggera e polivalente per l’arrampicata su roccia
• Cintura e cosciali con interno termoformato
• Fibbia rapida autobloccante sulla cintura e cosciali regolabili
• 4 anelli portamateriale rinforzati
• Anello di recupero posteriore
• Disponibile in 5 taglie dalla XS alla XL
• Peso 375 g (taglia M)
La Energy CR3 è un’imbragatura molto comoda e leggera, ideale per l’arrampicata su roccia a tutti i livelli. Grazie al suo design essenziale, è un’ottima scelta per ogni specialità, dalla scalata indoor alla falesia fino al trad. L’interno termoformato permette un perfetto adattamento al corpo di cintura e cosciali, assicurando un comfort eccezionale. Le regolazioni garantiscono la personalizzazione del prodotto.
